Mike McDonald cominciò a giocare a poker attorno al 2005, sotto suggerimento di un amico: quest'ultimo smise però di dedicarsi al poker online di lì a non molto, e così "timex" rimase senza una guida, con l'obiettivo di trovare qualcuno con cui confrontarsi per migliorare.
All'epoca frequentava già TwoPlusTwo, ed in quel periodo il forum statunitense era molto più ricco di spunti strategici rilevanti: tuttavia, anche allora capire esattamente chi fosse un grinder promettente e chi no non era banale, e poi in fondo chi si sarebbe mai interessato di lui, che all'epoca era un signor nessuno?
La svolta arrivò dopo la PokerStars Caribbean Adventure del 2006, quando a vincere fu Steve Paul-Ambrose, all'epoca neppure 23enne: il suo premio più che milionario ebbe un enorme eco in Ontario, fatto che non lasciò indifferente il giovane McDonald, che all'epoca dei fatti non era neppure maggiorenne.
"Il fatto che un giocatore proveniente da un piccolo paese del Canada fosse andato alle Bahamas ed avesse vinto 1.400.000 dollari fece enorme scalpore all'epoca - ricorda oggi Mike - era su tutte le televisioni ed i giornali, e così mi convinsi a contattarlo, scrivendogli quell'e-mail imbarazzante".
Certo di aver trovato un potenziale mentore, ma rendendosi conto che la sua richiesta avrebbe potuto infastidirlo, McDonald spinto anche dall'entusiasmo gli scrisse una interminabile lettera di tre pagine, in cui sostanzialmente gli chiedeva il permesso di osservarlo mentre giocava, in modo da poterne trarre un insegnamento: di persona, visto che entrambi erano originari di Ontario.
"Dopo che hai vinto quel torneo, è difficile stimare quanto possa valere il tuo tempo, nel caso tu volessi fare del coaching - scriveva tra l'altro all'epoca - ma perfino 300 dollari l'ora potrebbero rivelarsi per te soltanto una gran perdita di tempo, e mi rendo conto che si tratti di una richiesta molto ambiziosa, venendo da parte di qualcuno che non è neppure lontanamente paragonabile al tuo livello".
A quanto pare poi di quella richiesta non se ne fece niente, ma per bocca dello stesso McDonald fu proprio quel successo che lo convinse a dedicarsi ai tornei anziché al cash game, ed anni dopo i ruoli si sarebbero drasticamente ribaltati: l'ultimo risultato di Steve Paul Ambrose risale proprio alla PCA, ma del 2010, mentre Mike McDonald è passato dallo scrivere e-mail chilometriche a (molto probabilmente) riceverle.