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WCGRider: come se la cavava al NL200 Doug Polk?

[imagebanner gruppo=pokerstars] Malgrado oggi Doug Polk sia uno dei nomi più rispettati fra i professionisti che hanno raggiunto la vetta nel mondo del poker, "WCGRider" è il primo a sapere che le cose non sono sempre state così.

Lo statunitense è sempre stato orgoglioso delle sue "origini", visto che - a differenza di molti fra coloro che oggi giocano cash game high stakes - i suoi primi passi nel mondo del cash game li ha mossi al NL2, e non si è certo trattato di un percorso folgorante e breve, visto che due anni più tardi Doug Polk giocava ancora il NL200.

Fu proprio in quel periodo che decise di diventare un professionista fulltime trasferendosi a Las Vegas, non tanto perché attratto dai casinò della Strip - ininfluenti per lui che giocava su PokerStars - ma perché ironicamente proprio a Sin City aveva dei parenti: almeno curioso, per un giocatore di poker che nel giro di qualche anno avrebbe fatto tutto tranne che vivere nell'anonimato.

wcgrider-2009

Il periodo a cavallo fra il 2009 ed il 2010 è insomma per lui un periodo di svolta per più ragioni, non ultima il fatto che passerà a giocare il cash game heads-up dopo una parentesi tendenzialmente anonima ai tavoli 6-max, dove inizialmente i suoi risultati erano per sua stessa ammissione poco più che mediocri.

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Il mezzo milione di mani che invece mise in fila al NL200 ormai più di cinque anni fa - capace di fargli vincere 32.000 dollari ai tavoli - non soltanto fu fondamentale per rimpinguare un bankroll all'epoca tutt'altro che elitario, ma rappresentò anche un'iniezione di fiducia decisiva, proprio in un momento in cui "WCGRider" si domandava se sarebbe stato capace di quel cambio di passo capace di condurlo lì dove avrebbe desiderato.

I fatti gli hanno dato ragione, e certamente in maniera anche più lusinghiera di quanto lui per primo non avrebbe sperato, ma questo quel ragazzo che all'epoca sgomitava agli small stakes assieme a tanti altri che poi sono scivolati nell'anonimato ancora non poteva davvero saperlo.

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