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Gratta e Vinci

Le notizie più lette del 2023: il trucco dei tabaccai per incassare i Gratta e Vinci e c'è chi possedeva 14mila biglietti vincenti della lotteria

Inizia una nuova rubrica su Assopoker e riguarda le notizie più lette e curiose dell’anno, un modo per rivivere i fatti e le storie del 2023. Oggi ci dedichiamo a LA notizia: stiamo parlando del trucchetto dei due tabaccai di Sulmona per incassare i Gratta e Vinci vincenti. I due sono stati condannati in primo e secondo grado ma potrebbero ricorrere in Cassazione.

Di seguito troverete anche un’altra notizia che è tra le 10 più lette del 2023 che riguarda padre e figlio che hanno portato all’incasso 14mila biglietti vincenti truffando però la lotteria statale e soprattutto il fisco statunitense. Come ben sapete, negli USA sulle tasse non si scherza mai: l’FBI e IRS non perdonano.

Gratta e Vinci: Il gioco “scorretto” dei tabaccai di Sulmona

Una coppia di tabaccai di Sulmona, in Abruzzo, sono stati condannati per aver frodato i loro clienti con un sistema ingegnoso ma illegale: alteravano i biglietti del Gratta e Vinci per sapere in anticipo se erano vincenti o no. Dopo essere stati condannati in primo grado, nel 2023 è arrivata anche la sentenza di conferma in Corte d'Appello.

La presunta truffa (che si è consumata nel 2017) consisteva nel grattare lievemente una parte argentata dei tagliandi, quella dove si nasconde il codice a barre che ne rivela il valore. Poi, con un lettore ottico collegato al computer del concessionario, controllavano se il biglietto era fortunato o meno. Se lo era, lo tenevano per sé e lo incassavano, in contanti o sul conto corrente, a seconda dell’importo se inferiore o superiore ai mille euro. Se invece era un tagliando privo di valore, la rimettevano in vendita, sperando che qualcuno la comprasse.

La cosa non era facile, perché i codici cambiano continuamente di posizione e bisogna avere occhio e mano per individuarli, anche se stiamo parlando del 2017. Ma i due tabaccai erano diventati esperti e riuscivano a fare il loro lavoro senza destare sospetti. I clienti, infatti, non si accorgevano delle piccole abrasioni sui biglietti e, quando non vincevano nulla, attribuivano tutto alla sfortuna. Non sapevano che il destino, in questo caso, era manipolato.

La scoperta e la condanna dei Gratta e Vinci danneggiati

La presunta truffa è stata scoperta dalla Guardia di Finanza, che ha sequestrato 178 biglietti alterati e le apparecchiature usate dai due imputati. Il concessionario Lottomatica ha revocato loro l’autorizzazione a vendere i biglietti del concorso a premi.

I due tabaccai sono stati processati e condannati per truffa aggravata con pena detentiva, e un risarcimento di 8 mila euro alla parte civile più le spese di giudizio. La sentenza della Corte d’Appello, emessa nel novembre del 2023, ha confermato quella del tribunale di Sulmona, pronunciata nel febbraio 2022.

Cosa fare se un Gratta e Vinci è danneggiato? Leggi il nostro articolo!

La difesa: “sono innocenti, ricorreremo probabilmente in Cassazione”

La difesa ha sostenuto che i biglietti fossero già abrasi quando li avevano ricevuti da Lottomatica e che non se ne erano resi conto. Hanno anche detto che, appena un cliente li aveva avvertiti del problema, avevano chiamato la società per restituire i biglietti difettosi.

Ma nel frattempo, un altro esercente, forse invidioso o vendicativo, aveva denunciato tutto alla Finanza, provocando il sequestro. L’avvocato dei due tabaccai ha aggiunto che dalle indagini non era emersa alcuna prova di arricchimento illecito e che i conti correnti degli imputati erano puliti. Il problema però riguardava la truffa subita dai clienti che non avevano alcuna possibilità di vincere.

“Non ci sono elementi per condannare i miei assistiti, ma ora aspettiamo le motivazioni della sentenza per valutare se ricorrere in Cassazione”, ha commentato l’avvocato Baldassarre.

Leggi qui la storia completa integrale

Lotterie: quando incassi 14mila biglietti vincenti o sei fortunato o....

Chi gioca alla lotteria sa che la fortuna è capricciosa e che le probabilità di vincere sono molto basse. Ma c’è chi ha trovato il modo di aumentarle, a spese degli altri e dello Stato. Sono Ali e Yousef Jaafar, padre e figlio, due commercianti di origine libanese che vivono nel Massachusetts. Per dieci anni hanno messo in atto una truffa milionaria, incassando migliaia di biglietti vincenti al posto dei reali vincitori.

La loro attività illecita è stata scoperta dall’IRS, l’agenzia fiscale americana, che li ha accusati di aver evaso sei milioni di dollari di tasse e di aver frodato la lotteria del Massachusetts. Il procuratore federale di Boston ha chiesto per loro una condanna esemplare.

Come facevano a vincere sempre? Compravano i biglietti già grattati da persone che non volevano farsi conoscere dalla lotteria, per motivi fiscali o personali. Si servivano di intermediari (spesso le stesse ricevitorie che vendevano i biglietti) e pagavano i vincitori con una percentuale inferiore al valore del premio. Poi si presentavano alla lotteria per ritirare il denaro, dichiarandolo regolarmente al fisco. Ma c’era un trucco: dichiaravano anche delle false perdite di gioco, che compensavano le vincite, in modo da pagare meno tasse possibili.

Il sistema del dieci per cento

Il sistema usato dai Jaafar è noto come "dieci per cento", perché in genere - in queste dinamiche - i truffatori trattengono il 10% delle vincite. Per esempio, se il biglietto vale 10.000 dollari, lo comprano per 9.000 e si intascano la differenza. Il problema è che devono dichiarare al fisco una vincita di 10.000 dollari, e quindi pagare le tasse su quella cifra. Allora inventano delle perdite di gioco fittizie, che riducono il reddito imponibile. In questo modo, riescono a guadagnare senza pagare le tasse dovute.

Questo sistema è possibile negli Stati Uniti perché le tasse sulle vincite si calcolano sul netto e non sul lordo, come in Italia. Se si vince alla lotteria, si possono dedurre le spese sostenute per l’acquisto dei biglietti perdenti, e pagare le tasse solo sulla differenza. Questo consente ai giocatori onesti di ridurre il carico fiscale, ma anche ai truffatori di gonfiare le perdite per eludere il fisco.

La fine della truffa

La truffa dei Jaafar è durata dieci anni, dal 2007 al 2017. In questo periodo, hanno incassato 14.000 biglietti vincenti, per un totale di oltre 20 milioni di dollari. Una cifra impressionante, che ha destato i sospetti delle autorità. L’IRS ha avviato un’indagine, che ha portato alla luce le irregolarità nelle dichiarazioni dei redditi dei due imputati. La lotteria del Massachusetts ha confermato che i biglietti erano stati alterati e che i veri vincitori erano stati truffati.

Ali e Yousef Jaafar sono stati arrestati e processati per truffa aggravata e evasione fiscale. Il padre, 63 anni, è stato condannato a cinque anni di carcere. Il figlio, 29 anni, a due anni. Hanno dovuto anche restituire al fisco sei milioni di dollari di tasse evase e pagare una multa di 150.000 dollari. La loro fortuna è finita male, e la loro storia è un monito per chi pensa di fare i furbi con le tasse e con la lotteria.

Qui puoi leggere l'articolo e la storia integrale

Le notizie sulle lotterie più lette e curiose del 2023 - fine prima parte - continua

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.