Quindici persone sono indagate per associazione a delinquere finalizzata al gioco e alle scommesse illegali e all’autoriciclaggio a Torino. L’operazione, comandata dalla Squadra mobile e dalla Sezione investigativa del Servizio centrale operativo, ha scoperchiato un’organizzazione che gestiva un ampio sistema di raccolta non autorizzata di scommesse sportive, anche online, con base in una sala scommesse di Trofarello.
Due membri del gruppo, rispettivamente di 40 e 37 anni, i titolari della sala scommesse, sono stati sottoposti a un controllo mirato da parte degli agenti della Divisione Amministrativa della Questura che ha permesso di accertare come il locale venisse utilizzato da centro operativo per lo sviluppo di un sistema parallelo di raccolta e gestione di scommesse non autorizzate. Il tutto attraverso l’impiego di software sofisticati e spazi virtuali, che consentivano di eludere i controlli delle autorità.
Linee di credito e fidi da centinaia di migliaia di euro
Come indicato dal sito della Polizia di Stato, gli investigatori hanno ricostruito l’intera architettura dell’organizzazione, caratterizzata da una struttura piramidale.
Il gruppo era impegnato nel business illegale del gioco d’azzardo e nell’esercizio abusivo della raccolta di scommesse su eventi sportivi. Attraverso la creazione e la gestione di piattaforme di gioco online non autorizzate, gli indagati mettevano a disposizione degli scommettitori linee di credito e concedevano fidi, favorendo così la movimentazione di ingenti quantità di denaro, da centinaia di migliaia di euro.
Gli scommettitori potevano accedere alle piattaforme clandestine grazie all’apertura di linee di credito dedicate, mentre i responsabili dell’organizzazione si occupavano della gestione dei fidi e della distribuzione dei guadagni. Il tutto avveniva in modo da garantire la massima riservatezza e sicurezza per gli affiliati, ma segnalandosi anche per la sistematica violazione delle normative vigenti in materia fiscale e di prevenzione del riciclaggio.
Fagioli e le scommesse, il giocatore già punito
Stando alla Polizia di Stato, i membri dell’associazione utilizzavano chat criptate, nickname e sistemi di cifratura avanzati per comunicare tra loro. Precauzioni utilizzate per mantenere segrete le conversazioni e sfuggire alle attività investigative delle forze dell’ordine. L’uso di tecnologie sofisticate rappresentava un ulteriore ostacolo per gli inquirenti, che tuttavia sono riusciti a ricostruire le dinamiche interne del gruppo criminale.
Si tratta della stessa inchiesta, coordinata dal pm Manuela Pedrotta della procura di Torino, in cui era rimasto coinvolto il calciatore Nicolò Fagioli, all'epoca dei fatti della Juventus e ora alla Fiorentina, per questo già squalificato per 7 mesi dalla giustizia sportiva.

Fagioli, affetto da ludopatia (patologia da lui raccontata nel film "Fragile"), aveva accumulato un importante debito di gioco e, secondo gli investigatori, era diventato un intermediario tra i giocatori e i vertici del gruppo. Dalle sue dichiarazioni rese all’autorità giudiziaria sono emersi riscontri oggettivi circa l’operatività dell’organizzazione criminale.
Giocare in maniera responsabile su siti legali
La vicenda di Fagioli con tutti i suoi strascichi è emblematica di quanto sia importante giocare in modo moderato e su piattaforme legali che hanno una concessione riconosciuta e rilasciata da parte dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che si avvale anche della gestione per la parte informatica di Sogei, per garantire ai giocatori un ambiente sicuro e con transazioni online protette.
Su quelle piattaforme non è possibile giocare a credito.
Inoltre i fondi dei siti legali di scommesse sono garantiti, contrariamente dei siti esteri. E' fondamentale capire per i players italiani quanto sia importante giocare sulle piattaforme di ADM per una questione di sicurezza dei loro soldi e dati personali. Inoltre, il nostro consiglio è quello di giocare sempre in modo responsabile, senza mai esagerare. Il poker e le scommesse devono essere solo un divertimento.