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Che bullo Doyle Brunson: così prende in giro i colleghi della Bobby's Room

La Cadillac Escalade, "gentilmente offerta" dagli avversari di Doyle Brunson

Vince bene a cash game live e si toglie anche lo sfizio di sfottere i colleghi via social network. Non sarebbe una notizia dell'altro mondo, se non stessimo parlando di un tizio di 85 anni, che di nome fa Doyle Brunson.

Proprio lui, ancora lui. Dopo avere dato l'addio ai tornei live perché troppo sfiancanti per il suo fisico logoro, dopo avere svelato alcuni particolari inediti di inizio carriera, "Texas Dolly" si dimostra ancora una volta perfettamente integrato con le dinamiche social.

"Voglio ringraziare tutti i giocatori che hanno perso soldi alla Bobby's Room, quest'estate. La mia nuova Escalade è dovuta alla loro generosità", è il testo che accompagna la foto del suo nuovo SUV. Si tratta appunto di una Cadillac Escalade, che nella sua versione più accessoriata può superare anche i 100mila dollari di prezzo.

Alcuni suoi follower si sono risentiti bollando come "cattivo gusto" il post di Texas Dolly. Ci sta, essendo un social aperto ai commenti di tutti, compresi quelli che non sanno di chi stanno parlando. La verità è che si tratta di una presa in giro bonaria nei confronti di colleghi con cui c'è sempre stima e amicizia.
Lo testimonia, tra l'altro, il commento di Mike Gorodinsky

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"Gordo16" è uno dei più assidui regular dei Mixed Games della Bobby's Room, ovvero le partite frequentate da Doyle Brunson. Evidentemente l'estate non è andata bene per lui, che con bella autoironia ammette di essere uno dei maggiori contributori al nuovo bolide del leggendario Dolly.

Dite che Brunson seguirà il consiglio e si farà preparare la targa personalizzata "Grazie Gordo"?

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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