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Ecco a voi i 5 river più spettacolari delle Millions HR Series Poker di Sochi (Video)

Una disciplina che non è una variante

Divertente, dinamico, moderno. Sono aggettivi che avete utilizzato nella vostra vita da giocatori di poker per distinguere alcune varianti dalla Cadillac del poker, il Texas Hold’Em giocato in modalità short handed. 

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Abbiamo più di una volta trattato l’argomento dello Short Deck provando a sviscerarne i segreti sia sotto il punto di vista prettamente regolamentare, che sotto l’ottica meramente strategica. 

È un gioco che si presta allo stesso modo sia al cash game che sotto forma di torneo, tanto che uno dei suoi più appassionati praticanti, il miliardario uomo di successo Paul Phua, patron delle Triton Poker, si diletta a giocarlo appena la sua vita professionale glielo permette e non ne fa un distinguo tra le due discipline. 

I river da urlo

Come capirete bene, quando dal mazzo elimini qualche carta, le combinazioni che permettono di vincere i piatti, sono molto meno ampie rispetto a quelle che fanno capo al Texas Hold’Em.

Giocare con un deck formato da 52 pezzi permette un maggiore ventaglio di punti sui quali poter contare, ma se le carte diventano 36, hai voglia a sperare in una top pair, non solo capiterà raramente, ma ancora più raramente essa risulterà buona allo show down. 

Per questo motivo capirete anche che si moltiplicheranno i river che ribaltano la situazione, poiché saranno evidentemente di più le carte che, rimaste nel mazzo in quinta strada, si connetteranno col resto del board e, soprattutto, con le starting hands dei protagonisti della mano.

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Il video di oggi coi 5 river

Se siete appassionati di questa specialità, invece, il consiglio è quello di seguire fino in fondo questo breve video per capire di cosa stiamo parlando… 

Le mani sono tutte prese dal partypoker Super High Roller Sochi Series.

 

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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