Cosa c’è in realtà dietro al giallo del poker live di fine anno? Quali sono i motivi dell’ennesimo rinvio per la pubblicazione del regolamento e del relativo bando di gara per l’assegnazione delle concessioni? Il Decreto Milleproroghe ha stabilito che tutto dovrà avvenire entro il 30 giugno 2012.
Da indiscrezioni autorevoli raccolte da Assopoker, risulta che il Governo Monti ha voluto posticipare e dare tempo ad AAMS di riscrivere la bozza del decreto (che dovrà essere condivisa dai vari Ministeri) per agevolare trattative con gli operatori, in particolare con i concessionari dell’online (le sale bingo sono già state accontentate con la proroga contenuta nel ‘Milleproroghe’ sulle agevolazioni fiscali).
A Roma sono arrivati alla seguente conclusione: è inutile disciplinare un settore con norme che non renderebbero attrattivi gli investimenti, in particolar modo da parte delle multinazionali del gioco che dovrebbero garantire una discreta partecipazione. Ricordiamo che in ballo ci sono 1.000 concessioni (con base d’asta da 100.000€). L'ex Ministro Giulio Tremonti quando varò la Manovra Finanziaria di luglio confidava in un ritorno importante per le casse dell’Erario e secondo i suoi piani nel 2012 dovevano essere assegnati almeno 500 diritti.
Per questo motivo a piazza Mastai si è aperto un intelligente e ufficioso "tavolo di concertazione" che vede coinvolte tutte le parti in causa, in modo tale da capire le reali esigenze del mercato e rendere un investimento vantaggioso la partecipazione al bando.
Non sarà semplice ma già aver abbattuto gli assurdi limiti previsti dalla Legge Comunitaria, con il decreto anti-crisi pubblicato in estate (in particolare con prelievo erariale al 3% del buy-in), è un segnale importante e si confida che il nuovo Governo continui in questa direzione. Nel caso contrario sarà caos totale, considerando anche le recenti decisioni giurisprudenziali.
Al tavolo delle trattative hanno fatto valere le proprie proposte anche gli operatori storici del live, attraverso i loro consulenti. Per l’online, le rooms potrebbero essere un ottimo strumento di promozione ma a tutto c’è un limite: se il sistema si rivelerà anti-economico, nel lungo periodo potrebbe essere troppo oneroso e sconsigliabile anche sotto il profilo marketing. I concessionari chiedono garanzie prima di pianificare grossi investimenti.
Pertanto si sta lavorando per rendere performanti le card rooms italiane: oltre alla inevitabile offerta multi-gioco (integrazione con slot, Vlt etc.), si sta discutendo su altri parametri: payout (ricordiamo che il fallimento della maggioranza delle sale bingo è avvenuta per una percentuale troppo bassa riservata al montepremi), rake, numero di eventi giornalieri e soprattutto tetto massimo per i buy-in.
Una volta avviato il controllo telematico di tutte le sale (attraverso la carta unica del giocatore AAMS), si sta discutendo se potrà essere introdotto il cash game (l’unico modo per dare slancio economico ai concessionari live) con i necessari limiti e le precauzioni del caso. Ma solo in una seconda fase, dopo un periodo sperimentale. Il percorso per arrivare al bando è ancora molto lungo.