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Greg Merson: 'Ho perso 128.900 dollari, ma sono contento'

Salutare le World Series Of Poker potendo vantare un profitto è tutt'altro che semplice, e quest'anno anche Greg Merson è stato fra coloro che a conti fatti ha perso: lo statunitense ha dichiarato di aver chiuso in passivo per quasi 130.000 $, ma paradossalmente di essere comunque soddisfatto.

Un po' com'è accaduto a Jason Mercier, le carte lo hanno prima sedotto e poi abbandonato, con tre piazzamenti a premio nella prima settimana e poi di fatto il nulla, vantando alla fine un bilancio di quattro ITM su 23 tornei giocati: "Ogni estate spero di avere l'occasione di vincere un braccialetto, ed in questo caso ne ho avute addirittura tre, quindi sono stato contento nonostante ci abbia rimesso circa 100.000 dollari".

Merson ha infatti avuto tre deep run che lo hanno portato a sfiorare altrettanti tavoli finali, essendo però l'uomo bolla nel No Limit Hold'em 6-max Championship: da lì in poi, il buio. Il cash game invece è andato bene a suo dire: qui dichiara di aver vinto poco più di 100.000 dollari, nonostante in almeno una circostanza si sia seduto ad un tavolo che riteneva tutt'altro che profittevole.

In preparazione al One Drop - per il quale come molti altri aveva venduto gran parte delle quote - ha infatti deciso di scontrarsi con Doug Polk, Tom Marchese, Prahlad Friedman e Daniel Cates, ad un tavolo di $200/$400: "Ero sicuramente il giocatore peggiore fra loro, ma a volte è importante mettersi alla prova in partite difficili, per migliorarsi e poter utilizzare quanto appreso in altre situazioni. Mi sono sentito arrugginito e stanco, sicuramente in alcune occasioni loro hanno giocato meglio, ma alla fine ho chiuso con un piccolo profitto".

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Quello che però ha contribuito a gettarlo in un piccolo baratro è un altro "capitolo di spesa": le quote acquistate ad altre giocatori, sia nei tornei che in alcune partite di cash game. Qui Merson stima di aver perso circa 150.000 dollari, ed ecco quindi spiegato complessivamente il suo saldo decisamente negativo. L'umore, però, sembra essere molto diverso.

"Sia nel 2012 che nel 2013 ho avuto estati fantastiche, non sono nella posizione di potermi lamentare - ricorda - cerco di mettermi in situazioni il più possibile EV+ ed accetto il resto, in fondo come professionisti è l'unica cosa che si possa fare".

Volato quindi via da Las Vegas forte di una sponsorizzazione con la poker room delle WSOP, Greg ha salutato la città in attesa della prossima volta: ad attenderlo la registrazione di "Poker Night in America", una partita televisiva di cash game nella quale si augura di non chiudere come il giocatore più perdente. In fondo, gli basta poco...

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