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candido cappiello folda full main event ept barcelona
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EPT Barcelona - Il full vincente foldato da Candido Cappiello alla penultima mano del day 2 [+VIDEO]

Una mano che è già negli annali del poker italiano. Il full vincente foldato face-up (ovvero mostrando le carte, ndr) da Candido Cappiello al day 2 del Main Event EPT Barcelona è destinato a far discutere.

Il pugliese ha intavolato una azione davvero estrema, e purtroppo per lui l'avversario era in bluff. Ad ogni modo Candido ha poi chiuso la giornata come quarto miglior italiano e adesso è impegnato al day 3 del torneo che potete seguire sulla diretta streaming con commento in italiano.

Ma veniamo subito alla discussa mano.

Un fold estremo

Il Main Event EPT Barcelona è all'ultimo livello del day 2, il 14° del torneo, blinds 1.500-3.000 con bb ante. Sulla apertura di Gabriel Pazos De La Torre da cutoff, Candido Cappiello chiama da small blind. Alla mano si unisce anche il giocatore su big blind.

Scende un flop 5 5 3 , dopo i check dei giocatori sui bui Pazos De La Torre va in continuation bet un terzo pot, chiama Cappiello, folda il giocatore sul big blind.

Turn 10 Cappiello check, Pazos De La Torre punta ancora un terzo pot, call.

River 2 , Cappiello checka per la terza volta, lo spagnolo va all-in per 143.500 su pot di 54.000, Cappiello folda e mostra 2 2 !

Il tavolo chiede allo spagnolo di far vedere le sue carte, e alla fine De La Torre gira 7 8 !

Cos'è la continuation bet

Per i meno esperti spieghiamo la Continuation Bet (C-Bet):  è in pratica l’azione che si compie al flop da parte di chi ha effettuato il rilancio nel preflop. Si tratta quindi di una “continuazione” rispetto all’azione della strada precedente.

In origine la C-bet era utilizzata per portarsi a casa qualche piatto anche quando il flop non ci aveva sorriso. Proprio per evitare di essere facilmente identificabili, viene in realtà usata con un mix di situazioni in modo da rendere impossibile capire perfettamente se stiamo puntando in “semi-bluff” (ovvero avevamo una mano forte che però non ha trovato aiuti dal flop) o per “value-bet” (ovvero per valore sapendo di avere ancora la mano migliore).

Quante volte su cento doveva essere buono Cappiello?

Per analizzare la mano iniziamo col vedere il numero di volte in cui Cappiello avrebbe dovuto girare la combo vincente affinché il suo call avesse un valore atteso positivo sul lungo periodo.

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Dopo l'overpush di Pazos De La Torre (con il termine 'overpush' si intende un all-in di importo superiore a quello del piatto, ndr), Candido Cappiello è chiamato a un call da 143.500 su un pot di (143.500+54.000) 197.500 chips.

Con la consueta formula delle pot odds, possiamo vedere che l'azzurro deve essere buono il [143.500/(197.500+143.500)]=0,42... 42% delle volte affinché il suo call porti una aspettativa positiva di vincita sul long term.

Quante combo battono il full di Cappiello?

Secondo i canoni della ortodossia del gioco, se lo spagnolo avesse avuto un punto più forte del full foldato da Cappiello, al river non avrebbe piazzato un overpush di quasi tre volte il pot che massimizza la fold equity.

Piuttosto, avrebbe cercato di massimizzare con una puntata per valore, magari corposa per incamerare più chips possibili.

Di certo con quel overpush Pazos De La Torre ha polarizzato il suo range: da una parte c'è il valore - nuts o close to nuts, dall'altra i bluff. Dalla parte del valore avversario, il full di due e cinque di Cappiello sarebbe risultato sconfitto se lo spagnolo avesse avuto: una coppia di cinque (una combo), una coppia di tre (3 combo) o una coppia di dieci (altre 3 combo). In totale sono sette combo.

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La conta delle combo

Con il termine 'combo' si intende una specifica combinazione di carte in cui sono dettagliati anche i semi. Per intenderci, AK è una mano, A K è una delle sedici combo possibili della mano.

Nello spot giocato da Cappiello, essendo due cinque tra le carte comuni, all'avversario resta una unica combo di cinque che può avere in mano per il quads.

Le altre due mani temute da Cappiello hanno solamente una carta a terra: nel mazzo restano quindi tre 3 e tre 10, per tre combo totali per ogni mano.

Un fold troppo conservativo?

A carte viste, ovviamente, si ha vita facile nel sottolineare l'errore di Cappiello. Ma il pugliese non è certo l'ultimo arrivato, come testimoniano non solo gli incredibili risultati mietuti nella sua pur breve carriera, ma anche il rispetto di cui gode nella community dei reg.

I pareri dei colleghi sono pressoché unanimi nel ritenere Candido un fervido studioso della GTO, alla pari, o quasi, rispetto a giocatori come Enrico Camosci e Simone Andrian.

Chi scrive ovviamente non conosce le ragioni del fold di Candido. Ma per vie deduttive ovviamente si può pensare che Cappiello abbia creduto di essere sconfitto.

L'alternativa è che il minimo dubbio gli sia bastato per piazzare un fold forse pure troppo conservativo. Ad ogni modo, mettendo sotto il suo full, a fine day 2 Cappiello ha imbustato 247.000 chips per il day 3. Se il call si fosse rivelato perdente, invece, sarebbe rimasto con 103.500 chips.

In fin dei conti i tornei di poker sono più una guerra che una battaglia. Non è una mano al day 2 che può risultare decisiva ai fini della vittoria finale, ma di sicuro una mano al day 2 può risultare decisiva per far perdere un torneo.

Probabilmente tanto è bastato a un giocatore che sa di avere edge (un vantaggio tecnico) sul field come Candido per decidere di mettere sotto un punto ai limiti dell'infoldabile.

Il video

Ecco il video con il momento in cui Candido folda, immortalato dai nostri inviati Davide De Luca, Giorgio Sigon e Matteo Varrone a Barcellona.

Giornalista
Dopo anni passati a scrivere di altro, in un periodo sabbatico si è appassionato al poker e dal 2012 è diventato il suo pane quotidiano. Intanto ha scritto un paio di libri che niente hanno a che vedere col nostro meraviglioso gioco. Vive in Maremma dove è riuscito a realizzare il sogno che aveva preso forma nella sua mente da piccolo davanti a un 486 con 4Mb di RAM, ovvero lavorare comodamente da casa scrivendo al computer. Laurea magistrale in scienze della comunicazione, da venti anni iscritto all'Ordine dei Giornalisti, prima di conoscere il poker si è occupato di cronaca sulla stampa quotidiana nazionale e di musica su quella periodica, quest'ultima soprattutto per entrare gratis ai concerti. Poi ha creato e diretto per cinque anni un freepress bilingue turistico-locale. Al termine di questa esperienza il suo percorso si intrecciò con il NLHE grazie a un amico che giocava su Full Tilt Poker.
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