Da una decina d'anni alla "Gazzetta dello Sport", dove si occupa di calcio dopo una lunga esperienza nella sezione fantacalcistica di "Magic Cup", Marco Guidi è un volto noto ormai della Rosea.
Lo si trova ogni settimana anche nel videopodcast "La Tripletta" dove commenta assieme ad altre grandi firme del quotidiano l'attualità del pallone dicendo spesso le cose pane al pane. Segue inoltre il Milan e il calciomercato.
Ex portiere a livello dilettantistico, milanese della zona di Abbiategrasso, da qualche anno anche saltuariamente giocatore di poker, proseguendo i "fasti" della "Gazzetta dello Sport", che ha avuto diversi suoi giornalisti impegnati ai tavoli in epoca recente. Due nomi su tutti, Fabio Bianchi e Manlio Gasparotto, quando sulle pagine della Rosea si trovavano ancora resoconti dei maggiori tornei.
Abbiamo raggiunto Marco Guidi per una chiacchierata non solamente sul poker. Abbiamo anche scoperto che parteciperà alla prossima Assopoker Cup.
Quando hai iniziato a giocare?
Tardi, durante la pandemia di Covid. Un amico organizzava dei tornei live, mi spiegava le dinamiche, mi descriveva i vari giocatori, anche caratterizzandoli. Così mi sono inizialmente appassionato al mondo del poker, prima ancora che al gioco in sé, e nel frattempo stavo leggendo l’auto biografia di Mike Matusow, "Checkraising the devil". Così mi sono detto, proviamo a studiare meglio il gioco e a sedere a un tavolo. Da lì, non mi sono ancora alzato
Miglior risultato in un torneo?
Primo posto a un 50k garantiti nel 2023 e 10k vinti.
Preferisci cash game o torneo?
Torneo, ma con rebuy limitati
Hai tempo e modo di giocare anche online?
Sì, gioco anche su Internet, sebbene non si possa dire che faccia vere sessioni. Mi piace a volte confrontarmi con l’amico Lorenzo Stevanin per affrontare magari i tornei più grossi su PokerStars.
Hai provato altre specialità oltre ai tornei?
Confesso che per ragioni di tempo, lavorando spesso la sera, ho giocato molti Spin and Go. Hanno una loro particolarità e ti abituano, visto lo stack limitato, a giocare sotto pressione. Allo stesso tempo, devi stare attento quando torni a un torneo normale, specie live, a resettare la mente e cambiare punto di vista: sono giochi completamente diversi.
Nei tuoi articoli su Gazzetta ti ho "pizzicato" spesso a usare termini pokeristici, ma parlando di calcio. C'è un nesso secondo te?
Il gergo pokeristico può essere usato in qualsiasi contesto, perché il poker è una perfetta metafora della vita, così come lo è il calcio. Cosa hanno in comune? Sono giochi di tecnica e strategia, personalità e studio. Poi il colpo di fortuna ti può risolvere una partita, come una mano.
Problemi con gli orari ne hai mai avuti?
Io faccio nottata anche quando non gioco, da sempre. Chi mi conosce lo sa (ride, ndr).
Gazzetta dello Sport e poker, un binomio iniziato anni fa con Fabio Bianchi: ti senti con lui?
Con Fabio parlavamo e parliamo di poker, certo. Al tavolo non ci siamo trovati spessissimo, ma mi è capitato di chiedere consigli sulla lettura di una mano perché ha ovviamente molta più esperienza di me al tavolo.
E in redazione qualcuno fa commenti su questa tua attività?
C'è chi mi dice “Sei malato”. La cosa che mi fa ridere però è come chi non giochi a poker lo associ all’azzardo. Vaglielo a spiegare.
Quali sono i tuoi giocatori preferiti?
Restando sul classico, direi Phil Ivey e Patrik Antonius. Tra gli italiani, Mustapha Kanit
Come riesci a gestire il tuo lavoro e magari qualche evento live?
Vorrei fare più tornei all’estero, quello sì. Diciamo che almeno uno o due grossi all’anno me li concedo. Sono stato a Velden nel 2024 per Poker em Velden (andato maluccio, ma nell’evento e location spettacolare) e quest’anno ad Amsterdam per l’Amsterdam Poker Cup (chiuso con buon itm). Ecco, prossima tappa mi piacerebbe in un posto di mare, Cipro o Malta. Intanto penso che parteciperò all'Assopoker Cup di novembre
Conte è un tight aggressive, si inventa poco o nulla ma in quello è una macchina.
Marco Guidi
De Zerbi invece è un LAG, perde anche tanto ma ti fa divertire
Proviamo a paragonare gli allenatori ai giocatori di poker? Conte com'è?
Il suo gioco è definito, si inventa poco o nulla, ma in quello è una macchina e ci dà giù pesante. Tight Aggressive, insomma.
De Zerbi?
LAG: gioco più rischioso, non ha paura di sfidare anche mani migliori, confidando sulla sua tecnica e tattica. Quando perde, perde big… Ma a volte ti fa proprio divertire.
E un nitty?
Beh, Trapattoni: giocatore old style, chiuso chiuso, ma se lo aggredisci vai tranquillo che ha gli Assi.
Al tavolo come sei tu invece?
Se mi stai antipatico, ti fulmino; se mi stai simpatico, ci scherziamo su; se sei più forte di me, imparo; se sei più debole, ci guadagno.
Dopo aver letto la bellissima intervista del nostro Alessandro Ruta, guardiamoci anche l'intervista video che Marco ha voluto rilasciare a Giorgio Sigon, con al regia di Marco Fava e Matteo Mancin. Ringraziamo Marco Guidi per la disponibilità e con lui l'appuntamento è all'Assopoker Cup dall'8 al 10 novembre.



