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L'errore madornale che tanti commettono nei tornei con field oceanici secondo Darren Elias

Nei tornei di poker non c'è un approccio valido universalmente. Le variabili da soppesare sono tantissime, a iniziare dal buy-in e di conseguenza dal livello del field.

Per il vincitore del WPT Borgata Open 2014 Darren Elias, nei tornei con field oceanici tantissimi giocatori incappano in un errore che non dovrebbe assolutamente essere commesso.

"Non sfruttare la late reg"

Il professionista statunitense da 12 milioni di vincite in tornei live ne ha parlato con Sarah Herring di pokerorg.

I peggiori giocatori del field, quelli più deboli, non dureranno a lungo.

Darren Elias

Il suo consiglio riguarda la registrazione tardiva:

"L'errore più grande che in tanti commettono è di entrare nei tornei troppo tardi. In un torneo con un grande field, quando ci sono migliaia di giocatori ai tavoli, devi capire che i peggiori giocatori del field, i più deboli, non dureranno tanto a lungo. Se aspetti tre o quattro ore per entrare in gioco, quei giocatori non saranno più nel torneo, saranno stati eliminati. Qualcuno avrà incamerato le loro chips e tu avrai perso l'opportunità di eliminare quei giocatori deboli."

Stackare un avversario con 250bb

Secondo 'Mister WPT' nelle fasi iniziali dei tornei c'è tanta deadmoney da capitalizzare. Tanti suoi colleghi preferiscono sfruttare al massimo la registrazione tardiva con la scusa che i blinds sono troppo bassi, ma Elias dice di aver preso tutte le chips a un avversario al primo livello tantissime volte in carriera:

"I giocatori deboli vengono eliminati velocemente, quindi devi essere presente nei livelli di apertura. Conosco tante persone che usano la scusa che i blinds sono troppo bassi. In base alla mia esperienza non so dire quante volte ho preso tutto lo stack a un avversario su blinds 100/200 per un pot da centomila chips!".

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Riconoscere un giocatore debole

Ma come si possono riconoscere gli spot deboli nelle prime battute di un torneo? Il segreto sta nel seguire l'azione senza distrarsi. Appena arrivate al tavolo, cercate di identificare i diversi giocatori che sono presenti.

Se notate qualcuno che vuole vedere tutti i flop, punta size più o meno casuali e arriva allo showdown con carte rivedibili, molto probabilmente siete in presenza di uno spot che potete massimizzare a vostro vantaggio.

Ma evitate di arrivare a conclusioni affrettate: è anche possibile che quel signorotto che ha tribettato tre volte di fila senza arrivare a showdown avesse davvero mano tutte e tre le volte!

Di sicuro, se aspettate qualche ora dallo start del torneo prima di entrare in gioco, difficilmente avrete modo di scoprirlo...

Giornalista
Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico si è appassionato al poker e dal 2012 è diventato il suo pane quotidiano. Intanto ha scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco. Vive in Maremma dove è riuscito a realizzare il sogno che aveva preso forma nella sua mente da piccolo davanti a un 486 con 4Mb di RAM, ovvero lavorare comodamente da casa scrivendo al computer. Laurea magistrale in scienze della comunicazione, da venti anni iscritto all'Ordine dei Giornalisti, prima di conoscere il poker si è occupato di cronaca sulla stampa quotidiana nazionale e di musica su quella periodica, quest'ultima soprattutto per entrare gratis ai concerti. Poi ha creato e diretto per cinque anni un freepress bilingue turistico-locale. Al termine di questa esperienza il suo percorso si intrecciò con il NLHE grazie a un amico che giocava su Full Tilt Poker.
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