Quando un giocatore di poker vince grazie ai tornei circa sei milioni di dollari, considerando sia l'online che il live, tutto si può pensare di lui tranne che sia un incapace: eppure, agli esordi anche Faraz Jaka non aveva la più pallida idea del gioco.
Non a caso, come molti già sanno, il suo nickname più famoso è "The-Toilet": "Credevo che le carte suited fossero buone perché davano la possibilità di chiudere un colore - rivela senza vergogna adesso - e quindi le giocavo sempre".
Da allora di strada ne ha fatta, ma il nickname è rimasto, rendendo tutto paradossale visto che stiamo parlando di uno specialista di prim'ordine: "Molto spesso i giocatori tendono a sovrastimare le loro capacità, ma da una certo punto di vista è necessario quando ci si immerge in contesti estremamente competitivi. Se non mi considerassi uno dei migliori in assoluto, non potrei mai confrontarmi contro i field che incontro di solito".
La sua idea è che a certi livelli le situazioni contino più delle carte, per cui non è raro vederlo entrare in gioco anche con mani estremamente marginali, ed anche sul cash game i suoi gusti sono piuttosto chiari: "Non l'ho mai giocato molto online, preferisco sedermi al Bellagio in una partita di $10/$20 con uno stack fra i 500 ed i 1.000 big blinds. Se un giorno mi vorrò specializzare in questa disciplina credo che come esperienza mi tornerà utile, per quanto sappia che non sarebbe affatto sufficiente".
Non più tardi di un mese fa, però, lo statunitense ha svelato di volersi concentrare sulle sue attività di imprenditore nel corso del 2012, e così almeno per ora "Isildur1" e compagni saranno costretti a fare a meno di lui...