Cosa hanno in comune il più importante scommettitore della storia (Billy Walters), il miglior cash gamer di sempre (Chip Reese, nella foto in copertina) e un onesto ingegnere della Pennsylvania? Hanno sostenuto e finanziato 40 anni fa un sindacato di scommettitori (Computer Group) che ha messo in ginocchio per la prima volta i bookmakers di Las Vegas, grazie a un algoritmo implacabile.
Billy Walters, per chi non lo conoscesse, è considerato il “Maradona del betting“, un avvoltoio spietato che negli ultimi 40 anni si è abbattuto con ferocia sulle carcasse dei bookmakers. Ma lui non è l’unico protagonista di questa storia che parte da lontano…
In questo Articolo:
- 1 Dalla tecnologia per i sottomarini alle scommesse…
- 2 Scommesse: la comparazione con le quote dei bookmakers di Las Vegas
- 3 A Las Vegas nasce Computer Group e inizia l’incubo per i book
- 4 I legami con il boss Dominic Spinale
- 5 Chip Reese chiama Billy Walters per le scommesse in Kentucky
- 6 Nasce il vero sindacato degli scommettitori
- 7 La retata e i guai giudiziari, ma dietro c’è un casinò di Las Vegas?
Dalla tecnologia per i sottomarini alle scommesse…
E’ l’inizio degli anni ’70, la mente matematica brillante dell’ingegner Michael Kent è volta allo studio e sviluppo della tecnologia dei sottomarini nucleari. Siamo nel pieno della guerra fredda tra i paesi NATO e l’Unione Sovietica, la tensione è tangibile anche in mare e le forze sottomarine della URSS rappresentano uno spauracchio. Negli Stati Uniti c’è grande attenzione all’industria degli armamenti e Kent è in prima linea.
L’ingegnere conduce una vita tranquilla e gioca a softball per il team dei colleghi della Westinghouse Electric Company. Si tratta di uno squadrone che sta dominando il campionato amatori di Pittsburgh. Come fanno a essere così forti? Uno delle armi è lo studio delle statistiche.
Lui raccoglie qualsiasi tipo di dato sulla sua squadra che sugli avversari ma il problema riguarda la reperibilità delle stats. Si tratta di un campionato dilettantistico, senza i riflettori di giornali e televisioni.
Così decide di fare la stessa cosa ma su larga scala e applica il suo metodo di raccolta dati sul campionato di football americano collegiale. Raccoglie qualsiasi tipo di informazioni da giornali, riviste e addirittura dati storici su vecchi libri. Si crea un database e inserisce tutto in un cervellone, un computer della Westinghouse.
Nel 1972 crea un primordiale algoritmo che prova a prevedere il punteggio di un evento sportivo, con percentuali sugli esiti delle partite. Capisce fin da subito che la sua invenzione ha un grandissimo potenziale.
Scommesse: la comparazione con le quote dei bookmakers di Las Vegas
Ogni volta che fa la comparazione tra le sue quote e quelle dei bookmakers di Las Vegas, nota che c’è una grossa differenza e sempre a suo favore. Come sfruttare tutto ciò? Traferendosi in Nevada, unico stato nel quale è consentito scommettere nei casinò. Si licenzia e investe su tutto quello che ha in questa nuova sfida, supportato però dalla matematica e dal suo algoritmo magico.
E’ un primo calcolo scientifico delle value bets, le scommesse per valore. E’ l’unica strada reale per vincere nel betting.
Nel 1979 compie il grande passo e dopo una prima fase nella quale la varianza si rivela assassina, fa soldi a palate. Una pioggia di denaro. Ma ha due problemi: il primo è come gestire i rapporti con i bookmakers. I suoi risultati sono straordinari e non sono passati inosservati.
A Las Vegas nasce Computer Group e inizia l’incubo per i book
Il secondo problema è che in una città come Las Vegas tutti quei dollari rischiano di svegliare le menti più “pericolose”. E’ come immergersi in una vasca di squali quando hai un piede ferito.
E di squali ne incontra parecchi.
Il primo è il chirurgo Ivan Mindlin, un personaggio che nella sua testa ha tutto meno che la medicina. E’ uno scommettitore sul lastrico ma Mister Kent non lo sa. I due si uniscono in affari e al dottore spetta il compito di spostare il denaro e di curare i rapporti con i book.
La loro associazione verrà denominata Computer Group, un nome che farà rabbrividire per almeno 20 anni i casinò di Vegas. La mente rimarrà per lungo tempo l’ingegner Kent, fino all’ingresso del Maradona del betting.
I legami con il boss Dominic Spinale
Il problema è che l’anello debole di questa associazione è proprio Mindlin, un uomo con le tasche bucate, senza soldi e in mano al mafioso Dominic Spinale della famiglia Angiulo di Boston. Il temutissimo boss è ancora oggi nella lista nera della Nevada Gaming Control Board. E’ noto per i suoi numerosi soprannomi: “Dicky Boy”, Dick Spinale e Roll Star.
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L’ingenuo fondatore di Computer Group ignora tutti questi legami e la doppia vita del socio.
Spinale presta i soldi all’allegra compagnia e così l’ FBI alza le antenne, mentre Mindlin espande le ramificazioni di Computer Group in tutto il paese (all’insaputa di Kent) con i soldi della mafia italo-americana.
Nascono sindacati di scommettitori collegati a Mindlin e Computer Group in tutti gli States. Lo stesso Computer Group può essere considerato un mega sindacato.
Chip Reese chiama Billy Walters per le scommesse in Kentucky
A Louisville nel Kentucky a dargli una grossa mano è un suo prezioso contatto: Chip Reese, il mito del cash game mondiale, uno dei giocatori più abili e vincenti della storia del poker, venerato e rispettato dal “Padrino di Las Vegas” Doyle Brunson
Chip Reese è molto attivo nel mondo delle scommesse e in Kentucky è forte perché si avvale della collaborazione di Billy Walters, al tempo uno dei migliori venditori di macchine del paese che decide di sbarcare il lunario proprio a Las Vegas.

Walters è molto amico dei Binion, Benny e del figlio Jack, che hanno fondato le World Series of Poker (WSOP) e nel loro casinò diventa un giocatore high stakes dove vince e perde milioni ai tavoli con una facilità disarmante. E’ un giocatore problematico? In quel periodo sì. Conosce Reese proprio nella casa da gioco dei Binion.
Il suo salto di qualità nelle scommesse lo fa grazie a David “Chip” Reese che gli chiede di gestire per suo conto le scommesse che i book di Vegas raccolgono in Kentucky ed è grazie al cash gamer che entra in contatto con Computer Group.
Così nel 1979 Billy Walters entra dalla porta principale dei mondo del betting e, come in tutta la sua vita, non si fa scrupoli e va a bussare la porta del discusso Luther James, bookmaker del Mid-West. Da quel momento rappresenta gli interessi di Las Vegas.
Nasce il vero sindacato degli scommettitori
Grazie anche alle conoscenze di Chip Reese, Computer Group diventa un enorme sindacato per scommettitori con “filiali” a Baltimora, Philadelphia, El Paso, Salt Lake City e Philadelphia. Si tratta di un circuito “illegale”.
Nel frattempo nel 1982 Walters ritorna a Las Vegas e se i rapporti con Chip Reese sono sempre più freddi, la sua collaborazione con Computer Group si intensifica. In quel anno Kent afferma che il gruppo riesce a guadagnare 3 milioni di dollari. Nel 1984 addirittura un milione e mezzo al mese.
Nel 1984, arriva il Sugar Bowl tra Michigan e Auburn. Quest’ultima è data strafavorita ma non secondo l’algoritmo di Computer Group. Walters va all in e si gioca un milione di dollari sull’underdog. Il gruppo lo segue. Quella che per noi è una pazzia per un gamblers high stakes come Billy è la normalità, una normalità poco sana. Walters e soci vincono una montagna di dollari.
Leggi anche: come Billy Walters ha manipolato i bookmakers del Nevada
La retata e i guai giudiziari, ma dietro c’è un casinò di Las Vegas?
Walters è ancora in una fase “tribolata” della sua vita da gambler: quello che guadagna nel betting lo perde ai tavoli dei casinò. Nel 1985, sul più bello, mentre Joe Montana guida i suoi San Francisco alla vittoria del secondo Super Bowl, l’FBI si muove e fa scattare le manette ai polsi di Walters, Mindlin, Kent e di altre 40 persone.
La lista degli arrestati è lunga: vip di Las Vegas molto famosi, ricchi uomini d’affari, giornalisti, veterani di guerra, bookmakers e anche mafiosi legati a Spinale.
Kent si costituisce e chiede l’immunità ai federali in cambio della sua testimonianza. I federali accettano, è uno snap-call ma è inutile.
Il caso però si sgonfia subito perché un conto è accettare scommesse in modo illegale (era consentito solo ai casinò di Vegas) e un conto è semplicemente scommettere. L’FBI stentava a credere che quella fosse un’attività redditizia.
In realtà il gruppo aveva fatto dei buoni profitti ma aveva commesso l’errore di trasferire il denaro in conti offshore per evadere le tasse. E l’evasione negli USA è un reato federale di una certa gravità.
Il caso si chiuderà solo dopo 5 anni, con la totale assoluzione di Billy Walters. In quei giorni al futuro “Maradona del betting” rimane un forte sospetto nella sua testa. Una vocina rimbalza nel suo cervello: “non è che qualche casinò di Las Vegas ha montato tutto contro di me per farmela pagare e rendermi inoffensivo?”. Per questo motivo negli anni successivi, leggenda narra che lo stesso Billy sia stato un collaboratore con l’FBI e la polizia statale del Nevada per coprirsi le spalle, almeno fino alla condanna per insider trading che ha pagato a caro prezzo.
Chissà, l’unica certezza è che l’FBI ha – molto probabilmente – forzato le indagini – nel 1985 – per cercare di raccogliere prove sulla famiglia Spinale e i suoi affari a Boston, cercando di favorire anche le famiglie irlandesi pur di indebolire la potentissima mafia italo-americana che negli anni ’80 è ancora dominante.
Nel frattempo la rottura tra Kent e Mindlin diventa insanabile, così il re del betting, Walters si prende tutto: decide di sciogliere Computer Group e inizia a fare sul serio con le scommesse, auto-bannandosi dai casinò di Las Vegas, rinunciando a roulette, craps e blackjack. Nasce la sua azienda: Walters Group che scriverà la storia moderna delle scommesse.
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