Sembrava sparito dalla circolazione Greg “The Fossilman” Raymer, l’ex praticante avvocato che nel 2004 ripercorse le orme di Chris Moneymaker vincendo prima un satellite online da 160$ e poi aggiudicandosi anche il Main Event delle World Series Of Poker per 5 milioni di dollari. Ultimamente invece Greg ha dato modo di parlare ancora di sè, con 4 importanti successi in altrettanti mesi.
E' il caso allora di andare a riguardare un suo ottimo articolo di qualche tempo fa, in cui ci parlava dell’importanza dell’ICM – Independent Chip Model e del suo utilizzo per scelte di gioco matematicamente corrette.
“Una delle strategie più importanti che ho sempre considerato come punto di riferimento per il mio gioco è l’Independent Chip Model. L’ICM però non è un qualcosa che vi dice come giocare, ma piuttosto dà maggiori informazioni sul valore del vostro stack e delle singole chips. Ed è poi in base a questi dati che si può procedere con decisioni strategiche ottimizzate.
Quando giocate cash game, la correttezza o meno di una particolare giocata potrete sempre verificarla attraverso dei semplici calcoli: basta infatti che consideriate le chips che vincereste aggiudicandovi il piatto e quelle che invece perdereste nel caso contrario, il tutto in relazione ad un particolare range di mani del vostro avversario.
Per fare un esempio: immaginiamo che siate coinvolti in un piatto da 1.000 dollari. Voi avete ancora dietro una cifra esattamente uguale e l’oppo punta abbastanza da mettervi praticamente all-in. A questo punto dovrete decidere se giocarvi o meno tutto quello che vi rimane: se foldate, allora quei 1.000$ faranno ancora parte del vostro stack. Se fate call e vincete, salirete a 3000$. E se invece chiamate e perdete vi troverete inesorabilmente a 0$. Se quindi vi aggiudicherete il piatto almeno i 2/3 delle volte, il call sarà corretto. Se invece stimate che possa accadere il contrario, allora il fold dovrà essere praticamente immediato.

A differenza del gioco cash, dove il valore di ogni singola chip non cambia, nei tornei invece esso varierà di continuo. Anche dopo ogni singola mano giocata. In base agli stack di ogni partecipante ed al payout dell’evento, l’ICM aggiusterà il valore delle chips di conseguenza ed in molti casi risulterà assolutamente indicativo di quanto importante possa essere aggiudicarsi un particolare piatto.
Anche se tale modello matematico trova molto più spazio nei sit’n’go, anche negli MTT ha una certa importanza, soprattuto quando ci si avvia verso le fasi finali. Nell’early stage, infatti, quando si è ancora molto lontani da premi il valore delle singole chips sarà essenzialmente uguale a quello nominale. Dopo ogni eliminazione e man mano che ci si avvicinerà alla zona bolla, il valore di esse cambierà notevolmente e corrisponderà ad un valore numerico desumibile dall’entità del vostro stack e di tutti quelli degli altri avversari.
Riconsideriamo per un attimo la stessa situazione ipotizzata prima per il cash game e immaginiamo di dover prendere l’identica decisione ma questa volta in un torneo. Useremo quindi l’ICM per determinare il valore del nostro stack piuttosto che contare il numero delle chips che ancora avete. Se in un sit’n’go ci fossero 4 giocatori dove 3 di essi vanno a premio, L’ICM fornirebbe interessanti dettagli sulla vostra posizione. Se chiamate e vincete, incrementerete sicuramente il vostro stack fino a 3000 ma - essendoci ancora 4 avversari in lotta per i soldi - non ci saranno garanzie di nessun genere che riuscirete a finire nella zona premi.
Nel caso facciate call e vi aggiudichiate una mano come quella, avrete sì 3 volte il vostro stack precedente, ma il valore non sarà ugualmente aumentato del triplo. Un qualsiasi calcolatore ICM vi permetterebbe, in questo caso, di estrapolare quale sarebbe tale valore a seconda della vostra decisione. Una volta appurata questa importante informazione, potreste poi usarla per determinare se conviene callare o fare fold, pienamente supportati da un discorso puramente matematico.
Per aiutarmi ancora nella spiegazione, vi riporto una situazione di esempio che mi è capitata personalmente: ero alla tappa di Londra dell’European Poker Tour, ed ero abbastanza short quando si era ormai in piena zona bolla. Al Day 1 ero partito con 10.000 chips pari a 10.000$ in denaro. Al Day2 invece, una volta quasi “in the money”, l’average era sui 100.000 ed io avevo soltanto 35.000 chips. Nella mano che voglio raccontarvi avevo già rilanciato pre-flop di 5.000 con coppia di 7, quando un altro giocatore è poi andato velocemente all-in. Prima di leggere il seguito, secondo voi avrei dovuto foldare e tenermi stretti i miei altri 30.000 oppure fare call nella speranza di vincere il colpo e salire fino a 75.000?
Secondo l’ICM, il mio stack - nel caso di fold dopo il suo push - valeva a quel punto 35.000$. Se avessi chiamato e vinto, i nuovi 75.000$ sarebbero stati pari a 78.000 dollari. In pratica stavo rischiando 35.000$ per vincerne 43.000$, sempre in termine di valore delle chips. Allora, per capire cosa conviene fare in situazioni simili, bisogna innanzitutto valutare dove stavo dopo il mio raise: a quel particolare avversario potevo assegnare un range 66+, AJs+, KQs, contro il quale i miei 77 avevano circa il 40% di vittoria. Con la bolla pronta a scoppiare e sempre secondo l’ICM, se pensavo di poter vincere 78.000$ il 40% delle volte, il risultato atteso sarebbe stato allora di 31.200$. Se invece foldavo al suo all-in, rimanevo con uno stack che valeva ancora 35.000$. E’ chiaro, quindi, che secondo le indicazioni di questa strategia potevo commettere un errore da 3.800 dollari.
L’Independent Chip Model è davvero fondamentale per tutti quelli che vogliono essere giocatori di successo. E se imparate ad usarlo correttamente, per prendere decisioni sempre più complesse ed impegnative, allora sicuramente non vi troverete più a dover abbandonare un torneo col dubbio che la vostra ultima mossa non sia stata forse la migliore in assoluto.”