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Las Vegas: Ceasars Palace banna i Google Glass

Il Caesars Palace ha deciso di impedire ai propri clienti l'uso dei Google Glass, gli occhiali iper tecnologici sviluppati dal noto motore di ricerca. Lo storico casinò di Las Vegas è stato il primo a prendere posizione ed è facile immaginare che presto anche altre sale da gioco seguiranno tale politica.

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Gary Thomson, portavoce del Caesars Palace, ha dichiarato: "a chi indossa Google Glass non sarà permesso di giocare d'azzardo. Se qualcuno ne farà uso ai tavoli, violerà i regolamenti dello Stato del Nevada e rischia l'arresto".

Gli occhiali speciali di Google potrebbero dare un vantaggio sleale ai giocatori. Già in passato alcuni clienti erano stati sorpresi a giocare con telecamere nascoste per monitorare le carte al blackjack e sono finiti in galera. 

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I primi esemplari saranno lanciati sul mercato quest'anno al prezzo di 1.500 dollari e verranno commercializzati nel 2014 ad un prezzo più accessibile. I Google Glass permettono di registrare filmati e scattare foto con estrema facilità. E' possibile ascoltare musica, visionare video, immagini, leggere messaggi, aggiornare la propria agenda, consultare il meteo ed hanno altre svariate funzionalità.

Gli occhiali sono dotati di un display a comandi vocali sulla lente del supporto visivo. C'è anche una mini fotocamera con memoria incorporata, un microfono, un aiuto parlante. Gli occhiali possono interagire con il proprio smartphone. La batteria ha una durata di circa 6 ore ma all’interno dei casinò difficilmente vi saranno problemi di autonomia...

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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