Se state cercando di passare agli heads-up sit’n’go dopo esservi cimentati in quelli 9max, allora è meglio che sappiate sin da subito che la strategia da implementare sarà radicalmente diversa. Inoltre, poichè in palio c’è un solo premio, tutte le considerazioni ICM non si applicano e le vostre chips avrannò un valore lineare. Ad esempio: in un partita da 15€ e con 1.500 di stack di partenta, ogni chip varrà sempre 1 centesimo.
Infine, siccome ci sono soltanto due giocatori e dovrete mettere i bui praticamente ogni mano, avrete necessariamente bisogno di entrare in azione un numero di volte decisamente più alto al fine di evitare che i blind vi "mangino". Cosa e quando giocare dipende naturalmente dalla vostra posizione, ma anche da quella dell’avversario a dalla misure degli stack. Di solito si comincia con 1.500 chips, ossia 50 o 75 Big Blinds, il che vuol dire che si parte piuttosto deep.
Dapprima dovrete rilanciare molte mani dal bottone in modo da mettere pressione sull’avversario e prendergli spesso i bui. Ciò equivale a dire che mani come q 9 , k 2 , 5 5 e 10 3 saranno perfettamente adatte allo scopo. A seconda poi dell’oppo che avrete di fronte, potrete modificare questa strategia entrando in azione anche con la quasi totalità delle mani che ricevete (sì, anche 7 2 ) se l’altro dimostra di essere molto tight, mixando però con qualche fold in modo che l’opponent non sia accorga di cosa state facendo. Nel caso invece l’avversario si riveli particolarmente loose e/o aggressive allora occorrerà restringere di conseguenza il range di apertura.
Il gioco dallo small blind
Da fuori posizione non dovrete fare call con molte mani marginali, perchè l’altro sarà in grado di mettervi molta pressione nell’azione post-flop, puntando su più di una street. Potrete però 3-bettare in bluff, per opporvi a quelli che aprono molto wide e anche per aggiungere valore alle vostre mani più forti. Nella maggior parte dei casi comunque, per via dei valori fissi degli stack, durante un heads-up dovrete essere più propensi ad una strategia orientata al call che non ad una che privilegia i re-raise.
Perdere infatti anche un solo piatto grande vi metterà automaticamente in posizione di svantaggio. Per capirci meglio, se avete 1000 chips e l’avversario ne ha 2000, allora avrete bisogno di vincere 2 grossi piatti per chiudere la partita. Quindi, a differenza del cash game, sarà sicuramente meglio fare call più spesso anche con mani come A-A e K-K, a cui potrete aggiungere pure tutti gli A-x suited, i connectors, le broadway e le coppie piccole e medie.
Naturalmente, inframezzare il tutto con qualche 3-bet è sicuramente una buona idea, ma cercate di bilanciare questa cosa più con mani come A-K, A-Q, Q-Q, J-J e gli alti/medi suited connectors, piuttosto che con le coppie medie. Con quegli stack, infatti, esse potrebbero mettervi in brutte situazioni.
Il gioco post-flop
Post-flop dovrete c-bettare in posizione la maggior parte delle volte, a meno che l’altro giocatore non risponda a quest’azione davvero troppo spesso. Dovrete, più in linea generale, cercare sempre di prendere decisioni logiche sui momenti più opportuni per realizzare una value-bet, una puntata per pot-control o una per il bluff, a seconda che abbiate un carte forti, marginali o molto deboli.
Un’ottima cosa da fare è anche pensare ad una linea strategica prima che la mano venga giocata. E non mi riferisco soltanto all’arrivare allo showdown spendendo poco oppure a fare una double-barrel su determinate carte al turn. Parlo anche di avere un piano nel caso voi puntiate e l’altro vi contro-rilanci, oppure qualora voi facciate check e sul board arrivino delle carte particolari. Un lavoro del genere vi aiuterà ad evitare di ritrovarvi in spot difficili che non sapete come gestire.
Ricordate poi che fuori posizioni sarete più vulnerabili, perchè l’avversario sarà sempre l’ultimo a parlare e quindi le vostre opzioni saranno di conseguenza più limitate. Di solito, se fate call l’altro andrà di continuation-bet un’alta percentuale di volte, per cui dovrete essere pronti ad effettuare un check-call anche con carte più marginali e con quelle più forti su board dry. Dovrete anche andare di check-raise con draw o con mani molto forti su board coordinati così come tentare dei bluff su quelli più dry.
Se 3-bettate e venite chiamati, puntare metà o 2/3 del piatto per un continuation-bet è una cosa assolutamente standard, sebbene dovrete check-raisare alcune mani come i draw o le coppie alte e fare check su flop molto coordinati che avete mancato.
Dovrete naturalmente mixare tutte queste azioni in modo da non essere facilmente prevedibili, con la consapevolezza che riuscire ad imparare a far ciò con successo costituisce una delle abilità fondamentali per vincere negli heads-up.
l’End Game
Man mano che il gioco andrà avanti gli stack inizieranno a farsi più corti, sia perchè qualcuno sta vincendo e sia perchè i bui si saranno ovviamente alzati. Con 15 o 30 Big Blinds vi troverete in una posizione sicuramente più scomoda da gestire e quindi vi converrà o abbassare la misura dei raise a 2,5x oppure considerare l’ipotesi di limpare per evitare di ritrovarvi in piatti grossi senza carte adeguate.
Questa fase della partita sarà spesso una vera e propria battaglia, dove anche il più piccolo errore potrà condurre ad una situazione tale da cui poi sarà difficile riprendersi per la vittoria finale. Per questo motivo, prestate molta attenzione.
Se riuscite a limpare oppure l’altro fa lo stesso, una strategia vincente puù essere quella di provare - da qualsiasi posizione vi troviate – ad attaccare i piatti con una puntata adeguata, perchè tanto l’altro prenderà qualcosa sul flop solo occasionalmente. Ma ricordate anche di bilanciare quest’azione con value-bet e check-raise, sempre naturalmente in accordo a come risponde l’altro.
Vincere un paio di piatti vi potrà garantire di passare in vantaggio, con qualche chips in più da rischiare senza correre il pericolo di finire dietro. Se l’oppo apre molto pre-flop, 3-bettate all-in con tutte le coppie, tutte le figure e i suited connectors più alti. Questo dovrebbe bloccare la sua azione, perchè raramente avrà buone mani per fare call.
Una volta, poi, che gli stack sono meno di 15 BB, potrete passare ad una semplice strategia push/fold tipo quella illustrata nelle tabelle sottostanti o come quella presente all’interno del mio libro.
Phil Shaw è un giocatore professionista inglese ed è l’autore di “Secret of Sit’n’gos”. Frequenta abitualmente i tavoli cash game online No Limit da 5$/10$ a 25$/50$ e quelli fixed limit da 30$/60$ a 200$/400$. E’ inoltre uno specialista dei sit’n’go con buy-in variabile tra i 200 e i 2000 dollari.