Il popolo degli appassionati italiani di poker live vaga da tempo in attesa della “terra promessa”, ovvero di quel regolamento sul quale però una figura di estremo rilievo del nostro movimento come Isidoro Alampi esprime più di una perplessità.
Il presidente di FIGP (Federazione Italiana Gioco Poker) ci ha rilasciato una intervista esclusiva in cui si avanzano – tra le mille valutazioni sull'attuale momento del settore - anche ipotesi finora inedite come quello di una aperta sfida all'attendismo dello Stato. Ma ne saprete di più tra poco...
Assopoker: Buongiorno presidente. Quando si ha davanti un interlocutore come te, non si può che pensare al poker live e alla sua storia in Italia, che da anni ti vede innegabile - quanto discusso, a volte - protagonista. Tralasciando il passato (di cui parleremo dopo) occupiamoci innanzitutto di presente e futuro. Allo stato attuale come vedi la questione del regolamento?
Isidoro Alampi: Purtroppo la vedo fumosa. Da più parti (gli addetti ai lavori, i concessionari) si parla di un ulteriore rinvio oltre il 30 giugno, e addirittura c'e' chi ventila una marcia indietro sulla norma con possibile revisione completa della normativa. A questo punto, dopo quasi 3 anni di attesa, la situazione diventa ancora piu' insostenibile.
AP: Quindi il dubbio sulle reali possibilità di avere finalmente una legge sul poker live non solo persiste ma tende addirittura a riproporsi con forza maggiore?
Isidoro Alampi: tre anni di promesse disattese ... ormai non credo più a nessun interlocutore di qualsiasi livello. Probabilmente per dare una spinta al settore serve qualcosa che faccia notizia.
AP: A cosa stai pensando esattamente?
Isidoro Alampi: come FIGP stiamo pensando ad una serie di iniziative .. come ventilato negli scorsi anni, ma alla fine penso che la soluzione migliore sarà ripartire col live anche senza l'uscita del bando definitivo.
AP: Per "ripartire col live anche senza l'uscita del bando" intendi una possibile "sfida" all'empasse delle istituzioni?
Isidoro Alampi: Esattamente. Qualcosa del tipo "adesso arrestateci tutti". Ovviamente coloro che vorranno aderire all'iniziativa saranno informati approfonditamente su quello che comporta.
AP: è un'idea forte!
Isidoro Alampi: Sì, ma dopo anni di contatti a tutti i livelli, devo amaramente constatare che serve andare ai TG per risolvere qualcosa in questo Paese. Con la magistratura che si pronuncia sempre più spesso a favore del live e i regolamenti che latitano, servono iniziative forti. Voci a parte, per FIGP il 30 giugno rappresenta l'ultima concessione di credito alle Istituzioni.
AP: Quindi il 30 giugno è una sorta di ultima chance?
Isidoro Alampi: Sì. Un ulteriore rinvio non avrebbe senso, men che meno una ulteriore ridiscussione delle norme. Già quelle presenti non sono per niente attagliate al settore. Se poi si vuole ridiscuterle in senso ancora più restrittivo... si va di male in peggio!
AP: Beh sicuramente sarebbe un modo forte per tentare di uscire da questo infinito stand by. Ma a proposito del momento che stiamo vivendo ho una curiosità: pensi che la crisi, le condizioni finanziarie dello Stato - e il continuo bisogno di entrate – possa essere per il poker live più un vantaggio (= più facile che venga legalizzato) o uno svantaggio (= nuove tasse, attacco alla sostenibilità del business)?
Isidoro Alampi: Il discorso è complicato. Avendo un Governo tecnico e non politico, non si tratta solo di entrate o meno. Attualmente il poker live produce 0 entrate per lo Stato, quindi anche un sistema fortemente tassato sarebbe una entrata in più.
Il problema fondamentale è l'immagine che il Governo può dare di sè con una normativa del genere. Già le opposizioni all'attuale Governo hanno dato segni di voler battagliare in parlamento e ci sono state diverse proposte per rivedere la normativa.
AP: Quindi si tratterebbe di un complesso discorso di valutazione tra vantaggi e svantaggi?
Isidoro Alampi: penso che il problema fondamentale sia la scarsa entità delle entrate di cassa previste per il poker live al confronto dei molti problemi che il settore potrebbe portare al Governo in termini di immagine e di scontro politico. Se fosse un Governo politico sarebbe normale lotta fra maggioranza e opposizione, ma l'attuale Esecutivo è sostenuto dai partiti che normalmente si scontrano.
Assopoker: Credo che la tua valutazione sia decisamente corretta. Però, a dirla tutta, anche precedenti governi politici non si sono scollati dalle sabbie mobili. O no?
Isidoro Alampi: esatto .... il mio precedente ragionamento non escludeva i conflitti interni alle maggioranze di governi politici. In pratica, la coperta sarebbe comunque corta.
In questo senso, la legislazione del nostro settore potrebbe essere presa d'esempio come l'impossibilità di governare con l'attuale sistema Istituzionale.
AP: Addirittura pensi questo?
Isidoro Alampi: Certo! Ma scusa, entriamo nella travagliata storia della normativa di questo settore, a partire dal decreto-Bersani che ha introdotto l'online. Quello e' stato semplice .. inserito in una "lenzuolata" di liberalizzazioni, senza opposizione interna.
Con i governi centro-destra è stato tutto un susseguirsi di norme inserite nelle leggi più svariate, dal decreto-Abruzzo alla Comunitaria, con emendamenti della Lega sempre in senso opposto, il ministero dell'economia che non riusciva a fare ipotesi concrete di entrate... insomma un bel caos legislativo, che però ha avuto fine con l'ultimo intervento del luglio scorso. Anche se non condivisibile nei contenuti, almeno la legislazione era univoca, chiara e poneva un limite temporale per l'emissione dei bandi di gara.
AP: E invece, cosa non ha funzionato?
Isidoro Alampi: e qui torniamo nel nostro sistema politico ... Arriva il "decreto milleproroghe" a rimandare tutto. sulle cause, potremmo discutere del sesso degli angeli. Da AAMS troppo "dipendente" dai concessionari di stato, al fatto che la legge non prevede utili di settore minimamente paragonabili ai giochi d'azzardo che gli stessi concessionari propongono. Le cause sono molteplici …
Già, e a questo punto è il caso che ne parliamo nella seconda parte della nostra intervista a Isidoro Alampi, che potrete trovare online domani!