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Joseph Cheong spiega il suo back-shove al Seminole in 3-Way con le donne

Il back-shove di Joseph Cheong con le donne

Il Seminole Hard Rock Poker Open 2018 è stato uno dei tornei più belli di quella estate, una delle ultime, prima che ci cogliesse questa dannata pandemia. 

I momenti salienti di quella kermesse includevano Alex Foxen che difendeva il suo titolo nell'evento $ 2,650 NLH, Jake Schindler che portava a casa l'High Roller e Brandon Eisen che estrometteva in heads up Jeremy Ausmus per vincere il SHRPO per $ 771,444.

A questo Festival partecipò Chad Holloway, il quale lasciò ampia testimonianza di alcune mani  giocate da protagonisti che sono diventati leggende durante la loro carriera e la scrisse per PokerNews. 

Ecco come riportò mano e impressioni di uno dei colpi più importanti dell’evento. 

Seminole, estate 2018, HRPO

Questa settimana ho deciso di occuparmi una super mano multi-way che ha coinvolto Joseph Cheong e due avversari.

La mano si è svolta con 108 giocatori su 914 rimasti. Al Livello 17 (4.000 / 8.000 / 8.000), Tanner Millen ha rilanciato a 20.000 da hijack e Cheong ha flattato il bottone. Hoan Nguyen è poi andato all in per 198,000 dallo small blind e Millen ha chiamato.

Cheong, che ad aprile aveva fatto due tavoli finali al World Series of Poker Circuit in un solo giorno, ha poi deciso di reshovare per 770.000. Millen ha finito per chiamare anche lo shove di Cheong originando il piatto più grande del torneo fino a quel momento.

  • Cheong: q q
  • Millen: j j
  • Nguyen: a k  

Cheong, fresco di una vittoria al Venetian DeepStack Championship Poker Series, era in vantaggio, ma il flop 5 a k   ha permesso a Nguyen di hittare alla grande. 

Tuttavia, c'era un grosso side pot in palio e Cheong è rimasto il favorito per portare a casa quello.

Né il 10 * al turn né l‘ 8 al river hanno cambiato nulla, e Nguyen ha triplicato a circa 600.000.

Cheong ha intascato il piatto secondario fino a raggiungere 1.15 milioni. 

Side pot per Cheong

In virtù di questo colpo Millen è rimasto con solo 50.000 ed è stato eliminato poco tempo dopo.

"I due giocatori ai bui avevano circa 25 BB ciascuno, quindi c’erano buone possibilità che uno dei due andasse all in”, mi ha detto Cheong più tardi nel corso della giornata.

"Se lo avessero fatto, Millen avrebbe potuto re-shovare o chiamare con coppie medio-piccole e io ero abbastanza sicuro di avere la coppia più grande. 

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Speravo che shovasse dopo che Nguyen le ha messe tutte, ma ha solo chiamato e la cosa mi ha fatto pensare per qualche secondo. Fortunatamente ha ancora chiamato quando ho deciso di reshovare a mia volta. "

C'è un nome per quello che stava pianificando Cheong: è il cosiddetto "back-shove". 

È un termine che ha avuto origine sulla costa orientale e si verifica quando un giocatore chiama un’apertura o un limp e qualcuno dietro si presenta con un rilancio.

Se l’original raiser (o limper) chiama e tu vai all in, questo è ciò che è in gergo viene considerato un back-shove.

È una tecnica complicata che sta diventando sempre più popolare, quindi fai attenzione a giocatori come Cheong che flattano in posizione. 

Potrebbero avere una mano molto forte nella manica.

Il parere di Cheong sul secondo call di Millen

Per quanto riguarda ciò che Cheong pensava della mano e in particolare sul secondo call di Millen, ha riconosciuto che Millen si trovava di fronte a una decisione difficile.

"È un momento della mano e del torneo davvero difficile per lui", ha detto Cheong. "Davvero close, proprio nel punto di mezzo che sta tra il call e il fold. È difficile dire cosa avrebbe dovuto fare. 

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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