Vai al contenuto

Chris Moneymaker: capire il field di un torneo come il Main Event WSOP

Se volete sapere come ci si deve comportare ad un Main Event delle World Series Of Poker, per provare a non fare la comparsa, ma per essere parte attiva dell'evento più famoso del mondo, la cosa migliore sarebbe quella di rivolgersi a chi tale evento lo ha giocato, magari più di una volta.

Ancora meglio se le nostre domande le rivolgiamo ad un giocatore che ha fatto almeno una deep run al WSOP Main Event, ma siamo nel burro se abbiamo la possibilità di raffrontarci con chi quel Main Event lo ha vinto.

Moneymaker un attimo prima della vittoria
Moneymaker un attimo prima della vittoria

Chris Moneymaker è probabilmente il vincitore di questo torneo che nessuno dimentica mai, sarà per il cognome, sarà per il fatto che con il suo successo, il poker ha acquistato quella visibilità mediatica che fino ad allora non era mai stata concessa ad un gioco come il nostro.

Chris Moneymaker e i suoi consigli

Citiamo ovviamente la fonte dell'intervista che Chris Moneymaker ha rilasciato a Poker.org e al suo reporter Craig Tapscott un paio di settimane or sono, quando erano ancora in preparazione i viaggi e le trasferte dei giocatori che dal 28 maggio si riverseranno a Las Vegas per giocare gli eventi WSOP e, alcuni di essi, il Main Event.

Il primo consiglio che lo statunitense, vincitore del Main Event nel 2003, si sente di dare ai lettori, è quello di attenersi a un piano di gioco per il quale saremo saggi nel lasciare spazio ad alcuni momenti di assoluto allontanamento dal tavolo da gioco.

Uno o più Day Off ci permetteranno di essere decisamente molto lucidi quando capiterà di trovare, e/o costruire, una deep run.

Chris Moneymaker

Field larghissimi, meno 3Bet

Per quanto riguarda invece un discorso un po' più allargato in relazione ai tornei che si giocano alle WSOP, l'idea, secondo Moneymaker, è quella di diversificare le strategie a seconda dei field che si affrontano.

Quando stai giocando un torneo con un field oceanico, cioè con tantissima gente iscritta, sarà più difficile mettere all'interno di un range dei giocatori occasionali che non conoscono il gioco a menadito e, se è vero come è vero che nel lungo periodo questi giocatori saranno perdenti, lo è altrettanto che quando giochi un torneo come il Main Event ne dovrai affrontare tanti e metteranno tutti a rischio la tua tournament life.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Per questo motivo Moneymaker consiglia di 3Bettare di meno contro quel tipo di giocatori e dare parecchia più importanza alle dinamiche post flop anche con mani che in un altro contesto avremmo potuto e dovute re-raisare pre flop.

Chris Moneymaker (Courtesy PokerNews & Alec Rome)
Chris Moneymaker (Courtesy PokerNews & Alec Rome)

La differenza con gli altri tornei e il ricordo preferito di Chris Moneymaker

Il Main Event è diverso perché non solo ci sono giocatori più deboli, ma anche molti players che sono lì per un'esperienza da -lista dei desideri-. I giocatori in questo evento apprezzano la tournament life nel torneo più che in qualsiasi altro evento.

Questo può essere sfruttato se sei in grado di farla franca con un buon numero di bluff contro questi giocatori. La parte difficile è identificare chi è scared money e chi le mette dentro senza problemi.

Il mio ricordo preferito è il bluff di Sammy [Farha] in heads-up. Era così fiducioso che avrebbe vinto che è stato davvero bello tirare fuori quel bluff.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI