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Denise Coates
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“Bet365 potrebbe essere acquisito per $10-12 miliardi”

Il bookmaker Bet365 è una rara mosca bianca nel mercato delle scommesse e dell’iGaming, considerando che non è di proprietà di nessun fondo d’investimento, non è quotata in borsa, è ben lontana dal mondo della finanza e appartiene alla famiglia fondatrice Coates. Bet365 è guidato da Denise Coates (una delle donne manager più pagate e ricche del Regno Unito) e dal fratello John fin dal primo giorno. Non ha mai fatto alcun tipo di acquisizione o fusione. Una rarità perché si ispira a una gestione che tiene conto di parametri più economici (e di efficienza aziendale) che alle speculazioni finanziarie.

Inoltre una società - con una catena di comando così chiara e verticale - può prendere decisioni molto più veloci rispetto alla concorrenza.

Perché Bet365 sta attirando le attenzioni di Wall Street

Bet365 si sta espandendo ora nei mercati statunitensi e – per alcuni analisti – pare abbia attirato le attenzioni di importanti fondi di Wall Street. Il suo valore? Potrebbe variare dai 10 ai 12 miliardi di dollari secondo gli analisti, ma potrebbe essere una quotazione al ribasso se acquisiranno altre quote di mercato Oltreoceano, la partita negli USA è appena iniziata.

Il colosso britannico delle scommesse potrebbe diventare un obiettivo di acquisizione particolarmente interessante.

Un recente rapporto del gruppo di ricerca Eilers & Krejcik Gaming (EKG) suggerisce che i recenti movimenti strategici dell'azienda potrebbero attirare l'attenzione di potenziali acquirenti, a patto che la famiglia Coates, proprietaria dell'azienda, decida di vendere e che i compratori possano permettersi un prezzo che potrebbe superare quindi la soglia dei 10 miliardi di dollari.

"Una valutazione approssimativa, utilizzando un multiplo di 12-15x sull'utile ante imposte del 2024 di circa 800 milioni di dollari arriva a circa 10-12 miliardi di dollari" ha specificato EKG.

Bet365
La sede di Bet365 a Malta, nella città di Sliema con vista sulla capiale Valletta, un investimento da circa 100 milioni di euro da parte della famiglia Coates (shutterstock)

Bet365: l'espansione negli USA

In parte grazie all’espansione del marchio negli Stati Uniti e al suo ritiro dai mercati asiatici (ritenuti troppo instabili e spesso non regolamentati, un rischio per gli investitori), Bet365 sembra essere un boccone più appetitoso per chi è in grado di permetterselo e può convincere la famiglia Coates a cedere le redini. Non sarà affatto facile.

Recentemente, Bet365 ha lanciato servizi di scommesse sportive online in Illinois e Tennessee, con piani per espandersi nel mercato del Missouri entro la fine dell'anno.

L'operatore è già presente in Arizona, Colorado, Indiana, Iowa, Louisiana, New Jersey, North Carolina, Ohio e Virginia, stati che coprono potenzialmente il 34% della popolazione adulta statunitense.

Il mercato delle scommesse USA dominato da un duopolio

Il mercato delle scommesse sportive negli Stati Uniti è ricco di voci di acquisizione, anche se raramente queste si traducono in operazioni concrete.

Nonostante gli USA siano il mercato più ambito, compiere una transazione di successo è tutt'altro che scontato, complici il duopolio DraftKings e FanDuel (di proprietà del gruppo Flutter) e le difficoltà dei competitor a guadagnare una quota di mercato adeguata.

Bet365 detiene attualmente una quota del 2,5% del mercato online delle scommesse sportive negli USA, ma è sopra questa soglia in mercati molto interessanti come l'Ohio.

Secondo gli analisti, il ritiro di Bet365 da alcuni mercati asiatici potrebbe attrarre potenziali offerenti, anche se il valore ipotizzato da EKG sembra essere proibitivo.

Chi sono i potenziali acquirenti del bookmaker inglese?

EKG non ha speculato su quali aziende potrebbero essere interessate a Bet365, ma un processo di offerta credibile potrebbe attirare l'interesse dei fondi di private equity, spesso coinvolti in voci di consolidamento nel mondo del gaming. Grazie alla sua presenza in Australia e in Europa, Bet365 potrebbe sedurre molte aziende intenzionate a entrare o espandersi in queste regioni, anche se il potenziale prezzo di 10-12 miliardi di dollari è senza dubbio un criterio molto selettivo nei confronti degli acquirenti.

Ma la famiglia Coates - che controlla il business al 100% - che interesse potrebbe avere nella vendita? Non è facile rispondere ma nessuno ha mai fatto trapelare simili intenzioni.  Considerando il livello delle performance degli ultimi anni (e non solo del 2024) la sensazione è che per convincere i Coates ci vorrà ben altro.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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