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Voulgaris e Polk denunciano durante il One Drop: "le carte sono segnate" ma in realtà....

Un giallo in piena regola al tavolo finale dell'evento WSOP One Drop con Doug Polk e Haralabos Voulgaris (ma lo aveva fatto notare anche Justin Bonomo) che a 5 players left hanno denunciato: "le carte sono segnate". In realtà, da quello che emerge dalle prime ricostruzioni degli organizzatori, si tratta di un difetto di fabbricazione delle carte fornite da un'azienda americana.

Sappiamo tutti come è andata a finire con Doug che ha vinto il terzo braccialetto, con il nostro Dario Sammartino in terza posizione.

Durante il final table, in una delle fasi più calde, Polk e lo scommettitore professionista Voulgaris (abbiamo raccontato qui la sua storia) hanno mostrato al personale del Rio le carte "segnate", pretendendo il cambio del mazzo. Dei pallini bianchi comparivano sul dorso.

Polk: "Sono convinto che nessuno abbia imbrogliato"

Polk, a seguito della sua vittoria, ha però gettato acqua sul fuoco delle polemiche e dichiarato ai blogger ufficiali delle World Series: "conosco molto bene tutti i ragazzi, sono persone molto rispettabili nella comunità. Non credo che qualcuno abbia imbrogliato".

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Difetto di fabbricazione

Da una prima ricostruzione, sembra che quei pallini bianchi non siano segni fatti con un pennarello (sarebbe da ingenui, un'ipotesi che non sta in piedi a questi livelli e durante un tavolo televisivo) ma un difetto di fabbricazione dei mazzi di carte. Un problema che era già emerso nelle edizioni passate con altri fornitori e con WSOP costretta a farsi inviare altri mazzi. Ma d'altronde, con così tanti tornei in corso in un arco di tempo ristretto, sono incidenti che purtroppo capitano anche alle migliori aziende, anche se sarebbe meglio che tutto filasse liscio.
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No alle polemiche ma le denunce sono utili

Quindi riportiamo i fatti e le opinioni dei giocatori ma non per fare polemiche pretestuose. Semmai queste denunce dei players possono indurre i fornitori a porre sempre maggiore attenzione alla qualità del servizio, visto che i giocatori pagano una rake e Caesars le forniture stesse.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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