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Big Game Macao: Antonius riammesso, Ivey presente

phil-ivey-macaoIl King Poker Club di Macao è la nuova mecca per i giocatori high stakes ed ha sostituito la mitica Bobby’s room di Las Vegas (la sala privata esclusiva del Bellagio) che è stata per anni la seconda casa per mostri sacri del cash game come Doyle Brunson e Chip Reese. I tempi cambiano e sulla Strip i piatti milionari sono oramai un antico ricordo.

Nella giornata di ieri, nella poker room dello StarWorld casinò dell’ex colonia portoghese, si sono alternati in sessioni di No Limit Hold’em e Pot Limit Omaha, Tom Dwan, Phil Ivey, Johnny Chan, Winfred Yu e Andrew Robl, dominatori del Big Game di Macao.

Non si è fatto vedere Sam Trickett: l’inglese starà ancora festeggiando la vincita di alcuni giorni fa da $1,8 milioni (pari a 14 milioni di Hong Kong Dollars, HKD$) maturata al termine di una lunghissima sfida con Tom Dwan e diversi uomini d’affari cinesi, nei tavoli nosebleed No Limit Hold’em, ai limiti 5.000 HKD$/10.000 HKD$.

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Dovrebbe fare ritorno a Macao, dopo una breve puntata in Europa, Patrik Antonius, da molti considerato poco gradito ai gamblers asiatici ma non solo (Guy Laliberté): d’altronde non fa mai piacere avere al tavolo squali come il finlandese.

A smentire però l’ostracismo nei confronti del player di Helsinki, ci ha pensato la direzione del King Poker Club: “non corrispondono al vero le voci su Antonius: non è mai stato bannato dalla nostra poker room, la sua presenza è gradita”. E sulla pagina Facebook della nota sala da gioco è stata pubblicata una foto di Ivey finalmente in action, dopo mesi di meditazione a causa della crisi finanziaria che ha colpito Full Tilt Poker.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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