Poker onlineLo Stato del Nevada vorrebbe pubblicare una black list con l’elenco di tutti i giocatori di poker che hanno barato negli ultimi anni, in particolare nel gioco online: da collusion a multi-accounting, uso di software illegali, ghosting etc etc.
Il problema è che Caesars Interactive Entertainment, proprietaria di WSOP .com (l’unica piattaforma legale rimasta nello Stato) non ne vuole sapere di approvare un libro nero sui poker players.
In questo Articolo:
Il disegno legge contro i bari nel poker
Di recente è stato presentato un disegno di legge chiamato Assembly Bill 380 (AB380) che ha come scopo quello di creare un elenco simile al “Libro nero” dei casinò, con la lista delle persone escluse dal Nevada Gaming Control Board (NGCB). Questo progetto di legge è stato redatto da Sara Cholhagian Ralston, giocatrice di poker professionista, che ha collaborato con Steve Yeager, giocatore di poker part-time e presidente dell’Assemblea.
L’obiettivo del disegno di legge AB380 è di introdurre “un elenco di persone i cui account di gioco interattivi sono stati sospesi o banditi per frode”.
Tuttavia, il lobbista di Caesars Mike Alonso ha espresso preoccupazioni riguardo alla possibilità che questo porti a “contenziosi gravosi” e richieste di risarcimento da parte di coloro che sono stati truffati.
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La posizione di Caesars (WSOP .com)
Secondo Alonso, Caesars sta già facendo il possibile per tenere lontani i “cattivi attori” dal sito in base ai propri termini di servizio e ritiene che pubblicare un elenco dei propri clienti nel black book danneggerebbe la reputazione di alcune persone o porterebbe a richieste di risarcimento da parte di players che pensano di aver perso denaro a causa di un presunto imbroglione.
Danielle Barille, vicepresidente di WSOP.com, è convinta che un approccio simile al “Black Book” non aumenterebbe la trasparenza e la sicurezza dei giocatori di poker. Barille ha affermato che Caesars sta già facendo molto per combattere questi problemi, monitorando ogni mano giocata su WSOP.com attraverso algoritmi avanzati e personale dedicato.
Il black book dei casinò
Attualmente, il “Black Book” dell’ NGCB include 35 persone, che vanno dai truffatori del gioco d’azzardo a coloro che hanno rubato ai clienti all’interno dei casinò. L’anno scorso, il consiglio ha votato all’unanimità per includere un noto “pappone” di Las Vegas che è stato condannato per aggressione a delle donne e sfruttamento della prostituzione. NGCB ha anche inserito una lista di ricercati dalle forze dell’ordine, compresi cinque bari professionisti.
Mentre il disegno di legge AB380 per il black book del poker sta procedendo nel suo iter legislativo, il Nevada Control Board non ha voluto prendere una posizione pubblica a favore o sfavore dell’iniziativa.
La speranza è che il disegno legge non solo sia approvato (sarebbe unico nel suo genere) ma venga applicato anche al gioco live.
Le polemiche durante le WSOP 2022
Ricordo l’anno scorso le polemiche alle WSOP 2022 per la presenza nel Super High Roller da $250.000 di Ali Imsirovic fresco di ban da parte di GGPoker e degli eventi del circuto di PokerGo . Bisognerebbe fare chiarezza prima di ammettere a un evento (con così tanto denaro in gioco) un giocatore che è appena stato bannato da una poker room. Ma evidentemente alle WSOP hanno una sensibilità differente su questo tipo di irregolarità e reati.
In passato anche PokerStars aveva introdotto un divieto al gioco che veniva applicato ai bannati dell’online anche per il circuito live come l’European Poker Tour.
La legislazione ad hoc nello Stato del Nevada per i bari
Nel Nevada esiste una legislazione specifica che mira a prevenire e punire le frodi nel gioco d’azzardo. Per i bari ci sono pochi spazi di manovra.
In particolare, il Nevada Revised Statute (NRS) 465.070 definisce “la truffa come qualsiasi atto fraudolento o ingannevole compiuto con l’intenzione di vincere denaro o beni in un gioco d’azzardo“. La legge prevede che “chiunque commetta una frode in un casinò o in un’attività di gioco sia colpevole di un reato penale”.
La frode nel gambling viene definita come “qualsiasi atto intenzionale (o tentativo) di alterare il risultato di un gioco d’azzardo o di influenzare le scommesse dei giocatori, al fine di ottenere un vantaggio ingiusto”.
Nel concetto di frode possono entrare diversi comportamenti: il barare con le carte, la manipolazione dei dadi, le scommesse effettuate con informazioni privilegiate, il segnare le carte stesse, la manipolazione di giochi o di falsi vincitori e altro ancora.
Inoltre, il Nevada Gaming Control Board (NGCB) ha l’autorità di indagare sulle attività di gioco d’azzardo e di revocare le licenze di gioco per coloro che commettono frodi o altre violazioni delle regole.
È importante notare che le frodi nel gioco d’azzardo non sono solo un reato penale, ma – in sede civile – può comportare l’obbligo di restituire i guadagni illeciti e il pagamento di danni all’operatore del casinò o alla vittima della frode. Per questa ragione, se seguiamo queste logiche nel poker, il tema si fa scottante ma è meritevole di un approfondimento.
Il Nevada potrebbe essere la prima legislazione ad ammettere una black list nel poker e, in seguito, essere seguita da altri stati, anche europei.
Le punizioni per le frodi nel poker e negli altri giochi
Per quanto riguarda le attività illecite che vengono poste in essere – in modo specifico – dai giocatori di poker ai tavoli sia live che online rientrano – a Las Vegas e in Nevada – nel concetto di frode per il gioco d’azzardo (come abbiamo visto prima) prevista nel già citato Nevada Revised Statutes (NRS) 465.070. Le pene previste vanno da una semplice multa fino alla reclusione.