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"A inizio day 8 avrei preferito un tavolo diverso!" Mario Perati racconta la deep run al Main Event WSOP

Tanta soddisfazione, nessun rammarico: giusto un pizzico di dispiacere per aver mancato il tavolo finale che avrebbe fatto sognare i tanti sostenitori da casa.

Da Las Vegas, tramite messaggi vocali su WhatsApp, Mario Perati ci ha raccontato la sua deep-run al Main Event delle WSOP 2025, sfumata al day 8 in diciottesima posizione.

Nessun rammarico

Ciao Mario, per iniziare dicci subito se è più la soddisfazione per la deep run o il rammarico per non essere arrivato almeno al tavolo finale...

Questo main event è stato bello, divertente e lungo: direi che c'è molta più soddisfazione che rammarico, anzi di rammarico praticamente zero. C'è sì dispiacere per non essere arrivato al tavolo finale, ma nessun rammarico perché ho fatto le mie scelte le in piena consapevolezza e le rifarei.

All'inizio del day 8 ti eri posto qualche obiettivo?

Partivo terzo in chips ma praticamente dal day sette in poi non ho più guardato il chipcount. Ho semplicemente cercato di giocare al meglio ogni singola mano che arrivava. Se c'era uno spot da potermi prendere cercavo di prenderlo, se c'era uno spot dove cercare di limitare i danni, cercavo di limitare i danni. L'unico obiettivo che mi sono posto, semplicemente, era di cercare di giocare il mio gioco al meglio possibile.

La mano cruciale

C'è qualche mano in particolare che pensi di aver giocato bene?

C'è una mano che ricordo bene perché ricordo che mi ha dato lo slancio per il torneo. Al day5, con asso-sette suited herocallo al river vincendo un piatto gigante da x2,5 average. Preflop l'avversario mi tribetta in posizione, io gioco. Scende un flop 7 3 2 , io checko, lui fa un terzo pot, gioco. Turn 4 , io checko, lui punta tre quinti pot, gioco ancora. River 9 che chiude i colori di quadri in runner runner e trasforma la mia top pair in second pair. Lui ci pensa e fa tre quarti pot, il piatto è gigante. Io ci penso su un po' e più ci penso più mi convinco di essere buono. La sua linea non mi risulta coerente e in più la mano non mi risulta coerente con il personaggio e con quello che fino a quel momento ha fatto al tavolo. Poco prima era successa una piccola diatriba che aveva aumentato la questione di ego in campo e tutto mi ha fatto decidere per il call. Ero buono perché lui aveva A 10 per il progetto di colore floppato.

Giocare sotto le telecamere ti ha messo pressione?

Devo ammettere che mi sono trovato molto più sereno di quello che pensavo. Anzi, forse avevo più tensione durante il day5. Poi pian piano è andata svanendo. Quando sono arrivate le telecamere ero super super super sereno e ho giocato super tranquillo. Forse devo fare l'attore.

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Le emozioni del Main Event

Che emozione ti ha dato questa deep run al torneo dei tornei, e secondo te perché il Main Event è il torneo mitico?

Va beh il torneo è bellissimo, ha un buy-in molto alto ma comunque ci partecipano diecimila persone, con il ricreazionale che si affronta con il regular. Ci sono i professionisti, ci sono quelli che giocano solo la domenica, ci sono soltanto i businessman, c'è un po' di tutto. È un torneo lungo, è un torneo che ha sempre creato fascino, è un torneo che ha una storia dietro le spalle e quindi è per quello che è il torneo dei tornei. Infatti è bellissimo, lunghissimo e bellissimo.

Prima del day 8 hai studiato gli avversari? C''era qualcuno che preferivi evitare?

Ho cercato di studiare i miei avversari tutti i giorni. Devo ammettere che forse all'inizio del day4 ho avuto il tavolo più difficile del torneo, ma non c'è nessuno di cui posso dire che mi abbia messo in difficoltà. Non tanto per fare il gaggio o meno. Ci sono stati dei reg che hanno battagliato molto di più in precedenza, ma al day 8 non c'è stato nessuno che mi ha messo troppo in difficoltà, quanto le mani stesse probabilmente. A 24 left siamo c'erano due ragazzi austriaci, se non sbaglio, e un ragazzo portoghese che secondo me erano molto preparati. Però non hanno mai avuto uno stack prepotente da poter dar fastidio. Di sicuro all'inizio del day 8 avrei preferito un tavolo diverso da quello che ho avuto, perché c'erano più fish e dei ricreazionali dentro, ma comunque è andata bene così, non è che nel mio ci fosse qualcuno da evitare.

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La trasferta a Vegas

Quando sei arrivato a Las Vegas e quando ripartirai? Quanto hai giocato in questa trasferta WSOP?

Sono arrivato il 26 giugno e riparto il 17 luglio, finite le WSOP. Ho giocato quattro eventi, forse cinque, e ho fatto tre in the money. Per giocare a cash game c'è stato pochissimo spazio, però qualche ora l'ho fatta alla 5/10 e 5/10/20 di NLHE, e una sessione a PLO cinque carte. Devo ammettere che è andata abbastanza bene, però ho giocato veramente pochissime ore quindi è una questione di run. Adesso alle World Series giocherò sicuramente il The Closer e la turbina finale. Per il resto devo vedere, c'è anche un evento da cinquemila dollari ma ancora sono un po' indeciso se giocarlo o meno.

Con questo in the money al Main Event WSOP hai superato il muro del milione di dollari vinti in tornei live: per te è un dato che significa qualcosa?

Secondo me i numeri di HendonMob non sono proprio corretti, non sto tanto a guardarli. Quindi no, non mi interessa granché quello che c'è scritto lì.

I programmi

Che trasferte hai in programma nei prossimi mesi?

 Allora la prossima tappa per me sarà Barcellona all'EPT. Giocherò sicuramente il Main Event e anche qualche altro torneo. La la cosa principale sarà stare un po' con la mia famiglia.

Siamo ai saluti Mario, se vuoi dire qualcosa è questo il momento!

Sicuramente voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito, a iniziare dai miei cari e dai miei amici. C'è stato un calore super super bello, super forte, super intenso e anche quando sono uscito è stato tutto molto caldo e questa cosa mi ha fatto molto piacere. Mi ha fatto emozionare. Il fatto che tantissime persone mi hanno detto che hanno sognato con me e si sono emozionate guardandomi, mi ha reso felice. Mi è dispiaciuto un po' non averli fatti continuare a sognare... Quindi in realtà ringrazio tutti. Prima o poi riuscirò anche a rispondere a tutti i messaggi che ho ricevuto. Ci sono un sacco di persone che mi hanno seguito, chiaramente i miei cari per primi che sono sempre stati sulla linea e le mie bimbe in assoluto, che mi mancano un sacco e non vedo l'ora di vederle.

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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