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Cash game high stakes: "Fake Love888" è davvero Antonius

Patrik Antonius: le patch cambiano, quegli occhi noPatrik Antonius sarebbe davvero “Fake Love888” su PokerStars: la conferma di un rumor già noto da circa un mese ai tavoli di cash game high stakes è arrivata recentemente da parte di Eugene “oogee” Yanait, ovvero uno dei protagonisti della piattaforma.

I sospetti, di cui d'altra parte vi avevamo già parlato, nascevano tanto dalla residenza monegasca di questo misterioso players quanto dalla sua assoluta duttilità nel giocare No Limit Hold'em piuttosto che Pot Limit Omaha ed i mixed games, terreno certamente più elitario ai massimi livelli rispetto agli altri citati.

Eugene ha confermato questa indiscrezione in una chat di PokerStars a domanda specifica, mostrando una sicurezza che non sembra lasciare spazio a dubbi: del resto, appare verosimile che tra i giocatori certe voci corrano in fretta e su basi piuttosto solide.

D'altra parte, c'è anche un'altra conferma indiretta che spingerebbe nella direzione del temibile finnico, stavolta non basata su indiscrezioni più o meno certe quanto piuttosto sui numeri.

Sappiamo infatti che l'account di “Fake Love888” è attivo su PokerStars fin dal 2007, account poi finito “dormiente” fino a poco tempo fa. Guarda caso il contratto di sponsorizzazione tra Full Tilt Poker e Patrik Antonius fu firmato nell'estate del 2008, alla vigilia del tavolo finale di un evento WSOP che lo vide poi piazzarsi come settimo.

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Un elemento tutt'altro che secondario il quale, sommato agli altri, non produce evidentemente una matematica certezza ma qualcosa che in ogni caso gli somiglia, visto anche che oltre ai suoi storici nickname su Full Tilt Poker – ovvero “Luigi66369” e Finddagrind” - Antonius ne ha sempre avuti diversi su numerose poker room, come “try_hrdr_fish” o “I_knockout_U”: che proprio PokerStars faccia eccezione sarebbe quantomeno strano.

Al momento “Fake Love888” risulta in passivo di circa 60.000 dollari nel 2011, parziale che però non tiene conto di quanto da lui fatto ai tavoli di mixed games in quanto non trackati, e sappiamo da casi simili pregressi quanto voci insistite di questo genere raramente si sbaglino.

Di certo l'anonimato che circondava questo giocatore da fitta nebbia sembra essersi trasformato in fragile paravento, e c'è da scommettere che d'ora in poi - a meno di  clamorose smentite - potrà contare su una bella fetta di appassionati in più pronti a seguirlo durante le sue incursioni di gioco...

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