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Twoplustwo contro Dutch Boyd: l’accusa è di cybersquatting

Russel Aaron 'Dutch' BoydRussel Aaron “Dutch” Boyd, noto giocatore professionista americano, questa volta dovrà vedersela con un avversario veramente duro da sconfiggere, la Twoplustwo Publishing LCC di Mason Malmuth.

Naturalmente non stiamo parlando di un’inedita sfida heads-up sui tavoli da gioco high stakes, quanto piuttosto di uno scontro in tribunale. Secondo infatti quanto appreso nelle ultime ore, la società guidata da Malmuth – leader mondiale in fatto di poker con oltre 2 milioni di libri venduti da 1987 e proprietaria di uno dei forum più accreditati del web – avrebbe querelato Boyd, attraverso la sua società Jacknames, per aver registrato un domino nel luglio 2004 che avrebbe violato il copyright della 2+2.

 

L’oggetto di contesa sarebbe “twoplustwopoker.com”, con cui il giocatore avrebbe speculato in maniera illecita deviando i visitatori inconsapevoli verso un sito internet che forniva informazioni e collegamenti ad aziende di poker online palesemente in concorrenza con la 2+2. Una volta scaduto il dominio, lo stesso è stato successivamente acquistato dalla società di Malmuth, la quale avrebbe ora deciso di chiedere a Boyd un forte risarcimento danni per l’accaduto.

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L’accusa sarebbe quindi di cybersquatting, fenomeno in rapida ascesa negli ultimi anni e che riguarda proprio lo sfruttamento di nomi di aziende e celebrità attraverso l’occupazione abusiva dei domini e quindi di siti che ne riportano il nome. Oltre a tale reato la denuncia presentata contro Boyd ne indicherebbe anche altri, relativi a violazione di marchi, a concorrenza sleale, a pratiche commerciali ingannevoli e interferenza intenzionale con potenziali vantaggi economici.

Secondo Boyd la causa sarebbe assolutamente senza fondamento, ed ha inoltre dichiarato  - proprio sul noto forum - che nonostante ritenga Mason una delle menti teoriche più sopraffine, capace di partorire libri di poker che lo hanno aiutato moltissimo nello sviluppo del suo gioco, lui è sempre stato una sorta di bullo, uno di quelli che vuole sottomettere gli altri. “Evidentemente ha deciso di volermi scucire del denaro e di costringermi a pagare parcelle esorbitanti agli avvocati. Mi dispiace di aver registrato quel dominio, ma non esiste proprio che gli darò 15.000 dollari per impedire che la causa vada avanti.” Che ne sarà dunque di Boyd, non propriamente un santo e già accusato in passato di appropriazione indebita di ben 400.000$ ai danni dei giocatori della sua vecchia room PokerSpot? Vi terremo aggiornati.

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