Dopo l’arresto dei padrini del Big Game di Macao, Paul Phua e Richard Yong, nell’ex colonia portoghese l’action high stakes sembra evaporata al sole. I regular locali (per lo più bookmakers di Hong Kong e junkets) continuano a martellare i tavoli di cash game, ma con meno convinzione, mentre i top players occidentali preferiscono altre mete.
Un ritorno dei due junkets malesi a Macao, al momento, pare impensabile (per una questione legale) ma se Phua è ancora “impantanato” con la giustizia statunitense e sta contando i giorni per l’espulsione dal Nevada, Yong si è già accomodato nella poker room del Solaire di Manila. Sarà la prossima location del Big Game Asiatico?
E’ ancora prematuro affermarlo, ma gli indizi sono forti. Dopo il World Poker Tour di ottobre, l’action high stakes è sempre più movimentata ai tavoli e il poker manager Mike Kim è stato bravo a convincere i giocatori occidentali a volare nelle Filippine. Tom Dwan e Daniel Cates sono in prima fila da giorni.
La presenza di Yong inoltre fa ipotizzare un possibile finanziamento del businessman malese nei confronti di uno stakkato storico come Tom Dwan, da sempre cavallo di punta della scuderia del socio Phua.
Le Filippine stanno attirando investimenti da tutta l’industria del poker mondiale: l’Asian Poker Tour, uno dei brand più importanti del continente, a fine febbraio presenterà la sua room, ospitata nella fantastica struttura del 'Manila Pavilion Casino”.
La novità più importante è però l’investimento che ha effettuato a dicembre PokerStars. La società dell’isola di Man ha aperto la propria room nella capitale delle Filippine, all’interno del City of Dreams Manila.
PokerStars LIVE Manila (il nome della sala da gioco) garantirà un’action continua, 24 ore su 24 a tutti i players.