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Negreanu: “non mi interessano i soldi… ma solo vincere tornei”

Nell’ ultimo blog del 2014, in Daniel Negreanu traspare la determinazione e l’entusiasmo di un ragazzino alle prime armi. Forse è questo il segreto di una carriera così brillante e longeva. KidPoker sembra avere sempre gli occhi della tigre e si difende con le unghie dalle critiche ricevute dopo il WPT del Bellagio.

Il tema dibattuto è sempre il solito: i re-entry. Dopo che Kid Poker ne ha fatti ben 5 al WPT Diamond Poker Classic, l’ambasciatore di PokerStars ha difeso le scelte manageriali dei dirigenti del Bellagio e del World Poker  Tour.

Il campione canadese ha però voluto esprimere anche il suo punto di vista, da giocatore di poker, in senso stretto:

“Lo ribadisco: sono a favore dei tornei freezeout. Le mie parole potrebbero suonare incoerenti, visto che appena posso cerco di sfruttare al massimo l’arma del re-entry. Lo ammetto: cerco di sparare più proiettili possibili pur di avere un grosso stack. Avrei preferito giocare un “buon poker” fin dalle prime battute del torneo, piuttosto che giocare incautamente, pur di aumentare le mie possibilità di vincere”.

“Detto questo, se è nel rispetto delle regole, ho intenzione di approfittare di qualsiasi arma che possa consentirmi di raggiungere il mio obiettivo”.

“Da 20 anni a questa parte, ogni volta che entro in un evento ho solo un obiettivo in testa: vincere il torneo. Non ho mai preso decisioni basate solo su logiche finanziarie. Al Bellagio ho semplicemente seguito un piano d’azione per arrivare alla vittoria”.

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“Ragazzi, la matematica ha sottolineato che sparare più proiettili all’impazzata non è un gioco EV positivo, ma è al 100% in linea con il mio obiettivo di vincere il torneo. Non sto suggerendo che bisogna ragionare in quel modo. Sarebbe davvero un grosso errore!”.

Daniel si difende dalle critiche per la strategia seguita al Bellagio: “Io non gioco i tornei di poker per fare soldi. Questo non è più il mio obiettivo, ma sono stato in grado di trarre profitto in modo costante dai tornei di poker per 20 anni, facendo a modo mio. Sotto il profilo finanziario, ero abbastanza stabile, da poter sparare proiettili da 10.000 dollari all’evento del Bellagio, senza avere ripercussioni, a prescindere dal risultato finale”.

“Posso comprendere le prese in giro per i miei re-entry, ma è senza dubbio la migliore strategia a mia disposizione per raggiungere l’obiettivo. Inoltre, dovreste essere contenti: questo stile arricchisce il montepremi e se avete fortuna di essere presenti al mio stesso tavolo in quel momento, possono aumentare in maniera esponenziale le vostre probabilità di vincere il torneo”.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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