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Oreo Cookie Tell

I tells che vanno evitati nel poker moderno: parlate e muovetevi meno

Tutte le volte che si chiude una kermesse lunga e prestigiosa come può essere quella di cui vi abbiamo dato conto nei giorni e nei mesi precedenti, come l’European Poker Tour o le World Series Of Poker, la tentazione di buttarsi a giocare qualche torneo live, è sempre dietro l’angolo, ma questo non significa evitare di tenere i piedi per terra e trascurare la strategia di poker e i tells.

Emulare i giocatori che sono riusciti a centrare le vittorie più prestigiose, anche in virtù del fatto che questa considerazione sia corroborata da una certa sovraesposizione del proprio ego che fa capo al “sembra facile“, è originata da un meccanismo mentale che ci porta a voler partecipare al torneo successivo per mettere a dura prova le nostre capacità di pokeristi.

I tells nei tornei di poker live e online

Abbiamo visto, soprattutto durante le dirette live che vi abbiamo proposto lungo il percorso dell’EPT, come sia possibile che i giocatori meno esperti si lascino trasportare dalla smania di giocare un numero cospicuo di piatti e, rispetto a quelli più forti e skillati, avere una maschera da pokeristi non esattamente imperturbabile.

Se è vero come è vero che il gioco del poker sia una disciplina di informazioni date e ricevute, il nostro compito è quello di dare il numero più basso di informazioni possibili ai nostri avversari, provando a carpirne il numero più alto possibile.

I tells sono tutti quegli atteggiamento al tavolo da gioco, che mettono a repentaglio la segretezza della nostra mano, informazione vitale che non possiamo permetterci di dare.

Essi sono ovviamente involontari nella maggior parte dei casi, ma i giocatori più forti sono capaci di utilizzarli di proposito per sviare le decisioni dei nostri rivali. In questo caso si chiamano “Fake Tells”.

Ma quali sono i tells più comuni che dovremmo evitare nel poker moderno?

Parlare troppo al tavolo: la strategia nel poker

La parlantina al tavolo da poker è quella specialità di cui molti sono campioni del mondo, ma di stupidità.

Vero è che il gioco del poker fa capo a dinamiche di aggregazione, di divertimento e condivisione, e questo discorso va benissimo se decidiamo di passare qualche ora al tavolo semplicemente per divertimento, senza curarci tanto del costo di iscrizione del torneo che vogliamo giocare, ma il discorso cambia se da quel tavolo vogliamo uscire vincitori.

Giocatori come Daniel Negreanu, per fare l’esempio più eclatante, hanno fatto della loro parlantina un punto di forza, ma non tutti abbiamo quella capacità e se non vogliamo raccontare le combo che abbiamo in mano per tutta la serata, c’è una regoletta facilissima da utilizzare: parlare il meno possibile.

Questo non significa portarci da casa il broncio o il musone e fare gli scontrosi, ma calibrare bene le nostre parole è sempre una buona idea.

Guardare gli altri giocatori

Chi gioca con una certa frequenza a poker all’interno delle Case da Gioco, sa benissimo che i più bravi ottengono informazioni dalle frequenze di comportamento che i propri avversari tengono durante le sessioni.

Una tra le più importanti è quella che fa capo al contatto visivo con gli altri players. Ci sono giocatori poco esperti che inconsapevolmente ti guardano spavaldi quando hanno un punto molto debole per mascherare una sicurezza che, al contrario, denota una debolezza gigantesca e in quel momento non si rendono che questa informazione non dovrebbe essere fornita.

Al contrario il tremolio delle mani, la tachicardia, lo sguardo abbassato in senso di remissione, alle volte prefigura una mano o un punto molto forte.

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Sappiate che non siete i più furbi della terra e i più esperti smaschereranno immediatamente questo tipo di comportamento.

Il consiglio è semplicemente quello di comportarsi sempre allo stesso modo per tutte le mani che giocherete, magari fissando un punto del tavolo, ad esempio il board, senza mai sollevare lo sguardo da esso.

Maneggiare le chips

Vi potrà sembrare esagerato, ma i campioni più affermati, sanno osservare anche i più piccoli particolari, come ad esempio il nervosismo originato dal troppo frequente tocco delle chips in possesso dei loro avversari.

Se lo fate con una frequenza molto maggiore rispetto alle vostre abitudini, e siete impegnati in una mano, state certi che i giocatori più forti se ne accorgeranno e starà a loro, ma i migliori lo faranno in un nano secondo, codificare quel tipo di comportamenti e portarli a loro vantaggio.

Le size di puntata, i poker tells più ignorati

Uno dei tells che può essere ricondotto anche al poker online, è l’entità delle puntate che metterete in atto durante la partita.

Qui si apre ovviamente un altro mondo, anche perché determinate size di puntata fanno capo a quell’oceano di variabili attribuibili al bagaglio tecnico che ognuno di noi ha acquisito durante il tempo e che risente di inganno e bravura pokeristica, ma se avete sempre aperto una mano con una size di 2,2 Big Blind da ogni posizione e all’improvviso lo fate per 3,5 Big Blinds, qualcosa sta suscitando la curiosità dei vostri avversari.

Qui torna il discorso fatto per la parlantina: se siete bravi e state operando scientemente, allora niente da eccepire, se siete alle prime armi, qualcosa non va.

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"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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