30 anni compiuti a novembre, il palermitano Fausto Tantillo è il Player Of The Year italiano.
Prima di quest'anno Fausto aveva racimolato 13 in the money in totale. In questo 2022 è andato a premio 25 volte, con tante deep run nei più importanti circuiti europei e mondiali e un anello WSOP Circuit messo al dito ad aprile.
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Un po' di amaro in bocca
All'inizio dell'anno ti saresti aspettato un risultato simile?
Avevo programmato di giocare tantissimo live, la vittoria del POY Italia non era nei miei obiettivi però diciamo che muovendo tanto volume di gioco live mi aspettavo di arrivare nelle prime posizioni. Poi rimane sempre un po' di amaro perché nonostante i tanti in the money ci sono state diverse deep run sfumate.
Quale deep run ti ha lasciato più amaro in bocca?
Quella ultima a Las Vegas al WPT del Wynn che dava 4 milioni al primo. Ero arrivato a 80 left in un field che non sembrava per nulla difficile, avevo buone probabilità di fare tavolo finale perché avevo uno stack di 100 bui, poi ho preso un paio di cooler a sfavore ed è sfumata anche questa.
Brutta...
Sì ma l'importante è non avere fatto errori e non avere rimorsi. Poi questa volta è andata a mio sfavore, speriamo che arrivi presto la volta in cui le cose andranno a mio favore.

Il fascino di Las Vegas
Cosa hai giocato nella trasferta a Vegas per il WPT del Wynn?
Ho giocato un po' tutti i tornei che partivano. Ho giocato anche l'high roller che è stato il primo torneo da 25K della mia vita. Ho fatto quasi bolla, c'erano 11 posizioni a premio e sono uscito 13°. Un peccato perchè avevo iniziato il day 2 con il terzo stack su 18 left. Poi ci sono stati tanti raddoppi degli short, in un paio di dinamiche mi sono accorciato ed è andata così. Le prime posizioni a premio pagavano tre volte il buy-in!
Ti sei sentito a tuo agio nel field high roller?
Decisamente. C'erano tutti i più duri ma le dinamiche erano standard. Mi sono sentito abbastanza confident, sicuramente avrò da fare esperienza ed imparare rispetto ai reg high stakes live ma non mi sentivo affatto un pesce fuor d'acqua.
A Vegas comunque eri già andato per le WSOP di giugno.
Sì, a giugno sono stato un mese e mezzo e ho giocato tutti gli eventi WSOP che partivano. Non ho giocato cash, se ci sono dei tornei in corso gioco sempre i tornei: anche se parte una 'parrocchia' da 600$ di buy-in, alla partita cash preferisco sempre il torneo. E' la mia dimensione di gioco.
La dimensione exploitativa del poker live
Per uno come te che arriva dall'online, quali sono stati i principali aggiustamenti da mettere in atto una volta passato al poker live?
Secondo me live è un gioco molto più exploitativo perché giocando un tavolo e basta puoi studiare meglio i giocatori che sono al tavolo con te e adattare di conseguenza le tue giocate. Online si gioca molto più sistematico, più GTO: chi conosce la teoria del gioco ottimale tende a giocare in equilibrio.
Se sottolinei la dimensione più exploitativa del gioco live, significa che quando sei al tavolo sei concentrato sulla action...
Sì, sono sempre concentrato per cercare di capire le tendenze avversarie o qualche tell. Non mi distraggo. Al più quando mi sto annoiando davvero tanto guardo un po' il cellulare, ma tendenzialmente evito le distrazioni per studiare gli avversari.
Studi gli avversari anche tra un day e l'altro dopo aver visto il redraw?
Sì, molto. Cerco di raccogliere più informazioni possibili sugli avversari, anche guardando Hendon Mob per rendermi conto di quanta esperienza live abbiano. Poi certo, ci sono alcuni che giocano live da dieci e più anni e fanno errori clamorosi che ti fanno chiedere da quanto tempo gioca. Infatti quello che conta davvero, per me, è la history al tavolo: il resto è più un contorno.
Il bilancio
Che trasferta ricordi con più piacere di questa tua incredibile annata live?
Se parliamo di piacere e divertimento, forse quella per l'EPT Montecarlo è stata la più confortevole. Come esperienza di poker credo che Las Vegas è imbattibile sotto ogni punto di vista, è davvero La Mecca del gioco! Trovi tutti i tipi di tornei con tutti i formati a tutti i buy-in possibili.
Prima hai detto delle deep run, però una vittoria importante, almeno da un punto di vista simbolico, è arrivata...
Sì, la vittoria WSOP Circuit. Più che altro è stata la soddisfazione dell'anello e di fare primo. L'anello lo tengo conservato in cameretta con qualche altro trofeo in un angolo che spero di rimpinguare presto.
E qui veniamo al 2023: che trasferte hai in programma?
Ancora non ho programmi, per il momento voglio riposarmi un po' a casa. Almeno fino a marzo non andrò troppo in giro, poi vedrò i programmi che ci sono in Europa. Di sicuro giocherò le WSOP di Las Vegas ecco.
Quali sono i tuoi modelli pokeristici?
Non sono uno che segue tanto gli altri giocatori, non ho veri e propri idoli però ammiro tantissimo i giocatori italiani più forti, tipo Musta Gianluca (Speranza) e Dario (Sammartino). Hanno tantissima esperienza live e giocano da tantissimo.
Che effetto ti ha fatto averli messi tutti alle spalle nella classifica POY?
Beh, di sicuro è una bella soddisfazione. Però per esempio Musta quest'anno non mi è sembrato più di tanto focalizzato su questa classifica.
In futuro credi che tornerai anche a grindare online?
Non credo. Online mi sono finiti gli stimoli, non ho più volta di aprire dieci tavoli per multitablare. Live la varianza è più alta, poi è vero che anche l'atteso è più alto, ma anche se hai un atteso di 200k annui puoi sucare tre anni di fila e poi il quarto anno vincere due milioni tutti insieme. A una sessione online in cui gioco tanti tornei spendendo 5k, preferisco giocare un singolo evento live dallo stesso spending.