Il Codacons ha acceso i riflettori su un fenomeno che da molti anni condiziona il mercato delle affiliazioni nelle scommesse sportive online. L'associazione dei consumatori ha denunciato i social tipster a Polizia Postale, Agicom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazionie che ha il compito di far applicare anche il divieto di pubblicità nei giochi) e all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Quindi nel mirino di Codacons sono finiti i consulenti nelle scommesse, che consigliano pronostici agli utenti. Il problema riscontrato è la scarsa trasparenza nell'operare, traendo spesso in inganno i propri iscritti, condividendo grafici e risultati falsi o manipolati.
In questo Articolo:
- 1 I tipster su Telegram nelle scommesse: non sono tutti scorretti ma...
- 2 Telegram, cos'è e la sua storia
- 3 La denuncia Codacons contro i tipster
- 4 I tipster in Italia
- 5 Il vero problema dei tipster
- 6 Il tipster è una figura positiva o negativa?
- 7 Come difendersi? Due trucchi per capire se un tipster è credibile e affidabile
- 8 Il problema del conflitto di interessi
I tipster su Telegram nelle scommesse: non sono tutti scorretti ma...
C'è da dire che fare di tutta un'erba un fascio non è corretto: esistono senza dubbio canali Telegram e pagine Instagram, gestiti da tipster senza scrupoli che promettono vincite sicure e che enfatizzano i facili guadagni ma oscurano le perdite e usano mezzi di comunicazione scorretti, ma c'è anche una percentuale ristretta (ma c'è) di consulenti che comunicano in modo più responsabile e trasparente.
In ogni caso, la denuncia di Codacons è generica ed è proprio versi tutti i tipster presenti su Telegram, Instagram e le altre piattaforme.
Sinceramente mi meraviglio che tali denunce e scoperte siano arrivate con quasi 10 anni di ritrardo, meglio tardi che mai. Decennio nel quale si è assistito di tutto e di più sul canale, con call to action aggressive (quindi illegali) e irresponsabili, nonché pratiche di affiliazioni e commerciali molto scorrette nel betting italiano (nonostante il Decreto Dignità e il Decreto Balduzzi in vigore).
L'emergenza
Solo oggi le associazioni dei consumatori e le autorità si svegliano? Il problema è che i danni sono già stati fatti a scommettitori ingenui che sono caduti nelle trappole e hanno anche perso ingenti somme di denaro.
Telegram pare una terra di nessuno, dove vale tutto e il contrario di tutto, nel betting come in altri settori ben più delicati e sensibili, ma la piattaforma non risponde mai alle sollecitazioni delle autorità (ed è uno dei punti di forza e delle caratteristiche del canale fondato da due fratelli russi) rivendicando la propria indipendenza, anche di fronte a indagini e procedimenti penali che riguardano pratiche e condotte disdicevoli (pensiamo alla pedofilia, allo scambio di dati privati illegali etc etc).
Telegram è così nel bene e nel male, dove i “guru” delle scommesse prosperano, sfruttando una totale mancanza di vigilanza e di filtro e si assistono alle stesse dinamiche dei social network che hanno già alimentato fake news, truffe finanziarie e bolle speculative, almeno secondo le ricostruzioni di Codacons, l'associazione dei consumatori.

Telegram, cos'è e la sua storia
Prima di comprendere le ragioni che hanno spinto Codacons alla denuncia, cerchiamo di dare un contesto alla vicenda per chi non conosce il canale social Telegram. Ecco una scheda sintetica che può aiutarvi alla comprensione.
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Fondazione (2013): creata dai fratelli russi Pavel e Nikolai Durov, già noti per VKontakte.
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Contesto: nasce dopo le pressioni del governo russo sui Durov e le proteste pro-democrazia 2011-2012, con l’obiettivo di difendere libertà di espressione e privacy.
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Gestione: organizzazione non-profit con sede a Dubai; finanziata da Pavel Durov tramite il fondo Digital Fortress.
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Tecnologia: il protocollo di crittografia MTProto, sviluppato da Nikolai, è alla base della sicurezza della piattaforma.
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Business model: dal 2021 è stata introdotta pubblicità limitata ai canali pubblici con oltre 1.000 membri, mantenendo un approccio non invasivo.
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Tappe principali:
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2013 → nascita di Telegram.
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2014 → Pavel lascia la Russia e vende VKontakte dopo essersi opposto alle richieste del Cremlino.
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Crescita globale → milioni di utenti grazie a privacy e sicurezza.
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Criticità: la diffusione di disinformazione sui diversi canali e l’uso della piattaforma da parte di gruppi controversi.
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Innovazioni: canali illimitati, gruppi di discussione, bot e nuove funzioni che ne hanno ampliato l’uso oltre la semplice messaggistica.
La denuncia Codacons contro i tipster
Per una questione di correttezza, pubblichiamo in forma integrale il comunicato stampa dell'associazione dei consumatori:
"Il Codacons lancia un allarme sulle crescenti attività illegali legate al mondo delle scommesse sportive online, con particolare riferimento ai cosiddetti «guru» delle scommesse che, attraverso canali Telegram, Instagram e altre piattaforme social, propongono pronostici e sistemi di gioco basati su false promesse di vincite certe e trasparenza assente. Questi soggetti lucrano principalmente attraverso accessi a gruppi privati a pagamento e pratiche ingannevoli, tra cui la pubblicazione selettiva delle vincite e la cancellazione dei risultati perdenti, creando false aspettative negli utenti, molti dei quali giovanissimi e vulnerabili.
Il Codacons lancia un allarme sulle crescenti attività illegali legate al mondo delle scommesse sportive online, con particolare riferimento ai cosiddetti «guru» delle scommesse che, attraverso canali Telegram, Instagram e altre piattaforme social, propongono pronostici e sistemi di gioco basati su false promesse di vincite certe e trasparenza assente.
Codacons comunicato stampa
Questa situazione costituisce una palese violazione della normativa nazionale vigente, che prevede l’obbligo di autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per lo svolgimento di ogni attività di gioco d’azzardo e che vieta in modo assoluto qualsiasi forma di pubblicità diretta, indiretta o occulta del gioco con vincite in denaro, come sancito dal Decreto Dignità e dal Decreto Balduzzi.
Il Codacons denuncia inoltre che questa diffusione incontrollata di contenuti irregolari espone gli utenti a un rischio elevatissimo di incorrere in perdite economiche e di sviluppare dipendenze patologiche da gioco, con gravi conseguenze sociali e personali.
L’Associazione chiede pertanto un intervento immediato e coordinato da parte delle autorità competenti – Adm, Agcm, Agcom e Polizia Postale – affinché vengano avviati controlli a tappeto, disposti provvedimenti di rimozione dei canali irregolari e applicate sanzioni significative contro i responsabili. Parallelamente, Codacons sollecita l’istituzione di un tavolo tecnico per definire nuove regole più stringenti e funzionali alla tutela dei consumatori nelle piattaforme social".

I tipster in Italia
Per chi non conoscesse la materia e non fosse così informato sul mondo delle scommesse, un tipster è un esperto o appassionato di scommesse sportive che analizza partite, quote e statistiche per fornire pronostici ai propri followers scommettitori.
Gli aspetti positivi
In teoria il tipster è una figura sana nella filiera del betting: quelli bravi e responsabili cercano di educare lo scommettitore a gestire in modo responsabile il proprio bankroll (budget per le scommesse) e diffondono tecniche e strategie (soprattutto nelle scommesse live) che non sono così aggressive, rispetto a bollettoni e schedine da 10 eventi che sono destinate a fare la fortuna dei bookmakers. Cerchiamo di analizzare alcuni aspetti del fenomeno:
- Obiettivo dei tipster: aiutare gli scommettitori a migliorare le proprie scelte, anche se nessun pronostico garantisce vincite certe (ma qui sta il problema, alcuni tipster in Italia, in particolare su Telegram promettono, ritorni dell'investimento ROI importanti, profitti sicuri nel lungo periodo), quando sappiamo che non è così facile vincere nelle scommesse.
- Cosa fanno: studiano dati, trend e mercati per suggerire puntate e quote ritenute di valore.
- Dove operano: molti tipster condividono i loro pronostici gratuitamente su blog, social o forum; altri li offrono tramite abbonamenti a pagamento. Negli ultimi anni però, con i ban frequenti soprattutto su Facebook, i tipster più aggressivi in Italia si sono spostati principalmente su Telegram, la terra di nessuno, dove non c'è vigilanza o filtro.
Gli aspetti negativi
Alcuni di questi personaggi, spesso anonimi (la maggior parte nasconde la propria identità) e difficilmente rintracciabili, come ha denunciato Codacons (ma è una realtà che conosciamo molto bene) si muovono tra Telegram, Instagram, TikTok, promettendo guadagni facili. Vendono accessi a gruppi chiusi, cancellano i pronostici sbagliati, mostrano solo le vincite selezionate. È la stessa logica con cui i mercati finanziari più opachi manipolano l’informazione: un racconto a senso unico che nasconde i fallimenti e alimenta illusioni. Su questi aspetti Codacons ha fatto bene a intervenire.
L'importante, ripeto, è che non si getti nel calderone anche chi interpreta il ruolo rispettando le leggi vigenti (Decreto Dignità e Balduzzi) e che cerca di educare i propri clienti in modo intelligente e responsabile. Forse sono mosche bianche ma esistono.
Il vero problema dei tipster
Dal nostro punto di vista che conosciamo il mercato delle scommesse e i suoi canali comunicativi da 25 anni a questa parte (che dal 2000 a oggi sono mutati in modo significativo), il fatto che ci siano tipster senza scrupoli crea un enorme problema soprattutto nei confronti delle fasce più esposte, come ha denunciato proprio Codacons. Soprattutto su Telegram e su Instagram i giovanissimi sono esposti a un bombardamento di messaggi ingannevoli e risultano vulnerabili per età e inesperienza, convinti che esista un metodo infallibile per battere il banco. Nulla di più falso.
Condivisione da parte di influencer del betting con centinaia di migliaia di follower che pubblicano vincite illusorie di schedine (anche di dubbia veridicità) di concessionari che hanno probabilità dello 0,3% che possano verificarsi. Tutto appare troppo facile. Ma la realtà dei fatti è ben diversa e ci sono persone che si illudono e perdono troppi soldi.
La normativa è superata?
La normativa italiana è chiarissima ma riguarda solo una parte dell'offerta del gioco deve essere autorizzata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ma riguarda i concessionari e non gli affiliati come i tipster), e la pubblicità diretta e indiretta del gambling è proibita dal Decreto Dignità (per Agicom valgono solo comunicazioni informative e comparative, a iniziare dalla comparazione delle quote), inoltre già il Decreto Balduzzi imponeva a tutti gli attori in gioco della filiera di usare un linguaggio corretto e responsabile nei messaggi verso i giocatori.
Ma questa architettura regolatoria – costruita quando i social erano agli albori – oggi appare fragile, se non impotente, davanti a un’economia parallela che corre su server e algoritmi globali. Non esiste una vera vigilanza sui social, lo vediamo anche con le truffe su Facebook di false pubblicità che sfruttano in modo non autorizzato brand di noti concessionari e casinò terrestri legali. E' una vera giungla senza alcun filtro.
La proposta
E' un problema anche di trasparenza. I tipster dovrebbero essere tutti registrati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (pena multa salata) e trovo sensata una proposta che era stata presentata in Spagna un pò di tempo fa: ovvero l'obbligo da parte dei tipster di pubblicare in modo trasparente e verificabile le vincite, perdite e rendimenti (positivi o negativi), come avviene su piattaforme credibili come Blogabet (che infatti hanno migliaia di abbonati).
Chi non è registrato e non presenta un rendiconto credibile e verificabile, di fatto verrà giudicato dai propri clienti. Nel lungo periodo, difficilmente gli utenti si fideranno di coloro che continueranno a operare nel mercato nero. Alla fine a vigilare sarà il mercato.
Il tipster è una figura positiva o negativa?
Spesso, appassionati delle scommesse mi chiedono: "i tipster sono figure positive o negative per il mondo delle scommesse? C'è da fidarsi?".
Non si può rispondere in modo categorico e definitivo. Nello stesso mercato sono presenti sia persone competenti che operano in modo responsabile e trasparente sia altri attori in gioco molto meno credibili e che sono scorretti, come in tutti i mercati. Il problema è che i venditori di fumo sono in un numero maggiore rispetto alle persone serie, soprattutto sui social.
I rischi sono importanti e ce lo ricordano le associazioni dei consumatori ma esistono sia tipster buoni che cattivi. Non si può parlare con dei preguidizi su un'intera categoria.
L'associazione chiede un intervento cordinato tra le agenzie
Il Codacons denuncia i rischi sociali e personali e fa bene: perdite economiche importanti, dipendenze patologiche, famiglie distrutte. Ma la vera domanda è un’altra: chi governa il cyberspazio del gioco d’azzardo? Gli Stati, con le loro agenzie concessionarie e i loro decreti? O le piattaforme non autorizzate, che si dichiarano semplici intermediari e lasciano prosperare chiunque porti traffico? Perché quando leggo che il 70% dell'offerta sul gioco è illegale in Europa, qualche dubbio mi viene. E non è che stiamo solo provando a arginare un oceano con un secchiello? Le metodologie di contrasto all'offerta illegale e ai tipster senza scrupoli di dieci anni fa, oggi sono valide o sono state superate dalla tecnologia?
Per questo l’Associazione chiede un intervento coordinato: Adm, Agcom, Antitrust, Polizia Postale. Non basteranno sanzioni simboliche o qualche canale chiuso (ma dubito che Telegram intervenga mai per chiudere dei canali): serve una strategia. Un tavolo tecnico, certo, ma soprattutto la volontà di trattare le truffe digitali (come quelle dei tipster che vendono e mostrano rendimenti che non esistono e sono truccati) per quello che sono. Truffe.
Il gioco deve ritornare a essere un passatempo spensierato: oggi su certe piattaforme come Telegram (dove non esiste vigilanza) assistiamo a una vera giungla di offerte più o meno legali.
Come difendersi? Due trucchi per capire se un tipster è credibile e affidabile
Per difendersi dalle truffe dei guru delle scommesse che vi vendono rendimenti record e guadagni sicuri nel lungo periodo, vi consiglio due vecchi trucchi che funzionano sempre e che vi ho sempre condiviso qui su Assopoker.
Il trucco dell'andamento della quota
Se un tipster è molto credibile sul mercato, i suoi consigli (tips) condizioneranno l'andamento delle quote sui mercati e su determinati bookmakers. Dovete aprire bene gli occhi ma se è un consulente vincente non vi preoccupate che sia i bookmakers che gli utenti più attenti (quelli che muovono molto denaro) lo sapranno. Quando condividerà un pronostico, se la quota (di riferimento oggetto della sua previsione) inizierà a calare, vuol dire che quel consulente è credibile ed è un vincente nel lungo periodo. Allora si che siamo di fronte alla possibilità di potergli dare fiducia. Se invece la quota rimarrà stabile o addirittura si alzerà, vuol dire che siamo di fronte a un venditore di fumo o semplicemente un perdente o un tipster alle prime armi.
Naturalmente un episodio può essere casuale, il tipster e le quote vanno monitorate per un lungo periodo dopo l'analisi di decine e decine di quote.
Il trucco della quota di chiusura
Il trucco però dell'andamendo della quota può risentire anche della run (un periodo particolarmente fortunato) del consulente. C'è un'ulteriore verifica che si può fare e che può essere ancora più oggettiva sull'attendibilità di un tipster. E riguarda la quota di chiusura.
Mi spiego meglio: per gli esperti di scommesse, nelle partite con alta liquidità, il momento di massima efficienza del mercato è in chiusura (ovvero al momento dell'inizio dell'evento sportivo) quando c'è l'incontro definitivo tra domanda (scommettitori) e offerta (bookmakers). Perché quelle sono le due leve determinanti per stabilire una quota.
Quel prezzo, quella quota, è giudicata perfetta soprattutto su bookmakers che hanno parecchia liquidità quando sta per iniziare l'evento sportivo e si chiude il mercato prematch.
Quindi se un tipster, in un momento X condivide una quota e quella quota è sempre superiore alla quota di chiusura, vuol dire che nel lungo periodo è un vincente.
Quel tipster inoltre, come abbiamo visto, può condizionare il mercato perché ritenuto credibile per mille ragioni.
Se i tipster che seguite rispondono a questi criteri, non c'è alcun grafico o tabella condivisa che può condizionarvi, avete trovate il consulente giusto verificandolo con vostri metodi indipendenti.
Ma anche se avete trovato il tipster giusto, continuate a scommettere in modo responsabile perché le run positive e negative nel betting esistono. La varianza è una cattiva consigliera sempre.
Il problema del conflitto di interessi
Per chiudere il cerchio vi parliamo di un altro problema che sta alla base del mercato: i tipster gratuiti - a volte - nascondono un potenziale conflitto di interessi. La loro fonte di business è una: guadagnano con le affiliazioni dei bookmakers. Spesso incassano dalle società di scommesse non solo in base alle aperture dei conti (CPA) ma anche attraverso le revenues share, ovvero una partentuale dei guadagni delle betting company. Ma loro come guadagnano? Sulle perdiete degli scommettitori.
Quindi, i tipster gratuiti che non vogliono vendervi nulla (per esempio accesso a un servizio a pagamento), guadagnano dalle vostre perdite. Quindi secondo voi hanno interesse a farvi vincere? In teoria no. Fate attenzione.
Naturalmente non tutti si comportano in modo scorretto, in particolare i siti internet come il nostro hanno solo l'interesse a mantenere alta la propria reputazione e coinvolgere i propri lettori. Ma ci sono anche le mele marce sul mercato, soprattutto sui social. La BBC in una vecchia inchiesta di parecchi anni fa parlò proprio di questo conflitto di interesse dei consulenti del betting sui social e sui tip per fare perdere i loro seguaci con tecniche come quelle delle puntate progressive (raddoppi etc etc). Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.