Durante la trionfale cavalcata dell'EPT Barcellona, impreziosita da una delle rimonte più clamorose nella storia del gioco, Giuliano Bendinelli è stato protagonista di qualche mano discussa. Più precisamente un paio di fold in cui aveva la mano migliore, in particolare una durante l'heads up. In quel caso il campione ligure aveva il match point, però ha deciso di mettere giù. Le polemiche sono fioccate, ma di fatto il verdetto è stato solo rimandato di qualche orbita.
Andiamo allora innanzitutto a ripercorrere l'andamento di questa discussa mano giocata contro Jimmy Guerrero, per poi procedere con le considerazioni di Giuliano Bendinelli.
Bendinelli vs Guerrero: come è andata la mano
Siamo nel corso del livello numero 39, 500.000/1.000.000 e bb ante 1.000.000. Giuliano Bendinelli è di bottone/small blind con 42,58 milioni di stack e limpa i suoi q 9 . Guerrero checka la sua opzione da big blind con j 4 e uno stack residuo di 23,75 milioni.
Il flop è 6 10 9 e il francese checka. Bendinelli allora va in c-bet per 1.5 milioni, trovando però Guerrero che completa il check-raise a 4,7 milioni. L’azzurro fa call e si va al turn, con un pot cresciuto ora fino a 12,4 milioni.
La quarta carta del board è un 10. Guerrero stavolta riflette per un bel po’, prima di optare per una bet da 6 milioni, al quale Giuliano risponde ancora con un call e il piatto diviene da 24,4 milioni.
Il river è una q e Guerrero, dopo riflessione, pusha per poco più di 13 milioni. Bendinelli ci pensa, ma ha finito le carte timebank quindi deve decidere in fretta e opta infine per il fold. A questo punto Guerrero mostra il bluff, esultando vigorosamente insieme alla sua curva.
Durante la nostra chiacchierata di ieri, Giuliano si è soffermato su questa mano che tanto ha fatto discutere. Di seguito la sua analisi, in esclusiva per noi.
Giuliano Bendinelli: "Q9 fold corretto, ecco perché"
"Innanzitutto diciamo che la mia c-bet flop lì non è scontata, e potevo tranquillamente checkare dietro. Anche considerando il suo stack, perdere una strada di potenziale valore poteva rivelarsi errato. Questo perché, in caso la mia mano migliori con una Q, un 9 o una quadri, difficilmente prenderò qualcosa. Così decido di c-bettare e in tal modo pongo le basi per fare bet-bet-shove."
La mossa di Guerrero cambia però le carte in tavola, secondo Giuliano. “Quando arriva il suo check-raise al flop, devo per forza pensare di più al valore che al bluff. Questo un po’ perché gli blockerò un po’ di roba, ma soprattutto per come aveva giocato in precedenza. Toms (Tommaso Briotti, ndr), che era il mio “addetto” alla review dello streaming, mi aveva detto che Jimmy non aveva quasi mai bluffato. Così il 10 che casca al turn mi fa abbastanza schifo, però dopo che lui betta ovviamente non posso che callare.”
E poi al river scende la Q. “Io non so se qualcuno qui davvero pensa che la Q migliori la mia mano, ma non è così. Di fatto, al river non batto quasi più nulla e ora perdo non solo da trips e 78, ma anche da J8 e KJ. L’unica cosa che batterei è qualche bluff, e obiettivamente il suo è abbastanza brutto. Voglio dire che in genere i bluff si fanno con blocker o equity, lui invece si è inventato un check-raise con J4 a fiori su quel flop.”
"Foldare la mano migliore? Ci sta, è il poker. Il problema è..."
Dunque è arrivato il fold con la mano migliore, così come era accaduto in precedenza contro Kovalski, 6 left. In quel caso Giuliano aveva a 3 , il board era a 4 9 8 9 e il brasiliano (con k q in mano) era uscito al river puntando piatto, ovvero 3,2 milioni. “Il problema di quel river è che è uno dei più underbluffati. Generalmente quella situazione si sviluppa più o meno “Ho il 9, quindi posso fare anche pot perché tanto quello l’asso non lo folda”. E io ho deciso di fare il contrario, mi sono preso un bluff ma pazienza. Anzi, sai che ti dico? Pensare di non farsi bluffare mai è un’illusione, foldare la mano migliore è qualcosa che può capitare perché questo è il poker. Se ci pensi il problema è casomai al contrario, perché se chiami con troppa disinvoltura ti ritroverai spesso a callmuckare”.