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Jerome Iozza: “le soluzioni per garantire l’integrità dei tornei di poker”

Da Barcellona, a Malta, passando per Atlantic City. Sempre più comportamenti ed episodi discutibili ai tavoli da gioco. Ma questi comportamenti (in buona o mala fede) mettono a repentaglio la regolarità e la credibilità dei tornei live. Se non ci fossero telecamere e dirette streaming in corso, sarebbe possibile controllare tutto in sala? I giocatori non dovrebbero essere richiamati a condotte più responsabili?

Lo abbiamo voluto chiedere ad un esperto di settore (sarà la prima di una lunga serie di interviste sul tema): Jerome Iozza, responsabile italiano di Cerus*, una delle scuole internazionali più famose di croupier.

Jerome, che idea ti sei fatto sui recenti episodi?

Ho letto su Assopoker quello che è successo a Barcellona a Jason Mo. Diciamo che non è facilissimo gestire tornei con 180 tavoli in sala. Le telecamere non possono essere messe in tutti i punti della sala, per un evento che dura una settimana, per poi essere smontate. Questo problema è sempre esistito e esisterà sempre.

Eppure nel poker girano molti soldi, si dovrebbe trovare una soluzione. Quale può essere quella più immediata?

Forse è anche colpa dei giocatori. Bisognerebbe essere più responsabili e avere un comportamento maggiormente partecipe.

Il regolamento di gioco cosa dice in merito?

In questo caso secondo me bisogna sempre tenere a mente la regola 2 del TDA che invita i giocatori a verificare i dati di registrazione e l'assegnazione del posto, a proteggere le loro carte, a fare in modo che le loro intenzioni siano chiare, a seguire l'azione di gioco, ad agire al proprio turno, a difendere il loro diritto di azione, a mantenere le loro carte visibili, a mantenere i loro gettoni (ma nessuno lo fa), ma non è tutto.

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Quali sono gli altri diritti e oneri dei players?

Dovrebbero assistere al chip race o colour up. Di solito inoltre, in tornei importanti come questi, la procedura è perfetta: c'è un chip master responsabile dei gettoni, un floorman e un dealer.

Vengono usate procedure particolari?

Ti faccio un esempio: i cambi vengono eseguiti tutti dallo stack di un solo giocatore, in modo tale che in caso di errore, si individuano i gettoni in più. Inoltre le chip fatte uscire dal chip master rientrano con la stessa cifra, con la denominazione delle chips che vanno eliminate dal torneo. Oltre a questo i giocatori che vengono allontanati dal tournament area possono assistere al chip race.

Cosa può non funzionare?

Può succedere anche che ci si trovi con giocatori disonesti come è successo, in più di un’occasione, in passato, tra l'altro anche a tavoli televisivi, quindi con le telecamere. In questo caso, inutile dire, che i giocatori rischiano l'eliminazione dal torneo e il banning del casinò.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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