Lo sanno tutti che Mustapha Kanit non ama Las Vegas, lui non l'ha mai fatto nulla per nasconderlo, ma ieri sera si è lasciato andare ed in una stories su Facebook. ha giocato (per una volta) a carte scoperte ed ha messo le WSOP nel mirino.
Per la prima volta, in tono scherzoso come ama fare lui, ha ammesso che quest'anno, l'obiettivo è vincere il primo braccialetto. Manca solo quello in una carriera ricca di successi, in particolare nel circuito europeo. L'European Poker Tour è sempre stato il suo terreno di caccia prediletto ma anche all'Aussie Million non ha mai scherzato.
L'ottimo feeling tra Mustapha Kanit ed il field americano
Musta ha però dimostrato, nel recente passato, di trovarsi molto bene anche contro il field americano. L'ultimo risultato di rilievo nel live è un quarto posto in un high roller, nel partypoker Caribbean Poker , quando nel 2018 chiuse runner up in un 10.300$ perdendo in heads-up contro l'italo-gallese Roberto Romanello. Passò dalle casse del casinò di Nassau a ritirare un gruzzoletto di 271.000$.
Ai Caraibi Musta non si è mai tirato indietro, vincendo parecchi dollari nel vecchio ed affascinante PCA (pensiamo solo al secondo posto nel 50.000$ high roller del 2017).
Las Vegas città impegnativa e caotica, ma il 2021 può essere l'anno buono
Il suo rapporto con le WSOP è sempre stato controverso, per via di Las Vegas, una città troppo impegnativa e particolare: o la ami o la odi, non ci sono vie di mezzo.
In genere, Mustapha limitava sempre la sua permanenza ad una settimana, massimo 10 giorni. Troppo poco per poter lasciare il segno in una competizione lunga come i Campionati del Mondo. Ma nonostante i pochi tornei giocati, la media di ITM è interessante.
Nel 2019, con la finalissima dell'amico Dario Sammartino, ha fatto un'eccezione ed è rimasto più a lungo.
Quest'anno la pandemia, paradossalmente, potrebbe rendere meno caotica la situazione nella città delle luci ed i giocatori italiani sembrano avere motivazioni particolari, dopo un anno e più di stop, lontano dai live. Inoltre il calendario (con l'inizio il 30 settembre) sembra essere molto gradito ai players azzurri (Sammartino è stato il primo ad ammetterlo).
Tutte condizioni che, forse, hanno spinto Musta a sbilanciarsi e mettere nel mirino il tanto ambito braccialetto.
Musta WSOP story: il 50.000 del 2018 e i 2 final table del 2014
Nel 2018 Musta ha partecipato ad uno dei tornei più importanti della sua storia pokeristica: l'high roller delle World Series da 50.000$ di buy-in. Ha chiuso al 13esimo posto per 97.000$, nell'evento vinto da Benjamin Yu. Inutile dire che nella lista di chi ha pagato le 128 entries totali c'erano i più forti giocatori della terra che si sono contesi un montepremi superiore ai 6 milioni. Nello stesso anno, il giocatore di Alessandria è arrivato 357esimo al Main event.
La sua stagione migliore alle WSOP è stata senza dubbio il 2014, quando è riuscito ad andare a premio in 4 tornei, arrivando al final table in due (entrambi conclusi al quinto posto). Mai come in quelle occasioni si è avvicinato alla vittoria finale: in un 1.500$ NLHE con ben 2.086 entries (il player di Alessandria si assicurò 117.000$) e in un 5.000$ Eight Handed (550 entries per un prize pool di 2.585.000$ e un premio di 128.000$.
Musta si è seduto al tavolo finale con Dan Smith (sesto) ed il veterano Josh Arieh (secondo). Il braccialetto però lo ha indossato Brian Yoon.
Il suo primo in the money a Las Vegas è stato nel 2012 nel 2012 $2.500 NLHE 4-handed (chiuse 26esimo).
Sono ben 13 i piazzamenti a premio a Las Vegas per quasi mezzo milione di dollari di bottino (498.789$), 2 alle WSOPE (per un totale di 271.738$) e 9 ITM nelle recenti WSOP online. Considerano i pochi eventi a cui ha partecipato, Musta ha dimostrato di poter lasciare il segno.
La prossima edizione delle World Series si preannuncia interessante, con una squadra italiana che si presenta con Dario Sammartino nelle vesti di vice-campione in carica ed un'altra punta di diamante come Musta, più un veterano come Max Pescatori ma non solo loro. Un anno di astinenza dai tornei dal vivo, spingerà molti giocatori azzurri di talento a presentarsi a Vegas.