Non sarà esattamente quello che i fan di Doug Polk avrebbero voluto sentirsi dire, ma certamente l’ultimo cinguettio apparso sul muro twitter dell’istrionico campione statunitense, ha scatenato una vera e propria bomba social.
Doug Polk e il suo centro
Per i pochi appassionati di giochi e di poker in particolare, che non lo conoscessero, Douglas Polk è un giocatore professionista nato a Pasadena poco più di 30 anni fa.
Polemico, spesso fuori dalle righe, il buon Doug non si è mai lasciato andare alle banalità che spesso i protagonisti del poker moderno hanno utilizzato per tenersi lontani dagli scontri mediatici.
Sempre in prima fila, anche per ciò che ha riguardato i suoi risultati in carriera, l’americano si è sempre distinto per idee che incontrassero il favore del suo pubblico, cresciuto a dismisura fino a raggiungere cifre pazzesche, come i 130.000 follower su Twitter, che rimane la piattaforma preferita da Polk usata per interagire con i propri adepti.
Interventi di qualità
E son proprio i suoi risultati, oltre che una smisurata passione verso sè stesso, che lo hanno portato a partecipare con una certa cognizione di causa, alle discussioni sulle mani che più hanno fatto discutere negli ultimi anni, senza timore di smentita, come nel momento in cui ha difeso il nostro Dario Sammartino qualche mese fa.
Questa sua capacità di parlare e rapportarsi ad un pubblico giovane e capace, gli ha permesso di ottenere un grande successo anche nella condivisione di video e articoli di strategia nei quali ha sempre messo la propria faccia senza mai tirarsi indietro.

Ecco, quei video potrebbero, da adesso in avanti, non essere più una delle occupazioni principali di Poulk, probabilmente pago di quello che ha lasciato in eredità alla comunità pokeristica internazionale.
"Non mi diverto più"
Il suo messaggio ai fan comincia con un poco rassicurante “probabilmente sarebbe meglio non annunciare queste cose, ma voglio essere onesto con il mio pubblico”.
Subito la sentenza nuda e cruda in cui fa capire a tutti che pensa di non creare (e questo termine lascia qualche spiraglio sull’eventuale delega della mera preparazione dei video a qualcun altro, magari sotto il suo controllo) dei video di strategia legati al poker.

La causa è spiegata nella seconda parte del tweet, in cui Polk scrive di non sentire di poter aggiungere nulla a ciò che ha fino ad oggi prodotto.
Una sorta di saturazione, quindi, legata al mero piacere di fare didattica, uno dei main business del californiano.
Segue tutta una serie di risposte, tra cui qualcuna illustre, come quelle di Brandon Shack-Harris e Dylan Linde.
Alcune, davvero poche, sono di scherno, mentre la maggior parte hanno il sapore di quella vera riconoscenza riservata solo a chi ha fatto qualcosa di veramente utile.
Il futuro è adesso, dice un vecchio saggio e Doug non si farà certo sopraffare dall’apatia per riprendere a produrre qualcosa di interessante. Chissà cosa bolle in pentola.
It's probably better to not say this, but I want to be honest with my audience... I dont see myself making another poker strategy video.
I've made hundreds of them, dont enjoy making them, and I dont feel I have new things to add any longer. Hanging up the 's on poker hands.
— Doug Polk (@DougPolkPoker) November 2, 2019