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Phil Ivey e David “Defilfish” Ulliott entrano nella Poker Hall of Fame

Mai come quest’anno l’esito delle nomine della Poker Hall of Fame sembravano scontate: da una parte la scelta non poteva non cadere sul mito di David “Devilfish” Ulliott e dall’altra su Phil Ivey (leggi come è iniziata la sua avventura in questo mondo). Il primo purtroppo ci ha lasciato l’anno scorso e questa sessione elettiva della PHOF era l’occasione giusta per onorare la sua carriera.

Dall’altra invece la scelta è caduta su Phil Ivey che ha appena compiuto 40 anni (età minima per entrare nel club esclusivo). C’era già il precedente di Daniel Negreanu (eletto alla prima occasione).

Phil Ivey

I rumors su Ivey

A dire il vero nelle ultime settimane si erano diffusi rumors contro la candidatura del Tiger Woods del Poker per la sua assenza alle WSOP (oramai è un fantasma da anni al Rio) e per il suo contributo (insieme a Tom Dwan) a rendere sempre più popolare il Big Game asiatico (tra Macao e Manila), penalizzando l’immagine di Las Vegas.

C’era chi aveva ipotizzato, da parte dei membri della PHOF e delle WSOP, una vendetta nei confronti di Phil, ma così non è stato. La stessa Poker Hall of Fame avrebbe perso prestigio e significato in caso di (prima) bocciatura del giocatore più famoso al mondo. Nonostante tutto.

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In realtà emergono indiscrezioni molto attendibili, secondo le quali era da mesi che Phil Ivey era già stato scelto e lo stesso player originario della California (ma cresciuto in New Jersey) era già a conoscenza di tutto questo. I giochi erano già chiusi da tempo, le candidature sono stati solo un gesto pro-forma.

Importante riconoscimento al poker italiano

Per l’Italia è giusto segnalare che è stato un successo comunque, grazie alla seconda candidatura consecutiva di Max Pescatori. Prima o poi toccherà anche al Pirata, capace non solo di imprese importanti alle WSOP ma anche per il suo ruolo attivo nella promozione del texas hold’em nella nostra Penisola, negli anni d’oro. Un lavoro che non potrà essere trascurato in futuro dalla giuria.

Ricordiamo, in ogni caso, gli altri candidati: David Chiu, Mori Eskandani, Ted Forrest, Thor Hansen, Mike Matusow, come detto Max Pescatori, Matt Savage e Huckleberry Seed.

Ivey: “un onore stare accanto a leggende come Chip Reese e Doyle Brunson”

Belle parole da parte di Phil Ivey: “io voglio ringraziare i membri viventi della Poker Hall of Fame ed i media che hanno votato per me. E’ un onore poter essere vicino a leggende come Chip Reese e Doyle Brunson. Io amo questo gioco che mi ha dato molto. Ringrazio i miei familiari, i miei amici e tutti i poker fans nel mondo che mi hanno supportato in questo viaggio”.

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Devillfish

Il mito Devilfish

Ulliott ci ha lasciato purtroppo per una grave malattia nell’aprile del 2015 ma è stata un’icona del poker britannico ed il suo ruolo nella crescita di questo gioco è stato centrale in Inghilterra.

Gli appassionati l’hanno potuto conoscere soprattutto grazie al programma televisivo Late Night Poker. La sua simpatia e l’amore per la vita (ed anche per le donne…) ed il gioco è sempre stata una costante che l’ha accompagnato in una carriera che è culminata nel 1997 con la vittoria di un braccialetto alle World Series. Per sempre rimarrà il mito di Devilfish, il pesce velenoso della Poker Hall of Fame.

Ecco i 54 membri della storia della Poker Hall of Fame

  • Tom Abdo ‘82
  • Crandell Addington ‘05
  • Bobby Baldwin ‘03
  • Billy Baxter ‘06
  • Lyle Berman ‘02
  • Joe Bernstein ‘83
  • Benny Binion ‘90
  • Jack Binion ‘05
  • Bill Boyd ‘81
  • Doyle Brunson ‘88
  • Todd Brunson ‘16
  • Johnny Chan ‘02
  • T.J. Cloutier ‘06
  • Nick Dandolos ‘79
  • Eric Drache ‘12
  • Barbara Enright ‘07
  • Fred “Sarge” Ferris ‘89
  • Henry Green ‘86
  • T “Blondie” Forbes ‘80
  • Barry Greenstein ‘11
  • Jennifer Harman ‘15
  • Dan Harrington ‘10
  • Murph Harrold ‘84
  • Phil Hellmuth ‘07
  • James Butler “Wild Bill” Hickok ‘79
  • Red Hodges ‘85
  • Edmond Hoyle ‘79
  • Phil Ivey ‘17
  • Linda Johnson ‘11
  • Berry Johnston ‘04
  • John Juanda ‘15
  • Jack Keller ‘93
  • Jack McClelland ‘14
  • Felton McCorquodale ‘79
  • Tom McEvoy ‘13
  • Roger Moore ‘97
  • Carlos Mortensen ‘16
  • Johnny Moss ‘79
  • Daniel Negreanu ‘14
  • Scotty Nguyen ‘13
  • Henry Orenstein ‘08
  • Walter Clyde “Puggy” Pearson ‘87
  • Julius Oral Popwell ‘96
  • Thomas Austin “Amarillo Slim” Preston ‘92
  • David “Chip” Reese ‘91
  • Brian “Sailor” Roberts ‘12
  • Erik Seidel ‘10
  • Mike Sexton ‘09
  • Jack “Treetop” Straus ‘88
  • Duane “Dewey” Tomko ‘08
  • David “Devilfish” Ulliott ‘17
  • Stu “The Kid” Ungar ‘01
  • Red Winn ‘79
  • Sid Wyman ‘79

Vicino al nome dei membri della PHOF, è indicato l’anno della nomina

 

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Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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