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Alec Torelli

Le regole di Alec Torelli per vincere a poker

Il poker è un gioco in cui l'abilità prevale sul lungo periodo. Nell'arco di tempo necessario a raggiungerlo, quasi tutti i giocatori di poker incappano in comportamenti, sia al tavolo che fuori, che riducono il loro margine di guadagno.

Alec Torelli li ha elencati in un lungo post su Twitter e si è poi trovato a chiarire meglio il punto con alcuni follower dubbiosi.

Le 'Hard rules' di Torelli per vincere a poker

L'italo-statunitense parla di 'hard rules', ossia regole rigide, da seguire pedissequamente: negli Stati Uniti si differenziano dalle 'soft rules' che già prevedono qualche lieve infrazione. Ecco il suo post:

Quasi tutti i giocatori di giocatori di poker si troverebbero in una situazione migliore di quella che hanno se avessero seguito queste 'hard rules'.
1) No home games.
2) Non prestare soldi.
3) Non bere mentre si gioca.
4) Abbandonare la partita una volta raggiunti 4 buy-in in positivo.
5) Abbandonare la partita una volta raggiunti 3 buy-in in perdita.

'Home games' è da intendersi non come 'partite tra amici' ma come 'partite in case private', che negli Stati Uniti è abitudine comune organizzare in alternativa a quelle dei casinò. Spesso prevedono una rake molto alta e possono essere a rischio cheating.

Seguire il buon senso al tavolo da poker

Le regole di Torelli sono dettate dal semplice buon senso. Non giocare partite sconvenienti e rischiose, non cedere gli strumenti del mestiere, mantenersi lucidi, abbandonare quando si inizia a perdere più di un tot - prima di perdere quel tot moltiplicato per...

Tutte cose logiche, anche se per alcuni può essere più facile non seguirle. Ma tra le regole enumerate dal fortissimo cash gamer, ce n'è una che ha fatto storcere il naso ad alcuni follower. La numero quattro: perché un giocatore dovrebbe abbandonare una partita in cui sta vincendo bene?

A questo punto Torelli ha sviscerato la questione, iniziando con il chiarire che la regola prevede una eccezione.

L'eccezione: i pro

Torelli ha infatti spiegato che il suo messaggio non riguarda i poker pro ma la stragrande maggioranza dei pokeristi, che non vivono certamente del gioco.

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Chi è in grado di mantenere il pieno controllo delle proprie emozioni e di gestire al meglio il bankroll anche mentre sta vincendo bene, può tranquillamente continuare a giocare quanto vuole, qualsiasi sia la cifra che sta vincendo.

"Detto questo, non ricordo di essermi mai pentito di aver abbandonato una sessione troppo presto, ma ricordo di essermi pentito per essere rimasto seduto troppo a lungo - ha aggiunto Torelli - Il punto è che quando stai vincendo molto si crea una asimmetria. Perdere quanto hai vinto crea più danni dei benefici che porta continuare a vincere. In queste situazioni abbandonare la sessione è ragionevole."

Motivi per abbandonare la sessione a +4 stack

Torelli aggiunge altri due motivi che consigliano ai giocatori 'for fun' di applicare al tavolo lo 'stop-win':

"Il tilt della vittoria è un fenomeno per cui si gioca peggio quando si vince, a volte con la sensazione di essere invincibili e spesso con mancanza di rispetto nei confronti dei soldi. Ciò porta a giocare uno stile troppo loose e aggressivo, e a restituire così la vincita."

Secondo lo specialista perdere gli stack vinti può avere un impatto negativo sul futuro:

"Resta come un tarlo nelle sessioni seguenti e per questo è più difficile giocare bene. Ma è vero anche l'opposto, centrare una bella sessione vincente mette in fiducia per quelle a venire..."

Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico mi sono appassionato al poker e dal 2012 è diventato il mio pane quotidiano. Intanto ho scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco.
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