Il successo nel poker arriva dall’osservazione dei vari elementi del gioco e dalla capacità di adattarsi e reagire di conseguenza a seconda di come si sviluppi l’azione. Oggi vedremo un esempio di come i giocatori professionisti usino al massimo tutte le proprie abilità al fine di costruire una strategia che risulti la più efficace possibile.
Siamo ad High Stakes Poker, durante una puntata di qualche tempo fa. Il gioco prevede blind 300$/600$ e un ante di 100$ oltre ad un live-straddle di 1.200$. Michael “The Grinder” Mizrachi fa call di 1200 da late position dopo una serie di fold. Phil Laak butta via le carte dal bottone e Antonio Esfandiari, dallo small-blind e con a k , decide di andare solo a vedere. Siamo sicuri che molti avrebbero preferito rilanciare, ma A-K - pur avendo un grosso potenziale - è comunque una drawing hand e, in tavoli del genere dove la deception è arma fondamentale, una puntata avrebbe immediatamente rappresentato un coppia alta o un asso con kicker forte.
Inoltre, molti cadono ancora nell’errore di entrare in gioco senza tenere sufficientemente in conto le difficoltà che potrebbero manifestarsi giocando un piatto grande da fuori posizione e per i successivi tre round di puntate. “The Magician” Esfandiari decide pertanto di tenersi basso e vedere se c’è possibilità di poter tendere una trappola ai suoi avversari che sono particolarmente aggressivi. Tocca quindi a Daniel Alaei che, ritenendo di avere le giuste odds per aggiungere dal Big Blind altri 600$, decide di entrare in gioco pur avendo una mano marginale come 8 4 . Infine, Sammy Farha, il giocatore di straddle, decide per il check da utg con 7 4 .
Il flop porta 8 5 2 favorendo Daniel che centra una fragile top-pair. Lui, come anche tutti gli altri, decide per un semplice check e sul tavolo arriva il turn che è un 3 che apre, sempre per Alaei, anche un progetto di scala bilaterale.
Dopo il nuovo check di Esfandiari, Daniel allora punta deciso 4.500$ nella speranza di prendere subito il piatto o di comunque avere outs anche nel caso che arrivi qualche call. Farha, seduto subito dopo, opta invece per un rilancio aggiungendo al piatto altri 15.000$.
Vista la situazione, il conduttore Gabe Kaplan commenta: “E’ davvero un bel raise. Potrebbe funzionare in questa situazione”. E difatti, analizzando meglio l’azione, Sammy può benissimo avere A-4 o doppia coppia, proprio le mani che stava rappresentando con il suo grosso rilancio.
Tutti fanno fold e la parola torna ad Alaei: Daniel, che ha già vinto oltre 1 milione di dollari soltanto in tornei, pensa un attimo a tutte le implicazioni della mano. Ci sono infatti da considerare: la reputazione di Farha come giocatore loose-aggressive, la probabilità di poter comunque essere avanti, il fatto di aver diversi outs per migliorare la propria situazione nel caso parta da dietro e, qualora anche Sammy abbia una coppia di 8, la possibilità di farlo foldare andando direttamente all-in.
Come ultima rilfessione, il pericolo di un set slow-playato nel qual caso le probabilità di vittoria scenderebbero ad un 18% se Sammy ha 5-5 in mano. Ma i Pro sanno valutare anche questo e, dopo circa un minuto e mezzo di riflessione e dopo aver soppesato abbondantemente tutti gli elementi precedentemente elencati, Daniel va all-in con abbastanza soldi da coprire completamente Farha. Sammy si trova dunque con le spalle al muro e, non avendo più implied-odds per il suo progetto di scala, deve allora rinunciare e foldare la mano.