Spesso quando si parla di cash game high stakes i nomi tendono ad essere sempre gli stessi, ovvero quelli dei giocatori più forti e mediaticamente più seguiti, ma nel panorama pokeristico mondiale evidentemente Patrik Antonius, Phil Ivey e Tom Dwan non sono i soli a raggiungere l’eccellenza.
E’ il caso ad esempio di Alexander “PostflopAction” Kostritsyn e di Di “Urindanger” Dang, due nomi che ben conoscono cosa significhi la febbre high stakes.
In uno scontro heads-up a più riprese e durato circa 3.500 mani, Kostritsyn – vincitore tra l’altro dell’Aussie Millions nel 2008 – ha saputo regolare Dang portandogli via la perentoria cifra di 681.000 dollari.
Il tutto si è svolto come spesso accade ai tavoli di Pot Limit Omaha, con limiti che durante le sessioni hanno oscillato dal $200/$400 al $300/$600, ma evidentemente questi cambiamenti non sono bastati a “Urindanger” per ribaltare le sorti della sfida, che lo ha visto nettamente perdente.
Ammesso che Kostritsyn sia mai stato in pericolo insomma – come il nickname dello stesso Dang suggerisce – il russo pare proprio non essersene accorto. Di Dang brucia così in un solo giorno la metà del profit che era riuscito ad accumulare nell’intero mese di gennaio, mentre Alexander Kostritsyn conferma il suo stato di grazia portando le sue vincite in questo 2010 a sfiorare i 2 milioni di dollari.
Continua invece il momento negativo di Brian Townsend, che da quando è stato sospeso per via dell’ affaire Isildur1 pare subire una curiosa legge del contrappasso che lo condanna a perdere ingenti somme di denaro.
Giocando su dieci tavoli contemporaneamente e sempre di Pot Limit Omaha, dopo 1.393 mani si è alzato in perdita da ben otto di questi, lasciando sparsi per la poker room qualcosa come 377.000 dollari, buona parte dei quali sono finiti nelle tasche di Patrik Antonius.
Il finlandese, resosi protagonista di una sessione caratterizzata da alti e bassi, grazie ad un piatto da 200.000 dollari vinto proprio contro Townsend ha chiuso la propria sessione in positivo, e voci non confermate sussurrano che stia ancora ringraziando l’inglese per il gentile favore concesso.
Townsend adesso si avvicina pericolosamente al milione di dollari perso in poco più di un mese di gioco, mentre Antonius sembra continuare la scalata per tornare in vetta, dopo che gennaio lo ha visto come il più perdente in assoluto, a causa di 1.750.000 dollari bruciati in soli trenta giorni.
Tuttavia, per una volta l’attenzione non è stata egemonizzata soltanto da loro, visto quello che “PostflopAction” e “Urindanger” sono stati in grado di mettere in scena, a causa di una sadica legge non scritta che domina il mondo del poker high stakes: là dove scorre più sangue, è lì che si concentrano i riflettori.