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A lezioni di overbet da David Peters: così il fenomeno degli MTT "costringe" Brian Rast a herocallare

Fino a qualche anno fa era rarissimo vedere un giocatore puntare più dell'entità del piatto in una partita dal vivo. Nel poker online l'overbet era più frequente, ma restava comunque una giocata non convenzionale, anche perché i pulsanti di scelta rapida delle poker room solitamente indicano half pot, pot oppure l'all-in e c'è quindi la tendenza da parte dell'utente a utilizzare quelle size prestabilite.

Tuttavia, negli ultimi tempi l'overbet sta riscuotendo un notevole successo nei tornei e nel cash game high stakes. Ma non solo: è anche una delle mosse preferite dal bot Libratus, che sta distruggendo il team human nella sfida heads-up su 120.000 mani.

Con ogni probabilità questa nuova tendenza è dovuta alla necessità di trovare costantemente nuovi modi per exploitare gli avversari. Infatti, finché il livello medio è scarso si può giocare in maniera standard e vincere, ma quando gli avversari diventano più competitivi è fondamentale imparare a giocare in maniera alternativa per continuare a mantenere un edge su di loro. Quando si parla di high stakes, poi, i margini di vantaggio sono veramente risicati e ogni singola mossa che può mettere in difficoltà l'avversario va studiata, testata e messa in atto.

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Brian Rast, finito nella trappola di David Peters

Al giorno d'oggi l'overbet rappresenta proprio una di queste mosse, e uno degli esempi migliori su come massimizzare le vincite puntando più di quanto c'è nel piatto ce lo offre David Peters, uno dei più forti torneisti in circolazione.

Siamo al Super High Roller Bowl, l'evento da $300.000 di buy-in che si è tenuto all'Aria Casino la scorsa estate prima delle WSOP. La mano inizia con il rilancio 2x di Brian Rast preflop dal bottone  con k 5 . Rast ha dietro di sé uno stack di circa 354.000 chips. Foldano tutti tranne David Peters, che dal grande buio decide di chiamare con 8 4 e uno stack di circa 294.000 chips.

Il flop è favorevole a quest'ultimo, perché su 3 3 8 centra una top pair. Peters fa check e Rast bussa dietro dopo aver scartato l'ipotesi della c-bet. Il turn è un 6 e in mezzo ci sono 46.000 chips. Questa volta David decide di uscire in puntata con la top pair: mette in mezzo 27.000 chips. Rast ci pensa su per qualche secondo e poi decide di chiamare, probabilmente perché consapevole che il suo K-high potesse essere avanti a diversi draw dell'avversario.

Il river è un 8 che agli occhi di Brian rappresenta spesso una blank. Peters è consapevole che quando il suo avversario chiama sul turn lo fa quasi sempre anche sul river. Così, invece di puntare 70.000 o 80.000 sul piatto da 100.000, sceglie di overbettare puntando 150.000.

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Su un livello di pensiero molto elementare, questa puntata potrebbe sembrare forte, perché superiore al pot. Ma in questi confronti tra top player i livelli di pensiero sono decisamente più alti. Rast potrebbe infatti pensare che il suo avversario gli voglia negare le odds per chiamare con mani di scarso valore come un 6 ma anche A-high. In questo caso, Rast ha un punto ancora inferiore, ma cade totalmente nella trappola di Peters: dopo averci pensato per diversi minuti, sceglie di herocallare sperando di trovarsi contro un draw bucato come 7-9 o due carte a fiori.

Allo showdown, però, non può fare altro che muckare il suo K-high di fronte al fullhouse di David Peters. Quest'ultimo è stato magistrale nell'ottenere il massimo valore dalla sua mano con una quanto mai azzeccata overbet.

Il video dello scontro tra Brian Rast e David Peters:

[youtube] https://www.youtube.com/watch?v=p7W1uscV5iY [/youtube]

 

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