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Indiscreto. Il grande rilancio dell'European Poker Tour (EPT): perché si è tornati alle "radici"

Abbiamo sempre avuto la forte sensazione che buttare via più di 10 anni di valorizzazione di un brand ricco di fascino e di storia come l'European Poker Tour (e tutti i suoi fratelli LAPT, APPT etc) non fosse stata una scelta felice, almeno dal punto di vista del marketing e dell'appeal nei confronti dei giocatori e dei media. E' come se nel calcio i vertici della Premier League decidessero di cancellare 30 anni di storia del calcio.

Il ritorno dell'EPT rappresenta una sorta di contro-rivoluzione. Vi spieghiamo i passaggi - a nostro avviso - preponderanti in questa coraggiosa (ma logica) scelta.

Ad un anno dal reset totale che aveva lanciato dalle ceneri l'anonimo PokerStars Championship (l'esperimento nei numeri non ha deluso è bene precisarlo), PokerStars Live ha voluto fare un passo indietro. Un passo doveroso, voluto - è questa la forte sensazione - al termine di un attento ed approfondito studio marketing.

Quando in agosto vi è stato l'annuncio del primo grande ritorno, quello del PokerStars Caribbean Adventure (tra poche settimane la carovana "EPT" volerà alle Bahamas), da romantici del poker pre-Black Friday, abbiamo sperato (e scritto in tempi non sospetti) con tutto il cuore che il team PokerStars riesumasse brand come quelli dell'EPT e dell'IPT che hanno fatto la storia del poker europeo e non solo.

Almeno per l'European Poker Tour si è compiuto questo passo importante e coraggioso. Per tutti i circuiti nazionali invece rimarrà sempre il PokerStars Festival (altro marchio per il momento che non riesce ad avere grosso fascino).

C'è da dire che a noi italiani comunque andrà bene perchè da gennaio (almeno per tre edizioni) l'Italian Poker Open (IPO), forse uno dei tornei più belli d'Europa (low buy-in con garantito importante), sarà sponsorizzato da PokerStars che punta molto su questo circuito tutto italiano ma che presto potrebbe allargare i propri confini.

Magari, un giorno il caro e vecchio Italian Poker Tour potrebbe trasformarsi in una sorta di campionato nazionale (da disputarsi una o due volte l'anno). Ma rimaniamo con i piedi per terra e cerchiamo di capire perché PokerStars Live ha fatto un deciso ma intelligente passo indietro ed è tornato al passato, salvando, per fortuna l'European Poker Tour.

A nostro avviso, sempre parlando di sensazioni, il contributo decisivo è stato dato dal nuovo direttore marketing di PokerStars, David Carrion, nominato nel giugno del 2017. Saranno coincidenze ma dopo pochi mesi vi è stato l'annuncio del ritorno del PCA che faceva intuire anche la rinascita dell'EPT, LAPT e APPT. Noi alle coincidenze non abbiamo mai creduto.

Carrion sa di cosa parla, conosce benissimo il poker ed il live in particolare. Lavora per Rational Group dal 2010 ed è stato per anni il responsabile del Latin American Poker Tour, ha poi sponsorizzato le Braziilian Series of Poker ed infine è stato diretto fino al 2015 del PokerStars Caribbean Adventure. Coincidenze strane: dopo due mesi il PCA è risorto!

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Sicuro le logiche marketing hanno avuto un peso in tutto ciò ma sarebbe un errore pensare che cambi solo la forma e non la sostanza.

Perché il PokerStars Championship era un format (anonimo) che non teneva conto delle reali differenze regionali. I giocatori europei hanno senza dubbio gusti ed esigenze differenti rispetto a quelli asiatici o dell'America Latina e chi ha lavorato per anni in PokerStars live lo sa bene.

David Carrion, a nostro avviso è il regista di questa contro-rivoluzione ed a PokerIndustryPro ha spiegato: "EPT, LAPT e APPT hanno alle spalle un'eredità storica e testimoniano come il poker in tutto il mondo sia cresciuto e come il gioco si sia sviluppato intorno a questi circuiti e di come abbiamo iniziato un viaggio in cui il poker è diventato parte importante della nostra vita".

"Abbiamo provato e testato un nuovo format di eventi live (il PokerStar Championship, ndr) di alto livello, ma vogliamo riportare i nostri tour iconici e continuare a costruire un futuro, tornando alle nostre radici".

Tra le conseguenze della contro-rivoluzione, il PokerStars Championship di Sochi, diventerà una tappa a tutti gli effetti dell'European Poker Tour a marzo.

Il brand PokerStars Championship verrà però salvato per le occasioni speciali (altra mossa condivisibile) come per il PokerStars Players Championship che vedrà The Stars Group investire 9 milioni di dollari (8 milioni saranno in regali ai giocatori per i 300 Platinum Passes" più 1 milione sarà addizionale al montepremi), per uno degli high roller (il buy-in è da 25.000$) che si preannuncia più belli e popolari.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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