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Lex Veldhuis: "onestà con te stesso chiave per il successo"

La longevità rispetto alla quale Lex Veldhuis ha legato il suo nome ad un marchio così importante come PokerStars (poker), prima come Live Ambassador, e poi come giocatore professionista online, basterebbe per far capire quanto sia stata notevole la sua impronta nel mondo del poker moderno.

Se poi ci rifacciamo ai numeri sfornati dai suoi canali social in sede di divulgazione del gioco, o agli articoli scritti per i portali di strategia, allora capiremo facilmente di quale tipo di talento stiamo parlando.

L'intervista a Lex Veldhuis

Lex Veldhuis ha rilasciato una lunga intervista pubblicata da Poker.org e curata da Mo Afdhal, nella quale, come sempre, l'olandese volante del poker internazionale, ha messo in evidenza i suoi soliti ragionamenti mai banali e intrisi di significati tra i più disparati e meritevoli di lettura.

Lex Veldhuis
Lex Veldhuis

Nella prima parte dell'intervista, Veldhuis mette sul tappeto il tipo di preparazione che decide di impostare per una Series o un'importante sessione di cash game online, facendo riferimento alla fretta come cattiva consigliera, additata come "la ricetta del disastro".

Pianificazione sì, dunque, ma senza che essa annoveri troppi ingredienti, per poi dover tenere fede ad un programma che metta troppa pressione. Schedule leggero, dunque, ben oculato e, se rimane tempo per integrarlo, lo si farà al momento opportuno.

"Quando ho iniziato a giocare, il consiglio generale per la gestione del bankroll era che dovevi avere 10 buy-in o qualcosa del genere. Eravamo là fuori a distruggere quattro, cinque, sei tavoli al $5/$10 con un bankroll di soli $10.000. E questo era considerato normale, ma ovviamente porta a enormi oscillazioni e tilt massicci perché potresti letteralmente perdere metà del tuo bankroll in due ore", racconta Veldhuis in relazione ai consigli ricevuti a inizio carriera.

"Voglio dire, una mano e il 10% del tuo bankroll è andato. Era molto brutto, ma era il modo di fare le cose. Non c'era molta conoscenza a riguardo e, sfortunatamente, ho deciso di non usare nemmeno il mio cervello!"

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Lex Veldhuis -Courtesy Pokernews-

La mano che non dimenticherò mai

"La mia mano più memorabile è stata quella che ho giocato contro Doyle Brunson su High Stakes Poker, chiamandolo con una under pair per un piatto da $200k. Sono molto orgoglioso di quel momento, per la hero call e per aver capito come la leggenda che è Doyle, avesse una mano come quella. È stato sicuramente un bel momento per me".

"Il primo consiglio che mi sentirei di dare a un giocatore di poker, sarebbe quello di essere onesto e curioso. Penso che esistano molte persone che hanno appena iniziato, e che dopo qualche vittoria pensano di aver capito tutto e che l'unica differenza tra loro e la vetta sia solo giocare a buy in più elevati.

"Ma se guardi alcuni dei migliori giocatori del mondo, sono ancora curiosi quando vedono qualcosa che non hanno mai visto prima. Dovrebbero rappresentare la "Cassazione" in termini di ciò che è buono e cattivo per quanto sappiamo finora nel poker, ma anche loro sono curiosi. Poi vedi persone che giocano puntate più basse e dicono immediatamente "È brutto, è terribile" o "Sto solo runnando male", invece di "Devo lavorare su questo".

"È qui che entra in gioco anche l'onestà: onestà con te stesso su dove ti trovi; onestà con te stesso riguardo agli errori che stai commettendo; onestà con te stesso sul processo. È molto importante".

Poker e Sport Editor
Io sono Andrea Borea, sono nato nel marzo del 1973, e non vengo propriamente da una formazione umanistica, visto che i miei hanno sempre spinto per dare seguito agli interessi di famiglia. Dopo aver fatto per qualche tempo ciò che essi mi consigliavano, Assopoker divenne la mia vita, prima che mi chiamasse Luca Pagano per collaborare al sito PokerPoker.it e dare vita alla Pagano Events. Sono stato il primo a bloggare il Main Event delle WSOP per l’Italia da Las Vegas, nel 2008 e nel 2009. Collaborai alla stesura di due collane, “Lo sport del Poker” e “I segreti del Grande Poker”, entrambi per la Gazzetta dello Sport, sempre per Gazzetta cominciai a scrivere per un paio di anni articoli di Texas Hold’Em, prima di passare in pianta stabile con PokerStars.it. Da 6/7 anni, scrivo per ItaliaPokerClub, BetFair, PokerStarsNews, PokerStarsLearn, Ludos Academy.
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