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Antonio Barbato alle WSOP. "ho avuto tutto sotto controllo durante il final table, peccato per il bracciale"

Il momento più intenso ed emozionate alle WSOP 2018 per noi italiani è stato senza dubbio il final table dell'event 17, NLHE $1.500 6-Max che ha visto tra i protagonisti Antonio Barbato che ci ha regalato un torneo da brividi in questi primi 10 giorni di action al Rio.

Purtroppo l'heads-up è risultato "compromesso" fin da subito per "Barcia" che partiva in svantaggio di 11 a 1 contro Dimov. Non c'è stata storia, la situazione era delineata, il bulgaro era in stato di grazia ed ha eliminato tutti al tavolo accumulando uno stack impressionante.

Antonio è stato bravo ad arrivare deep superando un field molto tosto e cercando di sfruttare la situazione al final table alla prima occasione giusta. Non ha avuto né lo stack, né le carte per rientrare paradossalmente in partita, in tutto il final table. Peccato, ma senza dubbio gli aspetti positivi sono maggiori dei rimpianti. Lo pensa allo stesso modo l'azzurro da Las Vegas che, il giorno dopo il final table, con la voce ancora stanca, ha trovato il tempo di scambiare con noi due battute.

Complimenti Antonio, hai ottenuto un risultato prestigioso. Quali sono le sensazioni dopo un final table di un torneo così difficile come un 6-max alle WSOP? Rammarico per la mancata vittoria oppure orgoglio e soddisfazione? Alla fine ti sei assicurato un premio da 233.992$.

Se analizzo l'andamento del final table, alla fine è andata bene così. Ero il più corto a 4 left e il chipleader in due mani mi ha fatto arrivare all'heads-up facendo fuori due miei avversari. Per come si era sviluppato il tavolo finale non penso che potessi chiedere di più.

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Ma quando è iniziato all'heads-up non hai mai pensato al braccialetto?

Quando arrivi a quel punto ci pensi, è inevitabile, inoltre lo scalino nel payout era pesante (al primo andava 378.743$, c'era una differenza notevole di 145.000$ circa, ndr). Se devo fare un'analisi a 360 gradi, il bicchiere è comunque mezzo pieno.

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Tra l'approccio alle .it e quello alle .com, quale delle due impostazioni pensi ti sia più utile alle WSOP?

Penso che tutti gli approcci servano, trovi il reg forte che gioca con i range com, il reg chiuso ed allora è più facile adattarsi e ragionare con range da .it, come puoi trovare al tavolo chi gioca a caso, essendo un field così vario e vasto.
Penso che in questo tipo di eventi sia importante adattarsi al tavolo e sia utile cercare di capire contro chi stai giocando.

Questo risultato ti dà senza dubbio uno slancio in più in queste WSOP: prossimo tornei e programmi a Las Vegas?

Non ho ancora fatto programmi, giocherò gli eventi WSOP che mi danno più stimoli ma non ho ancora pianificato nulla.

A un certo punto il tuo lo stack si era dimezzato per mancanza di mani forti e tentativi di entrare in diversi colpi a basso rischio, senza risultato. Tuttavia davi sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo. Corretto?

Non ho mai visto grosse mani al tavolo finale, ho cercato di prendermi i giusti rischi in certi spot. Anche se sono stato sempre nella parte bassa del count, penso di avere avuto la situazione sempre sotto controllo, poi ovviamente era il final table più importante della mia vita, un pò di tensione e di timore, magari qualche spot l'ho missato, ma sono soddisfatto per la gestione.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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