L’articolo che state per leggere, fu scritto qualche tempo fa da Carlos Welch, uno degli osservatori più arguti del panorama pokeristico internazionale e fa capo a quelli che sono gli obiettivi da porsi dopo un piccolo stop o una vacanza.
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In questo Articolo:
A chi è rivolto questo pezzo
Oltre che essere un buon giocatore online, Welch si è messo in luce negli ultimi anni per aver scritto decine di articoli di strategia e simili, che hanno illuminato non poco buona parte della tribù online che si affronta nelle arene di tutto il mondo.
Il pezzo che segue era stato scritto al termine dell’anno solare, ma va bene per tutte le stagioni, visto che è rivolto a quei giocatori che desiderano fare uno step in più quando parliamo di MTT Online.
Sono tre i consigli principali che l’autore dà per affrontare un nuovo cammino della vostra carriera pokeristica ed è rivolto a coloro che pensano al gioco in maniera un po’ più professionale rispetto a chi sta cominciando da poco e si pone degli obiettivi.
Cominciamo.
Crea un dinamico e predefinito piano di gioco per i tuoi obiettivi
Il motivo per cui ho bisogno di una strategia di default è principalmente quello per cui preferisco giocare i tornei Online. Il fatto che io giochi almeno 6 tornei alla volta, mi impedisce di prestare la mia totale attenzione a tutti i tavoli.
Certo, se sono in una mano, magari piuttosto importante, il focus va per forza in quella direzione e questo porta a commettere meno errori di quelli che dovrei fare, ma sono arrivato alla conclusione che molti di noi tendano a sottovalutare l’importanza delle mani che non giochiamo.
Le statistiche di alcuni HUD possono aiutare, ovviamente, ma non ci mostrano alcune delle informazioni che potrebbero servirci rispetto a ciò che sta accadendo in quel momento al tavolo, dove per “quel momento”, intendo le ultimo 10/20 mani.
Non sappiamo chi sta mostrando segni di tilt per un piatto perso in precedenza, le linee seguite dai vari players nelle ultimissime mani che possono essere diverse da quelle seguite a inizio torneo, oppure ancora eventuali dinamiche che sono intercorse tra due giocatori che ci siamo totalmente persi.
L’obiettivo per i prossimi tempi è quello di creare un piano fuori dal comune che mi permetta di prendere delle decisioni automatiche e veloci, in modo da prestare meno attenzione alle mani in cui non foldo e qualche riguardo in più a quello che succede nei tavoli in cui foldo.

Concentrati sull’esecuzione rapida del tuo piano di gioco per sviluppare più letture
Il secondo aspetto su cui voglio lavorare è l’esecuzione del piano di gioco in funzione dei miei obiettivi a prescindere dai risultati.
Ho notato alcune volte che, per un periodo prolungato di card dead, oppure perché alle volte gioco come se un altro ragazzo mi stesse guardando per giudicarmi ( comunque me stesso ), cado pedissequamente nello stesso errore di giocare delle mani che in una situazione normale e/o di massima concentrazione, non avrei mai nemmeno considerato di giocare.
Per questo motivo agisco più in virtù della dell’emozione che della matematica.
Certo, questo modo di ragionare potrebbe far parte anche di un ragionamento più ampio che investe l’allargamento del range sul quale ognuno di noi investe nel momento in cui comincia a capire meglio delle dinamiche di gioco, come ad esempio quella che consiglia di giocare più mani in posizione contro i giocatori occasionali, ma l’equilibrio è sempre quello a cui dobbiamo mirare nel lungo periodo.
Riagganciandomi quindi al consiglio del paragrafo precedente, l’utilizzo di un piano di gioco più “quickly” e più dinamico, deve avere la seconda funzione di sviluppare molteplici letture nel momento in cui non sto giocando, invece che buttarmi in modo disastroso su spot che dovrei foldare pre flop.
Apportare modifiche necessarie alla fine di ogni sessione
L’obiettivo finale deve quindi essere una maggiore attenzione allo studio post sessione che mi porterà a capire se sto rimanendo fedele al mio piano di gioco e se esso non fosse solido e non mantenesse la rotta, riportarmi in linea, magari aiutandomi con programmi come Flopzilla.
Anche Advanced Poker Trainer potrebbe aiutarmi, almeno nella ricerca delle mani che voglio rivedere, in modo tale da risparmiare tempo ed eliminare quel tipo di problema che abbiamo tutti tra una sessione e l’altra.. La noia.
Conclusione
Voglio mettermi in testa di provare a sdoppiare il giocatore che è in me e che ha il compito di eseguire il suo piano di gioco, per poi essere al contempo un allenatore il cui compito è quello di elaborare il piano, valutarne l’esecuzione e apportare le modifiche attuabili nella sessione successiva.