La maggior parte dei giocatori di poker professionisti è piuttosto schiva quando si tratta di analizzare nel dettaglio i propri risultati. Molti si limitano a parlare di quanto hanno vinto, senza dare troppo peso ai buy-in spesi.
Ecco perché il tweet di Tony Dunst, pubblicato sul suo profilo a poche ore dall’inizio del nuovo anno, non è passato inosservato. Il pro player americano, nonché voce apprezzata degli eventi targati World Poker Tour, si è reso protagonista di un 2019 decisamente positivo, nonostante non sia arrivata nessuna vittoria nei tornei di poker live.
Tutti i numeri di Tony Dunst
Partiamo proprio dai dati sciorinati da Tony Dunst:
Spent more time playing/studying poker this year than any this decade. It’s dubious to connect effort and results in MTT’s, but happy it paid off:
Total # of entries: 97
Total # of cashes: 21
Final tables: 4
Total buy-ins: $209,992
Total cashes: $828,921
Profit: $618,929
— TonyDunstTV (@tonydunsttv) December 31, 2019
Come potete vedere, lo statunitense ha effettuato un totale di 97 entries nel 2019, andando a premio in 21 eventi, compresi 4 tavoli finali. L’anno scorso ha speso $209.992 in buy-in, ottenendo $828.921 in piazzamenti in the money, per un profit di $618.929.
Dunst ha poi spiegato come il 2019 sia stato il primo anno in assoluto in cui ha tenuto traccia completa dei propri risultati: “Nel 2018/2017 ho sofferto perdite medio-basse, nel 2016 ho fatto un grosso profit, nel 2015 non sono sicuro”, ha risposto a chi gli chiedeva un confronto tra l’anno scorso e le stagioni precedenti.
Il 2019 di Dunst nel dettaglio
Gran parte del denaro che Tony Dunst ha vinto nel 2019 giocando a poker arriva da due eventi in particolare. Lo scorso luglio, Tony ha sfiorato il braccialetto nell’Evento 89 delle World Series of Poker 2019, un torneo di No Limit Hold’em da $5.000, chiudendo al 2° posto per un premio di $374.886, battuto soltanto da Carl Shaw.
Qualche settimana prima, agli inizi di giugno, Dunst aveva centrato un altro 2° posto al Baccarat Crystal WPT Tournament of Champions. In quell’occasione il buy-in era di $15.000 e l’americano incassò un assegno da $250.265, inchinandosi davanti a Ole Schemion, vincitore dell’evento.
Il terzo risultato migliore di Tony Dunst nei tornei di poker live l’anno scorso è stato un 3° posto nell’High Roller da 5.300 dollari canadesi al WPT Montreal, che gli è valso un gettone di presenza di $95.520. Per la cronaca, l’evento è stato vinto da un giocatore il cui nome non compare neppure su Hendon Mob.
Le (cicliche) polemiche sui risultati
Dicevamo come il gesto di Tony Dunst non sia così comune tra i giocatori di poker professionisti di spicco, solitamente piuttosto schivi e restii nello spaccare il capello in quattro quando si tratta di vivisezionare i propri score.
Non a caso il 2019 è stato (nuovamente) l’anno delle polemiche sull’efficacia della All-Time Money List come metro di giudizio di un poker player, vuoi perché negli ultimi anni i tornei High Roller hanno in qualche modo “drogato” la classifica stessa, vuoi perché naturalmente questa non tiene conto dei buy-in spesi.
Ricorderete sicuramente il polverone sollevato a maggio da Daniel Negreanu, che su Twitter parlò proprio della All-Time Money List indicando in Isaac Haxton, Dominik Nitsche, Sean Winter e Dan Shak quattro giocatori che, secondo lui, in carriera hanno perso più di quanto hanno guadagnato.