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"Tom Dwan non finirà mai la Durrrr Challenge, sa di essere spacciato contro Cates"

La Durrrr Challenge continua a tenere banco, questa volta non per le uscite del Doug Polk di turno, i tweet di Dan Cates o qualche dichiarazione sibillina di Tom Dwan da un luogo segreto in Asia. A esporsi sulla sfida è stato lo storico portale sugli High Stakes Online HighStakesDB.com, che ha pubblicato un editoriale piuttosto duro nei confronti di "durrrr". Secondo l'autore del lungo articolo, la Durrrr Challenge non riprenderà mai. Ma non per qualche misteriosa ragione, bensì per un motivo molto più semplice: Tom Dwan è consapevole di essere spacciato.

Nell'argomentare questa tesi, HighStakesDB ripercorre minuziosamente la storia della sfida e del suo protagonista. Basandosi sui freddi numeri, l'autore racconta la storia di Tom Dwan in maniera ben diversa da come molti se la ricordano...

"Guardiamo in faccia la realtà: quando la Challenge è iniziata nell'agosto del 2010, Dwan era già ampiamente senza speranza contro "jungleman12". Già prima, quando lanciò la sfida nel gennaio 2009, le sue abilità nel No-Limit Hold'em erano messe in dubbio da molti regular, ma nessuno di loro aveva un bankroll abbastanza grande per poterlo sfidare ai suoi limiti".

Una vecchia immagine del durrrr challenge su Full Tilt Poker
Una vecchia immagine del durrrr challenge su Full Tilt Poker

Secondo HighStakesDB, Tom Dwan era stato bravo a costruirsi lo status di leggenda del poker nella prima metà dello scorso decennio, ma già nel 2009 non era considerato un top player dagli altri regular degli High Stakes Online. Ciononostante, riusciva a restare a galla perché voleva giocare solo ai limiti più alti in assoluto, dove stimati professionisti come Isaac Haxton e Ben Tollerene non erano a proprio agio a causa delle cifre in ballo.

"A fine 2009, la reputazione di "durrrr" nel No-Limit Hold'em subì un duro colpo quando Luke "__Fullflush1__" Schwartz dichiarò di ritenersi molto più forte di lui e poco dopo gli vinse $500.000 giocando heads-up cash game nel No-Limit Hold'em", scrive l'editorialista prima di far notare che il vero incubo di Tom Dwan doveva ancora materializzarsi...

Parliamo di un'altra leggenda del poker online come "Isildur1", che deve molta della sua fama proprio agli scontri pazzeschi con "durrrrr" nel 2009. Lo svedese distrusse letteralmente lo statunitense, vincendogli la bellezza di 5 milioni di dollari in heads-up di No-Limit Hold'em ai limiti $500-$1.000. La superiorità di Blom fu talmente evidente che diversi regular degli stakes inferiori (pur sempre altissimi, come il $100-$200) trovarono il coraggio di sfidarlo anche al NL 100.000. Tra questi c'era anche Dan "jungleman12" Cates, che si rese conto velocemente di avere un edge piuttosto netto sul suo avversario.

Tuttavia, Dwan ebbe la prontezza di scappare dagli squali del No-Limit Hold'em e rifugiarsi nel PLO, dove la sua aggressività faceva ancora la differenza. Tra il dicembre 2009 e l'aprile 2010, vinse 9 milioni di dollari nella variante a quattro carte. Una cifra mostruosa, ottenuta sopratutto battendo Ilari "Ziigmund" Sahamies e Gus Hansen. Nello stesso periodo lanciò la prima Durrrr Challenge, guarda caso proprio nel PLO: Patrik Antonius accettò, ma dopo 39.000 mani si ritirò pagando una penale. In poco tempo, Dwan gli aveva vinto 2 milioni di dollari.

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Galvanizzato dalle vincite milionarie nel PLO, "durrrr" lanciò una sfida anche nel No-Limit Hold'em. Questo fu un errore fatale, perché secondo l'editorialista di HighStakesDB tutti coloro che giocavano ai tavoli nosebleed sapevano che l'ex prodigio del poker online non era più competitivo in quella variante, soprattutto in heads-up.

"Al giorno d'oggi, anche un giocatore dei micro stakes capirebbe che il Tom Dwan del 2008-2009 era qualcosa di simile a un player amatoriale. Forse la migliore dichiarazione sul suo gioco è quella che fece il suo ex coinquilino David "Raptor" Benefield nel 2011: "Ho sempre pensato che fosse un fish, ma un fish molto creativo e intelligente". Purtroppo per lui, però, nessun fish, creativo o meno, potrebbe mai competere contro un top player come Dan Cates".

Ed è qui che parte l'accusa dell'autore: Tom Dwan non vuole più giocare semplicemnte perché sa di non avere alcuna speranza. La sfida fu interrotta dopo 20.000 delle 50.000 mani previste ai limiti $200-$400, con "durrrr" sotto di 1.2 milioni di dollari. Se dovesse completare la Challenge e perderla, dovrebbe versare 1.5 milioni di dollari a "jungleman12"; in caso di vittoria (altamente improbabile), invece, riceverebbe $500.000 dall'avversario.

"Non c'è dubbio che il gioco di Dwan si sia evoluto dal 2008, ma è semplicemente impossibile che si sia evoluto come quello di Jungleman12, specialmente in heads-up. Negli ultimi anni, Dwan ha giocato dal vivo contro un mix di pro, semi-pro e giocatori amatoriali con bankroll infiniti. Questa situazione non è minimamente comparabile a ciò che ha fatto Cates: sfidare le migliori menti al mondo nel No-Limit Hold'em un giorno sì e uno no. Date queste circostanze, per quale motivo Tom Dwan dovrebbe riprendere la sfida?"

Secondo l'autore, Tom Dwan potrebbe pagare una penale, ma sicuramente non tornerà a giocare: per lui, completare le rimanenti 30.000 mani sarebbe un bagno di sangue epocale.

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