Abbiamo e avete avuto già modo di apprezzare la grande impresa di Nicola Angelini al Casinò Velden, dove il giocatore romagnolo ha trionfato nel Poker EM Main Event. Nicola ci ha raccontato in esclusiva uno spot molto interessante accaduto durante il day 3, con 17 giocatori rimasti.
In questo Articolo:
Nicola Angelini vs Manuel Fritz: analisi di un big pot tra chipleader
Il racconto e l'analisi di questa mano sono interamente del protagonista e ne siamo contenti, perché quando un gran giocatore accetta di analizzare e condividere i suoi ragionamenti in pubblico, c'è sempre da imparare qualcosa.
La mano in questione accade durante il day 3, nelle fasi cruciali del torneo con 17 giocatori rimasti. Protagonista della mano con Angelini è Manuel Fritz, giocatore tedesco che in quel momento è chipleader del torneo a circa 5 milioni davanti proprio all'italiano che ha circa 4,2 milioni. Il livello è 15.000/30.000 BB ante 30.000 e l'average del torneo è in quel momento ferma a 1,7 milioni. Lasciamo la parola a Nicola Angelini.
"Lui era primo e io ero secondo, ma soprattutto eravamo entrambi molto deep e questo aveva inciso su alcune mani precedenti. C'era stato un open mio e lui aveva flattato da small con le dame, poi io avevo flattato AK su open suo. C'era del rispetto, insomma, perché è un buon giocatore e perché entrambi avevamo interesse a non ingrandire troppo i pot in quel momento."
Preflop
Apre Fritz da UTG a 65.000, Angelini 3-betta da bottone a 190k, Fritz chiama.
"Io ho gli assi e lui flatta. Poi ne abbiamo parlato e mi ha detto che non crede che il suo flat sia così profittevole long term, ma comunque con quella profondità di stack ci può stare."
Flop 8 j 5
Fritz fa check, Angelini c-betta 175.000, Fritz check-raisa a 500mila, call.
"Su quel board, inizialmente ho pensato di checkare dietro. Però, realisticamente, su sto board qui ha diversi J nel range: AJs, KJs, JTs, JQs, ma anche alcuni 9Ts, qualche guthsot e diversa roba insomma da cui posso prendere valore. Così opto per la c-bet a 175k ma lui tanka un po' e poi check-raisa a 500. Qui penso che qualcosa possa essere andato storto, ma nel frattempo non posso che callare."
Turn 3
Fritz punta 900.000, Angelini chiama.
"Al turn scende questo 3 a cuori che apre flush draw, e lui su pot 1,4M betta 900k. Io tanko un bel po' e callo. A questo punto pot è da 3,2M con average 1,7M e dietro abbiamo io 2,2M e lui 3M, per dire della deepness".
River 3
Entrambi i giocatori fanno check. Nicola mostra a a , Manuel gira k q .
"Il river è un 3 che paira, carta che appare bellissima ai miei occhi ma che fondamentalmente non cambia niente, nel senso che se avevo la best hand prima continuo ad averla, e se ero dietro (ad esempio da set di 5, di 8, di J), continuo ad esserlo. Qui spero veramente che faccia check, perché diversamente mi metterebbe in una situazione difficile dove dovrei giocarmi tutti i soldi e difficilmente folderei. Dal lato suo penso che sia un bluff troppo difficile da fare primo contro secondo e con quegli stack al river. Secondo me se avesse un bluff farebbe questa mossa, ma poi giveupperebbe river. Infatti checka e io gli dico che solitamente qui valuebetto resti, ma checko dietro perché voglio vedere la sua mano. Così mostro gli assi e lui gira KQo...
Non mi fa impazzire come mano ma ha un senso. Non mi fa impazzire perché non ha equity al turn, ma ha comunque due blocker delle mie combo, non si aspetta che io 3-betti le dame ma che le flatti per la deepness, magari pensa che 3-betti i K o meglio e poi non mi shova river in bluff anche perché ha capito che posso avere gli assi e che difficilmente li folderei."
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