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Truffavano ignari giocatori in partite a poker clandestine grazie a "Pina": arrestati in 3 a Gela

Avevano messo a punto un sistema per fare soldi facili alle spalle di decine e decine di ignari giocatori, in un giro di partite clandestine a poker. Per loro la pacchia è finita l'altra notte, grazie all'intervento dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela.

Poker truffa in Sicilia: 3 arrestati e altri 4 indagati

Il tutto è successo proprio nel circondario dell'importante centro siciliano, dove tre uomini sono stati arrestati con diverse accuse, dall' associazione a delinquere fino alla truffa reiterata e aggravata. Altri 4 individui sono invece indagati in stato di libertà, ma farebbero parte del medesimo sodalizio criminale che aveva organizzato un sistema ingegnoso quanto lucrativo.

Un frame del video diffuso dai Carabinieri e pubblicato da TGR Sicilia

La truffa: come funzionava "Pina"

Si tratterebbe di una serie di partite di poker organizzate all'interno di un club locale, nelle quali però gli organizzatori si servivano di un "occhio tecnologico" piuttosto indiscreto, un sistema denominato "Pina". In cosa consisteva Pina? Semplice. All'interno di un portafiches apparentemente normale era celata una videocamera a infrarossi, capace di leggere i codici a barre stampati in maniera impercettibile su ciascuna carta. In tal modo, il sistema era da subito in grado di determinare quale posizione al tavolo avrebbe avuto la mano vincente. Ciò consentiva ai truffatori e ai loro complici di raggirare i malcapitati che, a quanto si legge su Agipronews, venivano "coccolati" - anche con dosi di cocaina - in modo da fidelizzarli il più possibile e sottrarre loro ancora più denaro.

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Un sistema sofisticato eppure abbastanza rudimentale nella messa in pratica, fortunatamente sventato dalle forze dell'ordine. Vale la pena di raccomandarlo una volta in più: fate molta attenzione, se venite invitati in partite private di cui non conoscete i partecipanti. Più in generale, ricordate che se il poker in forma di torneo è tollerato da diverse questure italiane (in assenza purtroppo di una legislazione chiara e definitiva in materia), il cash game è sempre e comunque illegale fuori dai casinò.

Giornalista - Poker e Sport Editor
Nato nel 1972 in Calabria, pratica diversi sport con alterne fortune, anche per via di un fisico non esattamente da Guardia Svizzera. Dai primi anni ’90 ad oggi, il suo percorso lavorativo e di vita non ha mai smesso di accompagnarsi alle varie passioni: dalla musica alle arti visive, alla tecnologia e alla scrittura. Prima DJ in vari club, poi tecnico e regista televisivo, quindi giornalista. Nel 2006 scopre il Texas Hold’em che dal 2007 diventa il suo pane quotidiano, creando la prima redazione online interamente dedicata al poker, in Italia. Anche lo sport non ha mai smesso di essere parte della sua vita, seppur non vissuto ma raccontato. Da anni scrive di calcio, basket e tennis, con particolare amore per quest’ultimo, ben prima che diventasse sport nazionale con la Sinner-mania e tutto ciò che ne consegue.
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