Avevano messo a punto un sistema per fare soldi facili alle spalle di decine e decine di ignari giocatori, in un giro di partite clandestine a poker. Per loro la pacchia è finita l'altra notte, grazie all'intervento dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela.
Poker truffa in Sicilia: 3 arrestati e altri 4 indagati
Il tutto è successo proprio nel circondario dell'importante centro siciliano, dove tre uomini sono stati arrestati con diverse accuse, dall' associazione a delinquere fino alla truffa reiterata e aggravata. Altri 4 individui sono invece indagati in stato di libertà, ma farebbero parte del medesimo sodalizio criminale che aveva organizzato un sistema ingegnoso quanto lucrativo.

La truffa: come funzionava "Pina"
Si tratterebbe di una serie di partite di poker organizzate all'interno di un club locale, nelle quali però gli organizzatori si servivano di un "occhio tecnologico" piuttosto indiscreto, un sistema denominato "Pina". In cosa consisteva Pina? Semplice. All'interno di un portafiches apparentemente normale era celata una videocamera a infrarossi, capace di leggere i codici a barre stampati in maniera impercettibile su ciascuna carta. In tal modo, il sistema era da subito in grado di determinare quale posizione al tavolo avrebbe avuto la mano vincente. Ciò consentiva ai truffatori e ai loro complici di raggirare i malcapitati che, a quanto si legge su Agipronews, venivano "coccolati" - anche con dosi di cocaina - in modo da fidelizzarli il più possibile e sottrarre loro ancora più denaro.
Un sistema sofisticato eppure abbastanza rudimentale nella messa in pratica, fortunatamente sventato dalle forze dell'ordine. Vale la pena di raccomandarlo una volta in più: fate molta attenzione, se venite invitati in partite private di cui non conoscete i partecipanti. Più in generale, ricordate che se il poker in forma di torneo è tollerato da diverse questure italiane (in assenza purtroppo di una legislazione chiara e definitiva in materia), il cash game è sempre e comunque illegale fuori dai casinò.