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Poker amarcord: quando i grinder italiani si lanciarono sui DFS

Negli anni si sente spesso qualcuno profetizzare la fine del poker online, perché "è finita la moda". Che la moda sia finita è vero, ma la verità è che il poker ha tutte le potenzialità per sopravvivere a lungo. Ci sono altri giochi, invece, che da noi sono durati "da Natale a Santo Stefano", come si suol dire. Per esempio, qualcuno si ricorda quando tutti i pokeristi erano impazziti per i Daily Fantasy Sports? Correva l'anno 2015 e i DFS avevano invaso il mercato italiano, generando un grande entusiasmo soprattutto fra i giocatori di poker. Come mai, vi chiederete voi? Il pokerista è in generale attirato da tutti i giochi in cui si vinca del denaro e abbiano una componente di abilità, ovvero siano in qualche modo battibili.

2015: scoppia l'amore fra i pokeristi italiani e i DFS

Da questo punto di vista, il grinder di metà anni '10 era un po' saturo delle dinamiche classiche del poker, dunque i DFS rappresentavano anche un'occasione di evasione/diversificazione. Si trattava comunque di un mercato che negli USA era già presente da almeno un biennio, con fenomeni come quello di Draft Kings a cui poi si sono aggiunti altri competitor, primo fra tutti Fan Duel.

Il segreto del successo dei Daily Fantasy Sports era quello di offrire un modo più "scientifico" (virgolette d'obbligo) per giocare ai fantasy game, dove noi fino ad allora conoscevamo quasi esclusivamente il fantacalcio. Quest'ultimo, tuttavia, era ed è condizionato da parametri arbitrari come i voti in pagella, cosa che nei DFS era assente.

I punteggi si formavano tramite una serie di dati oggettivi su cui si basavano i parametri scelti dai vari operatori di DFS. Ad esempio, questi erano i parametri per la Serie A usati da Fantasfida, il primo e più popolare sito di Daily Fantasy Sports in Italia:

dfs

I primi tempi erano caratterizzati da grande entusiasmo, anche per la possibilità di allestire più team all'interno dello stesso torneo, in una ottica multi-entry già ampiamente acquisita (in senso sia lecito che illecito) dai pokeristi abituati ai tornei.

I principali tornei ad alto montepremi garantiti offerti da Fantasfida, ma anche da altri competitor come Mondogoal e FANTASYTEAM, andavano pressoché tutti in overlay. Per i grinder era una sorta di pacchia, per gli operatori una sofferenza che si credeva essere momentanea. Così non è stato, per la unica e vera ragione che ha decretato la fine dei DFS in Italia: la liquidità.

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Perché il destino dei DFS in Italia era segnato

Quello di una liquidità troppo ristretta è un problema storico del poker online italiano, ma in qualche modo il settore ha trovato gli equilibri per andare avanti, nonostante il fallimento del progetto liquidità condivisa che in molti vedevano come antidoto a tutti i mali.

E se il poker online, che rappresenta una nicchia, è riuscito a trovare il modo per sopravvivere, in tutta evidenza ciò non poteva verificarsi per i Daily Fantasy Sports, che rappresentavano una nicchia della nicchia. L'unica strada che avrebbero avuto per sfondare sarebbe stata una vera e propria esplosione mediatica, con tanto di milioni di nuovi appassionati. La relativa complessità del gioco, o meglio la sua intuitività sicuramente inferiore rispetto al classico fantacalcio, non fecero scoccare la scintilla presso quella massa di utenza che era target ideale per i DFS.

Così, dopo nemmeno un paio d'anni dal lancio, i Daily Fantasy Sports erano già tramontati. Negli USA invece continuano ad esistere, seppure tutti siano stati assorbiti da grandi gruppi o comunque si siano trasformati in hub di gaming globale, che offre altri prodotti come ad esempio le scommesse sportive. In Italia l'unico capace di attuare questa trasformazione è stato FANTASYTEAM, mentre Fantasfida chiuse i battenti nel 2018.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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