Le Presidenziali USA - con la fresca vittoria di Donald Trump - hanno tenuto banco negli ultimi mesi anche nei pensieri di molti professional poker player, tra i quali Brian Hastings.
Qualche giorno fa, il noto giocatore americano si è lanciato in una lunga riflessione politica, tornando pure sullo scandalo multiaccounting che lo ha travolto un anno e mezzo fa. Hastings si lancia in una serie di giustificazioni decisamente poco solide, minacciando velatamente di scoperchiare il proverbiale vaso di Pandora…
Brian Hastings: "Io come Hillary Clinton"
Tralasciando il pensiero politico di Brian Hastings - di cui ci importa relativamente - e i suoi attacchi a quello che pochi giorni dopo sarebbe diventato il 45° presidente degli Stati Uniti d'America, ci sono alcuni passaggi del post pubblicato dall'americano che lasciano francamente sbigottiti.
"Perché a me, Brian Hastings, importa così tanto di tutto ciò (delle Presidenziali USA, ndr)? Be', la mia risposta è che vedo dei parallelismi tra il mio posto nel mondo del poker e queste elezioni", afferma l'americano.
"Penso che il mio scandalo multiaccount e quello delle mail di Hillary siano simili: secondo me entrambi non avevamo cattive intenzioni", è la tesi - francamente discutibile - che il professionista sostiene.
"Pensavo che tanti facessero multiaccount"
"Per quanto mi riguarda - continua Brian Hastings - avevo tanta voglia di giocare a poker online, ma non mi fidavo dei siti americani: inoltre, quando ho cercato di trasferirmi in Canada sono caduto in depressione per tanti motivi. Sia io che la Clinton non abbiamo considerato bene le conseguenze negative".
Quindi, Brian Hastings si lancia in una giustificazione affatto condivisibile: "Onestamente non pensavo che gli avversari con i quali avevo poca o nulla history si sarebbero sentiti così danneggiati. Fossi stato al loro posto, non mi avrebbe fregato nulla. E quando giocavo online davo per scontato che altri facessero multiaccount".
Un comportamento ingiustificabile e un'accusa pesantissima
Detto che verso la fine del suo post quantomeno Brian Hastings si scusa ("Penso che entrambi (lui e la Clinton, ndr) siamo dispiaciuti per questi errori e desidereremmo con tutto il cuore di non averli commessi"), le sue argomentazioni risultano inammissibili.
Meno ancora il suo così fan tutti conclusivo: "Quel sedicenne che era entusiasta di tornare a casa e accendere il computer (parla di se stesso, ndr) ha imparato un sacco di cose pesantissime sull'industria del poker, ed è stato fregato da tante persone.
Non è lo scopo di questo blog, ma molti di voi lettori sarebbero scioccati e disgustati se io parlassi del comportamento di un certo numero di giocatori, inclusi alcuni grossi nomi".
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